Anonymus. I lavori dell'artista combinano elementi autobiogarfici e locali ad una dimensione piu' universale. Per questa mostra presenta un'installazione site-specific nella prima sala e una video-proiezione nella seconda; in entrambi i casi il materiale indagato e' la carta.
Per la sua prima mostra personale in Italia, l’artista belga Jürgen Ots ha deciso di mantenere distinti i due ambienti che caratterizzano lo spazio espositivo di KLERKX.
La prima stanza è interamente coinvolta in un’installazione site specific, la seconda ospita invece un video. In entrambi i casi il materiale indagato è la carta; nel video è solo evocato mentre nell’installazione è investigato in molte delle sue proprietà. Un complicato processo di significazioni successive attira lo spettatore verso la forma primigenia che però non si lascia conquistare; come in un complicato gioco di specchi, essa sfugge ad ogni tentativo di appropriazione. Ad offrirsi percepibile al tatto resta la sua versione edulcorata, ultima, ma non in assoluto, tale metodo può infatti evolversi in inaspettate mutazioni.
Il punto di partenza sono oggetti e disegni risalenti ad altre fasi della sua ricerca che l’artista ha voluto registrare attraverso 75 scansioni. Il risultato intermedio di questo procedimento è costituito da 700 copie a colori in formato A3 su fondo nero sulle quali Ots è intervenuto come è solito fare: tagliando, bruciando, sfruttando l’azione corrosiva degli acidi. Alcuni fogli con questo trattamento acquistano tridimensionalità, altri non perdono la loro natura bidimensionale ma esprimono un valore plastico potenziale. Insieme, collegati uno all’altro da plastica nera, anch’essa passata ad acido o fiamma ossidrica, questi fogli danno vita ad uno scrigno decostruito, frammentato, manifestazione inequivocabile di un accanito studio sulla metamorfosi dei materiali.
Nella seconda sala la videoproiezione presentata dall’artista ha come soggetto una parete di rete metallica dietro la quale sono stati preventivamente collocati dei pacchetti di carta trovata in loco, a significare un volume che è però illusorio poiché lo strato di carta è sottile e non satura l’ambiente come sarebbe lecito desumere dalle riprese. “ANONYMUS (I)” è il titolo di questa mostra che chiaramente indica come l’autore intenda condurre la materia ad esprimersi da sola in tutta la sua ambiguità. Così si può intendere il senso del suo metodo di trasformazione. Esso è impegnato ad attivare una tensione tra l’apparente logicità formale e l’effettiva inconsistenza del contenuto, ponendosi in una ideale posizione di continuità con un percorso estetico che dal Barocco al Decadentismo giunge all’Arte Povera indagando il rapporto tra ordine e caos.
Marco Tagliafierro
Inaugurazione giovedì 17 gennaio alle ore 19
Galleria Klerkx
via Massimiano, 25 - Milano
Ma – Sa ore 13 – 19
Ingresso libero