Il progetto, curato da Gianluca Marziani, percorre la carriera dei tre artisti che hanno dimostrato la maggior maturita' del quadro digitale. Matteo Basile', Alessandro Gianvenuti e Giuseppe Tubi hanno iniziato ad esporre intorno alla meta' degli anni Novanta. Perfettamente integrati nel rinnovamento della scena italiana, sono cresciuti in un coacervo di stimoli e idee comuni.
Matteo Basilé, Alessandro Gianvenuti, Giuseppe Tubi
Comune di Roma
Assessorato alle Politiche Culturali
Sovraintendenza ai Beni Culturali
Curatore: Gianluca Marziani
Il progetto, curato da Gianluca Marziani, percorre la carriera dei tre artisti che hanno dimostrato la maggior maturità del quadro digitale. Matteo Basilé, Alessandro Gianvenuti e Giuseppe Tubi hanno
iniziato ad esporre intorno alla metà degli anni Novanta. Perfettamente integrati nel rinnovamento della scena italiana, sono cresciuti in un coacervo di stimoli e idee comuni. Indicano il risultato più deciso di un costruttivo rapporto tra il quadro, la forza
iconografica, la tecnologia come mezzo e i contenuti profondi dell’immagine. Basilé, Gianvenuti e Tubi riflettono entro la dimensione del quadro. Tramite la tecnologia guardano alla sua storia per poi cambiarne le coordinate che lo vincolavano a
soluzioni manuali (il disegno, la pittura, la grafica) e meccaniche (la fotografia). Calibrano l’estetica e i contenuti con processi spiazzanti eppure puliti, rigorosi, universali. E alla fine trovano la fusione delle valenze tecnologiche con la forza iconografica. Il
quadro digitale non soppianta nulla dei vecchi linguaggi. Al contrario, attraversa il disegno, la pittura, la fotografia e il video con la sua capacità manipolatoria e stratificata. Crea qualcosa che assembla le differenze attraverso nuove prospettive, visioni alterate,
invenzioni finora impensabili, sconfinamenti necessari. Il futuro del quadro parte dal progresso che incontra il talento, l’intuito, la memoria e le idee davvero incisive.
Matteo Basilé (Roma, 1974) fonde i volti della contemporaneità con oggetti, feticci, loghi, codici e segni simbolici. Crea un composto visivo che rappresenta la sottile contaminazione tra mezzi mediatici e mondo fisico, sogno e iperrealtà , superfici
complesse e profondità superficiali. I suoi lavori, dai quadri fino ai diversi video, hanno creato un nuovo stile del ritratto. Alessandro Gianvenuti (Roma, 1974) ha fatto del proprio corpo un campo malleabile di analisi profonda. Lo spezzetta sotto lo
scanner, ne prende singoli pezzi e li ridipinge col software. La perfezione di stampa, i materiali scelti e le anomalie visive producono quadri introspettivi e spiazzanti, sentitamente “classici†nella loro attualità tecnologica.
Giuseppe Tubi non esiste se non come presenza informatica. Il suo nome nasconde uno dei più radicali incastri tra arte, tecnologia e identità . I quadri sono virus che hanno perfezione pittorica, dinamismo fotografico e finzione filmica. Le sue visioni
mettono gli ideali futuristi nel presente elettronico. Il climax delle immagini si sedimenta nello sguardo in modo indelebile. L’allestimento della mostra sarà strutturato lungo le due ali principali della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea.
Circa ottanta opere offriranno al pubblico un percorso travolgente e vitale. Una vera novità visto che si tratta della prima retrospettiva italiana sul fenomeno dell’arte digitale. Ogni artista avrà una sala monografica con una rigorosa selezione tra opere
significative di ogni ciclo. Inoltre si avrà una sala comune con le opere significative degli esordi. Nello schema generale d’allestimento Basilé ha favorito una selezione cronologica; Gianvenuti ha invece voluto un percorso di rimandi tematici; Tubi,
infine, ha privilegiato una sequenza serrata con legami formali e tematici tra un pezzo e l’altro.
Il catalogo, edito da Cooper & Castelvecchi, si presenta come un raffinato progetto d’arte con formato, grafica e packaging di notevole cura visuale. La struttura del libro è una sequenza progressiva di quartine autonome, come se ogni doppia pagina fosse
autonoma dal resto della struttura. E’ un catalogo che il lettore potrà scomporre e ricomporre, mantenendo l’idea del libro o dividendolo in singoli poster da incorniciare.
Inaugurazione martedì 13 novembre 2001 ore 18:00
Orari: 9.00-19.00, festivi 9.00-14.00, lunedì chiuso
Info Galleria Comunale: 0667107990
Indirizzo web della mostra: http://www.thanitart.com/qdc
GCAMC
Spazi Espositivi ex Fabbrica Peroni
via Reggio Emilia 54, Roma