Illustratore e grafico. Mattioli, come Bruno Munari, Luigi Veronesi ed Emanuele Luzzati, riconduce l'illustrazione all'arte con continui richiami e citazioni soprattutto all'arte contemporanea, suddividendo gli spazi in piani geometrici in un rapporto attento di luce e ombre ed esprimendo un originale gusto per il caricaturale.
Dopo i primi lavori di grafica per l'Ensa
Garrison Cinema Theatre, l'attività di
Leonardo Mattioli si sviluppa negli anni
cinquanta attorno alle pubblicazioni di
numerose case editrici fra cui Vallecchi,
Sansoni, La nuova Italia e Guaraldi, per le
quali Mattioli progetta intere collane
editoriali e realizza splendide copertine. Fra
i numerosi titoli di libri per ragazzi si
ricordano il sillabario edito da Bulgarini , la
collana 'I Gabbiani' e il Martin Pescatore
per l'editore Vallecchi e La storia illustrata
del ciclismo pubblicata dalla Casa dello
Sport di Firenze. Quando egli inizia la sua
attività , l'illustrazione, soprattutto quella per
l'infanzia, appare condizionata dal realismo
sdolcinato di derivazione rockwelliana e
dagli stereotipi della scuola disneyana.
Mattioli, come Bruno Munari, Luigi
Veronesi ed Emanuele Luzzati, riconduce
l'illustrazione all'arte con continui richiami e
citazioni soprattutto all'arte
contemporanea, suddividendo gli spazi in
piani geometrici in un rapporto attento di
luce e ombre ed esprimendo un originale
gusto per il caricaturale: elementi questi,
che fanno dell'opera di Mattioli un insieme
equilibrato di ironia e attenta descrizione
dell'ambiente, di surrealismo e teatralità .
I suoi lavori sono apparsi su numerose
riviste fra cui Pubblicità Italia, Annual Art
Directors Club Milano, Rivista Pirelli
Graphicus e Parete.
Negli anni settanta Mattioli divenne
docente prima di Pubblicità e poi di Arti
Grafiche presso l'Istituto d'Arte di Firenze.
In questi stessi anni egli esprime le sue
grandi doti di graphic designer e il suo forte
impegno civile realizzando numerosi
manifesti di argomento politico e sociale.
Bellissimi quelli realizzati per la Regione
Toscana sul tema dell'inquinamento e degli
incendi nei boschi, i manifesti
commemorativi del 25 aprile, 1 maggio e
della liberazione di Firenze nel 1944 dal
nazifascismo o quelli sulla tragica guerra in
Vietnam e sugli episodi di intolleranza
subita dai lavoratori italiani in Svizzera.
Ma il suo nome resta legato soprattutto alla
realizzazione di una splendida edizione di
Pinocchio edita da Vallecchi nel 1955
dove l'artista esprime appieno la sua carica
innovativa nell'uso del monocromatismo
affidando le sue immagini al blu notte, agli
arancio, ai marroni e agli ocra e soprattutto
anticipando di diversi anni le modalitÃ
espressive dell'illustrazione italiana.
SANTA MARIA DELLA SCALA
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