Museo Diocesano
Milano
corso di Porta Ticinese, 95
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I bambini sono bambini in tutto il mondo
dal 21/12/2007 al 5/1/2008
mart-dom 10-18

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CLP Relazioni Pubbliche




 
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21/12/2007

I bambini sono bambini in tutto il mondo

Museo Diocesano, Milano

L'esposizione presenta 15 immagini di bambini ripresi mentre giocano da Alessandro Tosatto e Silvia Morara, durante un recente reportage in Benin. Previsto anche un laboratorio didattico.


comunicato stampa

Dal 22 dicembre 2007 al 6 gennaio 2008, nel Chiostro del Museo Diocesano di Milano si tiene la mostra “I bambini sono bambini in tutto il mondo”, che presenta 15 immagini di bambini ripresi mentre giocano da Alessandro Tosatto e Silvia Morara, durante un recente reportage in Benin. Oltre alla semplicità dei giochi, le fotografie evidenziano, spesso in contrasto con il contesto in cui vivono, la fantasia e la gioia dei bambini. L’iniziativa, organizzata da Ad Artem, col patrocinio del Comune di Milano – Assessorato alla Famiglia, Scuola e politiche Sociali, prevede due momenti distinti.

Da un lato, l’esposizione porterà all’attenzione il tema dello sfruttamento e del traffico di minori. Il reportage di Alessandro Tosatto e Silvia Morara è stato realizzato in collaborazione con organizzazioni non giovernative, come AVSI, CESVI, Manitese, Terres des hommes, molto attive in queste zone. Dall’altro, un laboratorio didattico – al costo di 1 euro a partecipante – dal titolo “Il diritto al gioco”, pensato come momento individuale dei bambini accompagnati dai famigliari, in modo tale che possano più facilmente e liberamente confrontarsi con quello che le immagini propongono loro.

L’attività è aperta a bambini dai sei ai dodici anni ed è finalizzata a comprendere non solo la triste realtà in cui vivono molti bambini, ma anche cosa sia il gioco, indipendentemente dalle diverse situazioni esistenziali. Si desidera suscitare un’attenzione più consapevole e riflessiva nei confronti del gioco, inteso sempre come parte preziosa della fantasia e dell’immaginazione.

Alessandro Tosatto.
Nato a Piombino Dese (PD) nel 1969, si trasferisce subito a Milano. Inizia a lavorare nel 1992 sulla cronaca della città, collabora con agenzie milanesi e con l'Associated Press. Nel 1993 inizia i suoi viaggi nei paesi balcanici: prima la Croazia, poi la Bosnia; documenta l’assedio di Sarajevo e continua con la Romania e la Macedonia. Nel corso del 1999 si trasferisce in Albania, teatro e punto d’osservazione privilegiato per il conflitto in Kosovo. Viaggia in Iraq - in tempo di pace e di tensione da embargo - e in Turchia. I fatti successivi alla tragedia dell’11 settembre 2001 portano Tosatto prima in Israele/Palestina, dove segue il primo anniversario della seconda intifada, e poi in Pakistan, a Peshawar, dove aspetta la caduta del regime Talebano. E’ tra i primi occidentali a entrare in Afghanistan, del quale documenta il cambio di governo e la speranza della popolazione civile. Dal 2002 si occupa prevalentemente di Africa: prima con un reportage sulla carestia che ha colpito il Malawi, poi con un ritratto ad Amina, in Nigeria, condannata a morte dalla legge islamica; successivamente lavora, per Mani Tese, in Benin, contro lo sfruttamento e il traffico dei bambini, realizzando un reportage che viene poi esposto presso la sede UNICEF di Firenze. In Mali Tosatto documenta le varie fasi della lavorazione del riso in occasione dell’Anno Internazionale del Riso, indetto dalla FAO per il 2004. Nell’estate 2003 realizza un servizio sui media africani, nell’ambito di un progetto della regione Piemonte, poi esposto a Torino. Nel 2004 pubblica il libro Guinea Bissau, un lungo viaggio attraverso il piccolo paese, martoriato da povertà e da un lungo periodo di mal governo. Sempre nello stesso anno si reca prima in Georgia, per realizzare un reportage sulla difficile situazione del paese, poi, a ottobre, in Mali, per documentare i danni causati da un’invasione di cavallette. Nel 2006 lavora su Milano ed espone un lavoro di ricerca sulla città. Nello stesso anno con l’Ong CESVi pubblica il libro “Fuori dai Margini”.

Silvia Morara.
Silvia Morara è nata a Bologna il 28-12-1971. Laureata in filosofia nel 1996, inizia a lavorare come fotoreporter con un quotidiano locale poi, dopo un anno passato in Albania a coordinare un progetto di cooperazione allo sviluppo (1998-1999), si trasferisce a Milano e collabora con diverse agenzie fotografiche (Franca Speranza, Iber-Press, LaPresse). Fotoreporter freelance, tra il 1999 ed il 2001 si trova a documentare prevalentemente la realtà dei Balcani, dal Kossovo alla ex Jugoslavia: la Croazia dopo la morte di Tudjman, la Serbia delle nuove elezioni politiche e dei movimenti giovanili universitari, la Bosnia e le mire indipendentiste degli albanesi di Macedonia. Dopo l’11 settembre 2001 si muove in Israele-Palestina per documentare le speranze della creazione di uno Stato indipendente di Palestina che pare imminente (…), poi in Pakistan ed Afghanistan dove cerca di documentare la vita quotidiana dei cittadini, e sopratutto delle “cittadine” della capitale Afgana. Dal 2002 si dedica meno alla cronaca e più all’approfondimento di storie, si trova spesso in Africa: a Johannesburg in un villaggio per malati terminali di aids ed in Ghana dove ancora molte donne vengono considerate streghe ed isolate dalla comunità oppure cedute ai sacerdoti tradizionali come schiave per espiare colpe commesse dalla famiglia. Inizia anche una collaborazione con diverse ONG per lavori di documentazione dei progetti sul campo come in nord Uganda e sud Sudan con AVSI, in Burkina Faso con Terres des Hommes, in Perù con il CESVI, in Romania con la Fondazione Aiutare i Bambini.Nel 2006, assieme ad altri due fotografi, realizza un lavoro di ricerca-reportage sulla città di Milano, Milano XXI secolo, che diventa mostra presso il Centro Culturale di Milano e catalogo. Attualmente collabora come free lance con l’agenzia statunitense Corbis.

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Museo Diocesano
c.so di Porta Ticinese, 95 - Milano
Orari: da martedì a domenica, 10-18
Ingresso libero

Laboratori didattici
22, 23, 29,30 dicembre 3,4 gennaio
Due turni ore 14.30 e ore 16.00
Numero massimo di partecipanti 20 ad orario
Accesso su prenotazione (Biglietteria Museo Diocesano 02 89420019) o, in caso di disponibilità di posti, libera
Costo del laboratorio euro 1.00 a partecipante

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Laura Morelli
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