Not Now. Personale. Tra disegno, stampa inkjet e scultura il percorso espositivo si snoda in un'atmosfera tesa ed inquieta, fatta di presenze sospese in un bianco metafisico e angosciante, luogo del non ritorno. Il progetto tende verso l'oggettivazione e lo svuotamento della realta'.
“Not Now” è l’oscuro indizio che introduce alla personale di Michele Lombardelli. Un lavoro composito e dissonante, che ora si contrae nell’inerzia dell’icona ora si distende con un andamento oscillatorio antinarrativo. Tra disegno, stampa inkjet e scultura il percorso si snoda in un’atmosfera tesa ed inquieta, fatta di presenze atre, sospese in un bianco metafisico e angosciante, luogo del non ritorno.
Il progetto tende verso un’oggettivazione della realtà, sottoposta ad un risoluto processo di svuotamento e neutralizzazione delle sovrastrutture simboliche edificate dalla storia, nell’epoca del loro massimo splendore, quella della bulimia di senso indotta dalla pervasività dei media.
Il reale giace scompaginato in uno stato di primitiva asprezza, eppure fluorescente nella sua fertilità. Brandelli di vita quotiana, riferimenti autobiografici, citazioni musicali, sequenze filmiche e stereotipi del quotidiano: l’ambiguità dell’immagine consiste nell’impossibilità di attribuirle un’origine ed un significato chiari ed univoci. Ed è proprio negli effetti di questa deprivazione ontologica che si sostanzia una prassi che squaderna il reale al cospetto dell’osservatore, prigioniero delle categorie della visione imposte dal processo di sovraesposizione simbolica della società contemporanea. Emerge così il dramma dell’atrofia delle abilità critiche di determinazione del mondo che conduce sull’orlo dell’abisso della coscienza collettiva, nella vertigine dell’assurdo, sul filo di un’ineluttabile sensazione terminale, di fine e di morte.
“Not Now” è il momento del presagio, del rewind, in cui tutto ritorna alla sua origine prima di scomparire. Flash Back si dispongono secondo un disordine controllato, intatti in una salda disarmonia che ondeggia tra micro e macro, vuoto e pieno, dentro e fuori, verticale e orizzontale.
Michele Lombardelli muove da una riflessione colta e radicale, prossima all’idea beckettiana di dissociazione dell’unità di coscienza in elementi separati (Theodor W. Adorno).
Dopo l’anteprima nella collettiva “Ouverture IX”, che ha inaugurato la galleria, la personale trentina costituisce un punto nodale della ricerca dell’artista, documentata nel catalogo curato dall’artista e corredato da un testo di Alfredo Sigolo. All’inaugurazione sarà presente l’artista.
Michele LOMBARDELLI vive e lavora tra Los Angeles e Cremona, dov’è nato nel 1968. Il suo recente impegno nel campo delle arti visive matura dopo varie esperienze nel campo della creatività (dalla musica alla progettazione e produzione di libri d’artista di alcuni dei protagonisti del panorama internazionale). La prima personale è del 1998, a cura di Eugenio Gazzola allo Studio Jelmoni di Piacenza. Dal 2003 la sua attività espositiva si intensifica, a partire dalla nota collettiva “Cover Theory” firmata da Marco Senaldi. Del 2004 sono le partecipazioni alla collettiva milanese “Questi fantasmi”, a cura di Massimo Kaufmann (Galleria 1000Eventi) e a quella torinese di Laura Carcano e Norma Mangione dal titolo “Altri fantasmi” (galleria Ermanno Tedeschi).
Nel 2005 un catalogo dei suoi lavori viene pubblicato dalla galleria Bonelli Arte Contemporanea (Mn) per la personale curata da Gianni Romano “Distico Ciclotimico Ipertimico”. “The Triumphant ID” alla BCA Gallery di Mumbai chiude il 2006 e anticipa un 2007 di grande impegno e ispirazione che porta l’artista a partecipazioni collettive come “Allarmi 3”, curata da Alessandro Trabucco a Como, “Harmony in Art”, presso la Marcopia Gallery di Mumbai, “Voci Silenti”, firmata di Jessica Anais Savoia e Alessandro Trabucco. E’ infine dell’estate scorsa il “Summer Group Show” che ha inaugurato la nuova sede losangelena della galleria Bonelli Contemporary.
Inaugurazione venerdì 14 dicembre 2007 alle ore 19
Arte Boccanera
via Milano 128/130 Trento
Ingresso libero