Forma senza forma. Pittura. In mostra una selezione di lavori inediti sui quali l'artista interviene con i materiali piu' diversi: colle, terre, sabbie ecc, realizzate attraverso l'uso di supporti e materiali di reperibilita' quotidiana, come tavole o carte da pacco.
La Galleria d’Arte della Scuola Romana di Fotografia e Nadia Bastianelli presentano la personale romana dell’artista Claudio Calvitti, detto ITTO, talentuoso osservatore istintivo, al di là di ogni stereotipo e convenzione, che dal 1990 sperimenta l’integrazione tra pittura e applicazioni polimateriche. La mostra prevede una selezione di lavori inediti sui quali interviene con i materiali più diversi: colle, terre,sabbie ecc,realizzate attraverso l’uso prediletto di supporti e materiali di reperibilità quotidiana, quali tavole o carte da pacco.
" Questa è una certa atmosfera di Roma, forse la più veritiera, quando le luci si fanno meno evidenti e però più astratta e sintetica diventa l’immagine della città, metafora di “tutte le Casiline del mondo” (avrebbe detto Pasolini) e così pure faro di espressività nascoste nel fermentare più atroce della vita.
Si avvertono passaggi di toccante poesia, da allegria di naufragio, in questa notte oscura dei sentimenti descritta con pittura allusiva, ma sovrabbondante nel gesto e nella composizione, dalla mano motivata di Itto: un tipo che soffre, per troppo amore, la “città di Dio”, e nella quale vive come un gatto dagli occhi prensili e riflettenti, testimone di cicli esistenziali percepiti da una retina capace di comporre il dramma in una composizione più che eloquente, benché nel suo profondo metafisica e silenzioso.Itto dipinge a più riprese e per sottili varianti il diorama di una sola veduta, che è come lo affresco di un colpo d’occhio gettato sulla intimità della vita di Roma, e del suo magmatico divenire.
Il colore dato a sgocciolo, la preferenza del supporto in legno, la squadratura della superficie e l’uso di segni e graffiti come “sostegno” del percorso visivo, ci restituiscono un folto vocabolario espressivo in base al quale il dato dell’esperienza estetica si afferma come immagini "(D. Trombadori)
Claudio Calvitti, è nato a Roma nel 1962, ha scelto di presentarsi con lo pseudonimo di ITTO (da il film “I sette samurai”). All’attivo ha molte mostre personali e collettive dal 1996 ad oggi.
Testo in catalogo di Duccio Trombadori
Immagine: Itto
Inaugurazione 5 dicembre ore 18
Scuola Romana Galleria d' Arte
Via degli Ausoni 76, Roma
Orario: dal lunedi al venerdi 12 - 20.30
Ingresso libero