Galleria Magenta 52
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Testi e Pretesti
dal 20/11/2001 al 23/12/2001
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Galleria Magenta 52




 
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20/11/2001

Testi e Pretesti

Galleria Magenta 52, Milano

Personale del pittore Hugo Palma-Ibarra. In mostra opere recenti e opere realizzate negli anni '60-'70 durante la sua permanenza in Italia. Chiusi i battenti della 49a Biennale d'Arte di Venezia a cui ha partecipato, Hugo Palma-Ibarra si 'trasferisce' a Milano, città in cui espone per la prima volta.


comunicato stampa

Personale del pittore Hugo Palma-Ibarra.

In mostra opere recenti e opere realizzate negli anni '60-'70 durante la sua permanenza in Italia.

Chiusi i battenti della 49a Biennale d'Arte di Venezia a cui ha partecipato, Hugo Palma-Ibarra si "trasferisce" a Milano, città in cui espone per la prima volta.

Nato a Managua , Nicaragua, si trasferisce per seguire gli studi artisti in Italia dove rimarrà fino al 1978.
Ritornato nel paese natio, diviene membro del Consiglio Superiore di Cultura dell'Istituto Nicaraguese di Cultura e quindi, "Responsable de Artes Plasticas" del medesimo Istituto.

Il suo linguaggio pittorico prende le mosse dai primitivi italiani mediato però dal "ritorno all'ordine" voluto da alcuni artisti metafisici.
Non si parla tanto dei maggiori, né dei fondatori, bensì di Rosai, Soffici, Campigli e, soprattutto, Sironi.
Come quest'ultimo, Palma-Ibarra è attratto dalle grandi masse chiaroscurate, dall'asciuttezza delle forme, dalle austere terre naturali, dalla ricerca "archeologica", dai muri affrescati del Quattrocento; però a differenza di un Sironi non dilata lo spazio in cupe visioni metafisiche, non lo apre ad infiniti negati: lo ritma originalmente con il vuoto e il pieno, il chiaro e lo scuro.
Palma-Ibarra sa che l'idea della forma è alla base dell'interpretazione dei fenomeni e, trascurando la visibilità delle cose, ne insegue l'irraggiungibile archetipo.
Come De Chirico, vuole dare forma al mito e al rito che ne discende, elaborando una lingua primordiale ( e perciò eterna) nel tentativo di tracciare una dimensione metastorica.
(dal testo critico di Giuseppe Finocchiaro)

Inaugurazione: Mercoledì 21 novembre alle ore 18

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