C.I.R.C.U.S., seconda tappa della rassegna "Domani, a Palermo". Nelle sue performance, Maloberti mette in scena una forma di affettivita' molto particolare, che riguarda il luogo e il coinvolgimento di chi si trova li'. Gli interessano soprattutto i gesti, le espressioni di chi partecipa all' work in progress della costruzione visiva. A cura di Francesca Pasini.
a cura di Francesca Pasini
La lanterna magica della partecipazione
Nelle sue performance Marcello Maloberti mette in scena una forma di affettività
molto particolare, riguarda il luogo e il coinvolgimento di chi si trova lì. Gli
interessano soprattutto i gesti, le espressioni di chi partecipa all' work in
progress della costruzione visiva. Davanti alle sue foto non descrive
l'immagine, racconta, invece, sempre, quello che succedeva: si intenerisce
ricordando un particolare, si entusiasma per la prontezza con la quale altri
prendevano possesso della sua idea. Come se la sua funzione fosse di nascondersi
dietro le quinte, di osservare da lontano e di reagire sincronicamente allo
stupore di chi assiste e usa i suoi oggetti performativi.
Con la performance Marcello cattura l'energia creatrice anonima come un dono che
ogni volta attende con ansia. Mentre le foto sintetizzano la scelta compositiva, in
equilibrio tra ciò che è realmente successo e ciò che lui estrapola. Sono immagini
che mantengono una sospensione, guardandole ognuno immagina la realtà irripetibile
che le ha prodotte, ma non ritraggono la mobilità, anzi, sono incise, nette, come se
solo la precisione potesse trattenere l'enigma dello scambio tra Marcello che
immagina l'evento e chi lo realizza. E' l'enigma tra la percezione diffusa e la
previsione di una forma che sta sempre alla base dell'opera d'arte, solo che
Marcello, pervicacemente, non vuole dimenticare la spontaneità dell'intuizione
altrui e così, trattenendo nelle sue foto una maglia mancante, ci avverte che il
nucleo germinale delle sue fotografie non è mai del tutto descrivibile.
Nel ciclo di performance "Circus", è particolarmente forte il duplice rapporto tra
la realtà viva, imprendibile di chi entra nella tenda di specchietti, gioca e balla,
e le immagini che si fissano nella fotografia. Con grande entusiasmo mi ha
raccontato come è andata a Palermo. "Una festa che ha coinvolto tutti gli abitanti.
La tenda di specchi, la musica, le macchine con le luci pulsanti sembravano
appartenere a quella piazza. Sono venuti tutti, proprio tutti. Alcuni sono entrati
nella fontana, per rinfrescarsi. Mi è piaciuta molto la spontaneità con la quale
hanno invaso questa piazza bellissima nella sua rovina, nella sua tensione e nella
sua eccezionale architettura, una specie di anfiteatro dove le luci, la musica e i
riflessi degli specchi si inserivano naturalmente".
Le foto amalgamano volti, pose imprevedibili, lame di luce in un paesaggio che sta
tra Caravaggio e Rossellini. Il giorno dell'inaugurazione il video di quella
appassionata partecipazione sarà una dedica agli abitanti con cui Marcello ha
scambiato, energia, sorpresa, gioia dentro e fuori la sua scultura relazionale.
Come nelle altre edizioni di "Circus", quello che Marcello voleva suscitare era la
partecipazione collettiva, e rappresentarla in modo non didascalico. Sono uscite
fotografie che sembrano fermi immagine di un film di una notte estiva,
interpretato dalle luci e dai loro riflessi, dove l'arte è l'ospite che invita a
bere, ballare e cantare a cielo aperto. Tra video e foto si crea una specie di
lanterna magica, che ripropone l'affetto per il neorealismo del cinema italiano. La
lanterna magica della partecipazione ha illuminato il rapporto tra arte, cinema e
vita: il dono che Marcello aspettava con ansia.
Francesca Pasini
Opening: giovedì 6 dicembre dalle 19 alle 22
Galleria francesco pantaleone arte Contemporanea
via Garraffello, 25 - Palermo
Orari: la galleria è aperta il giovedì dalle 16:00 alle 20:00 gli altri giorni su appuntamento
Ingresso libero