Trasformazione dello spazio. L'artista, come scrive Silvia Pegoraro nel testo in catalogo "straordinario esploratore delle potenzialita' della luce, si muove su un piano in cui convergono la componente percettiva, la ricerca scientifico-sperimentale e la tecnologia avanzata, ma anche l'ansia metafisica". Esposte strutture di luce realizzate con fibre ottiche.
La Galleria Teknè presenta a Matera, nei locali del Complesso Le Monacelle, Carlo Bernardini: “la luce come spazio del possibile”. Carlo Bernardini, come scrive Silvia Pegoraro nel testo in catalogo “straordinario esploratore delle potenzialità artistiche della luce, si muove su un piano in cui convergono la componente percettiva, la ricerca scientifico-sperimentale e la tecnologia avanzata, ma anche l’ansia metafisica. Il ritorno alla luce, nell’arte di Bernardini, trasforma la nostalgia dello spazio astratto del possibile: uno spazio nuovo la cui luminosità riemerge dalle profondità delle origini, dove luce e oscurità sono un unicum. Bernardini risolve così in modo affascinante ed originale uno dei problemi cruciali dell’arte moderna, affacciatosi già con il primo Romanticismo, quello di trasformare lo spazio, con tutte le sue valenze astratte, metaforiche, esistenziali, da condizione per rappresentare gli oggetti, a immagine esso stesso...
Carlo Bernardini è profondamente “scultore”, perché affronta quello che è il principale problema della scultura: lavorare la materia (anche la luce come materia) per trarne un’immagine spaziale e collocarla nell’ambiente. Dunque, uno dei problemi che si associa alla sua arte è il pensiero e la realizzazione della forma in funzione di un luogo possibile… la luce irradiata dalle strutture in fibre ottiche genera lo spazio, così come si pone all’origine della percezione del vuoto…
Lo spazio è un enigma che l’arte di Carlo Bernardini ri-formula. Tutto lo spazio entra in gioco, così come tutto lo spazio - virtuale e architettonico - che accoglie le strutture di luce dell’artista, entra nelle strutture stesse, trasformandosi in luogo fortemente emozionale.
Bernardini sa ascoltare come pochi altri il respiro del vuoto, il “limbo” spaziale che precede ogni atto di possesso o di controllo dello spazio: riesce così a fare della scultura - arte fondamentalmente legata all’ostensione di una corporeità immediata - un linguaggio dell’invisibile.
Lo spazio acquista l’aspetto poetico di una soglia vertiginosa, che a volte si lascia attraversare, a volte oppone alla penetrazione dello sguardo l’indistruttibile velo dell’alterità e del mistero”.
Carlo Bernardini è nato a Viterbo nel 1966. Si è diplomato nel 1987 all'Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1997 ha pubblicato il saggio teorico sulla "Divisione dell'unità visiva" edito da Stampa Alternativa. Ha vinto per 2 volte nel 2000 e nel 2005 il premio Overseas Grantee della Pollock Krasner Foundation di New York e, nel 2002, il premio Targetti Art Light Collection White Sculpture. Ha realizzato nel 2003 le sculture in acciaio inox e fibre ottiche a Roma in Piazza del Campidoglio per il Semestre di presidenza italiana nell’UE, e grandi installazioni ambientali in fibre ottiche in esterno come a Reggio Emilia ai Chiostri di S. Domenico in occasione della mostra 2000 Anni Luce, a Padova al Palazzo della Ragione per Accordi di Luce e ad Ancona in Piazza Cavour per Luci di Ancona. Le sue mostre personali recenti sono state nel 2007 Event Horizon Swing Space, LMCC, New York; 2006 Light Sculptures Galleria Milly Pozzi Arte contemporanea, Como; 2005, Galleria Les Chances de l’Art, Bolzano; Il Sole Arte Contemporanea, Roma; Catalizzatori di Luce Velan Centro Arte Contemporanea, Torino; 2004, Espaço permeável, Museo Passo Imperiale, Rio De Janeiro; Galleria Milano, Milano; Galleria Bruna Soletti, Milano; Galleria Spazia, Bologna; 2003 Galleria del Naviglio, Milano; Galleria Spaziotemporaneo, Milano; 2002 Sculpture Space, Utica, New York; 2001 Spazio Permeabile Galleria Fioretto, Padova; nel 2000, Galleria L'Isola, Trento; nel 1999 Galleria Spaziotemporaneo, Milano; Divisione dell’unità visiva Museo Laboratorio di Arte Contemporanea Università "La Sapienza" Roma; Light Galeria Arsenal, Bialystok (Poland). Fra le principali mostre collettive si ricordano: 2006 “Filophilo”, Comune di Montrouge, Parigi; Sculpture Now, “Sculpture in the Public Arena 2005/06”, Main Street, Great Barrington, (Massachusetts USA); 2005 “FiloLuce” Museo della Permanente, Milano; 2004 Barbara Behan Gallery, Londra; 2003 “Targetti Art Light Collection” Centre for Contemporary Art Ujazdowski Castle, Varsavia, Chelsea Art Museum, New York; XIV Quadriennale Nazionale d’Arte, Palazzo Reale, Napoli; 2002 “Light Accords-East of West” Nacional Gallery of Contemporary Art, Bangkok; XX Triennale di Milano, “Le città In/visibili”, Palazzo della Triennale, Milano; 1999 "Translacje" Collection De La Fin Du Siecle, Piotrkow Trybunalsky (Poland); "Glimmers" Inner Spaces Multimedia, Poznan (Poland); “InPressione” Bovisa, Officine del gas AEM, Milano; 1998 "Nuove Contaminazioni" Galleria d'Arte Moderna, Udine; 1997 "Arte a Roma" Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma; 1996 XII Quadriennale di Roma, Italia ‘50 – ‘90 "Ultime Generazioni" Palazzo delle Esposizioni, Roma; 1992 "Giovani Artisti a Roma 4" Palazzo delle Esposizioni, Roma.
Informazioni:
Galleria Teknè arte contemporanea
Via Due Torri, 36 / 38 - 85100 Potenza tel. e fax 0971.34142 http://www.galleriatekne.it - info@galleriatekne.it
Catalogo ed. Galleria Teknè: testo di Silvia Pegoraro
Inaugurazione: venerdì 28 dicembre 2007 alle ore 19.30.
Complesso "Le Monacelle"
Via Riscatto, 10 (Piazza Duomo) Matera
Orari d’apertura: il lunedì dalle ore 17.00 alle ore 20.30
Dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.30 e dalle ore 17.00 alle ore 20.30.
Domenica su appuntamento
Ingresso: libero