Disegni, quadri, sculture e installazioni accanto a t-shirt serigrafate, gioielli in acciaio e poltrone da parrucchiere stile anni '70: un'esposizione nella quale gli accostamenti fra le opere denunciano un clima culturale lontano dalla ciclica (e riciclata) atmosfera natalizia che pervade questi giorni.
Disegni, quadri, sculture e installazioni di qualità accanto a t-shirt
serigrafate, gioielli in acciaio e poltrone da parrucchiere stile anni ‘70:
lo spazio della galleria True-Love si dilata in virtù di un’esposizione
nella quale gli accostamenti fra le opere denunciano un clima culturale
lontano dalla ciclica (e riciclata) atmosfera natalizia che pervade questi
giorni.
Cinque artisti, emergenti e affermati in differenti campi dell’arte
contemporanea, vengono presentati in questa prima collettiva organizzata
dalla curatrice Grazia Ferro, la quale, a dispetto dell’impermeabile assetto
della tradizione culturale savonese, rilancia l’idea originaria della
galleria True-Love: spazio aperto, vivace e legato alla cultura della strada
(quella vera, anche se non limitata alle vie del centro storico di Savona).
Una prima nota positiva è senza dubbio l’organizzazione dello spazio
d’allestimento: pochi metri quadrati in pianta quadrangolare vengono
moltiplicati grazie all’inserimento di un basso modulo espositivo centrale,
sul quale trovano posa le “sculture” di A’lice (Alice Piscitelli); ai due
lati, come fossero quinte teatrali, le porte a vetri d’ingresso introducono
i dipinti e le installazioni di Macchia (Enrico Machiavello), Daniele Del
Nero e Sergi (Sergio Isopo). Sul fondo - prima della parete sfondata a cuore
sul tatoo lab – tre piccoli gradini danno accesso all’”ufficio”: una piccola
palafitta a vista che diventa banco espositivo per particolari opere-magneti
di Gianna Manno affiancate, con totale naturalezza, alle pubblicazioni e ai
gadget della galleria. Il resto dell’ambiente è arricchito da vetrine
contenenti gioielli d’autore in acciaio, t-shirt serigrafate, oltre alle
immancabili poltrone da parrucchiere anni settanta: scheletri di arredi in
ferro e alluminio che sembrano usciti direttamente da un set di Kubrick (con
tanto di caschi asciugacapelli originali).
Nella serie di opere di Macchia i derelitti e simpatici personaggi (che
abbiamo imparato a riconoscere grazie all’ormai mitica pubblicità della
Ceres dello stesso autore) si muovono confinati in porti non proprio
salubri, al confine fra mare aperto e ciminiere traboccanti amori e
assassini inevitabili. La ristrettezza dello spazio espositivo consente
facili giochi di rimandi da una faccia all’altra del “cubo”: alle tavole e
ai pupazzi dipinti di Macchia si oppongono sul lato opposto un quadro di
Sergi e uno di Del Nero. Il primo interpreta con ironia il nonsenso che
sembra emergere da una pubblicità americana anni ’50, sul cui fondo dorato
si delinea la stilizzazione di un sandwich alle sardine; poco più in alto,
l’installazione visiva e sonora di Del Nero è l’equivalente parietale di
certe installazioni ambientali in cui suono e immagini sintetiche
trasportano lo spettatore in un mondo inquietante e conosciuto, popolato da
personaggi e architetture assemblate e smontate centinaia di volte nei
nostri giochi d’infanzia.
I suoni elettronici del “quadro” - disturbatori e
guizzanti - si spandono nell’aria, incontrando le installazioni sospese di
Gianna Manno: poesie amare contenute in forme sintetiche di bolle
trasparenti; in ogni coppia di semisfere una lametta e un pennino sigillano
le due alternative possibili di un crudele “M’ama… non m’ama”. A questi
“messaggi in sfera” fanno da eco le parole scritte a mano sui curiosi
magneti (fiori e cuori rossi con accenni di pittura informale e oggetti
applicati) della stessa autrice: “Ho aspettato, ore / giorni, mesi, anni /…
al bar… non sei tornato / spero almeno, tu sia morto”. Poggiate sul modulo
espositivo centrale, sotto alle bolle pendenti, le “sculture” di A’lice
confezionano rigorosamente nel nylon trasparente giocattoli famosi e
shockanti: il pupazzo di un boy-scout decapitato, uno Snoopy al quale
probabilmente è appena stato asportato il fegato o un rene e una Barbie
tumefatta e fatta a pezzi.
A sigillare il campionario di superfici corporali
emaciate, un marchio di garanzia decorato artigianalmente da serigrafia e il
timbro: “Barbie… E’ MORTA”. Siamo comunque riportati al fervente clima
natalizio dalle opere che accolgono lo spettatore all’ingresso; al posto
delle calze per la Befana, stese come bucato su fili incontriamo uova
all’occhio di bue pendenti e invitanti: sculture in colla vinilica e
plastica frutto dell’ultima ricerca sul cibo di Sergi. Dello stesso autore,
alcune sagome di alberelli di natale in erba sintetica appaiono quasi come
reperti archeologici di un ormai stanco postmodern; le silouette degli
alberi non hanno alcuna pretesa estetica ma il materiale di cui sono fatte
gioca sulla banalità di una natura simbolica ricreata artificialmente dal
consumismo. Le decorazioni sono poi realizzate secondo l’originario
principio popolare, utilizzando cioè oggetti comuni, di scarto, dalle forme
bizzarre: i foglietti sagomati di carta ingiallita su cui è impresso il
numero che ci aiuta a fare la coda al supermercato. Luca Bochicchio
venerdì 21 dicembre alle h. 18:30 trueloveproduzioni presenta
10LAME - piccole edizioni
la poesia incontra l’arte e gli scritti abbracciano piccoli oggetti in un
gioco sommerso, selvatico, notturno, delicato.
Raffinate micro collezioni, numerate e in serie limitata: non serve altro,
infatti. la bellezza si carica di una velata malinconia. una musica sottile
vi troverà attenti.
truelove vi invita nello spazio della galleria in via vacciuoli a consumare
affettuosamente 10LAME come liquore dolce, come luogo fuori mano, come bosco
silenzioso.
Gli artisti : a’lice / beatrice del nero / claudia campanella / elena
bresnik / paolo cattaneo / rosa gi / sarah cervetto / abell 2218 (barbara e
mario andrea barbantini stefano allosia maxime giorgio bormida)
Il critico: francesco lugani / il direttore artistico: grazia ferro / il
capo redattore: germana oliva
Inaugurazione 21 dicembre alle 18.30
True Love Art Gallery
via Vacciuoli 18r, Savona
Ingresso libero