Dipinti 1998-2008. Una trentina di opere tra figure e paesaggi. In questi olii ci si confronta, e a volte ci specchia, con i volti e con l'anima delle persone ritratte, disegnando nell'insieme una sorta di 'anima' della societa' in cui viviamo.
Una trentina di opere tra figure e paesaggi, frutto di una rara combinazione tra qualità tecnica e capacità di coniugare, dentro un’immagine di tradizione italiana, tutte le istanze dell’arte moderna e della figurazione contemporanea.
Molte di queste di grande e grandissimo formato, tra cui un trittico che misura più di 5 metri di larghezza. Con la serie dei personaggi a grandezza naturale l’artista di diverte a fare il collezionista: diventa, l’entomologo, il bravo classificatore di oggetti e di figure ma anche di sentimenti. In questi grandi olii ci si confronta, e a volte ci specchia, con i volti e con l’anima delle persone ritratte, disegnando nell’insieme una sorta di “anima” della società in cui viviamo.
Le figure, sia di profilo che di fronte, sembrano essere "campioni" di tipologie umane prese in esame in base agli indumenti e agli accessori che indossano. Attorno alla figura o composti in fila in una lato di essa, gli oggetti di uso comune di quella persona in quel giorno: la ragazza di città, il vecchio di campagna, il pensionato che fa la spesa, l’amico e l’allievo del corso di pittura, di volta in volta con bastone da passeggio, cellulare, pipa, guanti, occhiali, chiavi della macchina.
I paesaggi, il ciclo di lavori più recente, sono il seguito dell'analisi sulle figure, la loro "contestualizzazione", ovvero l'indagine dei luoghi in cui esse vivono. Abitazioni semplici, senza pregio, spesso anonime e seriali vengono rappresentate nel dettaglio per evidenziarne i particolari abitativi, o meglio, come suggerisce l'autore, "tutti quegli oggetti che arredano la quotidianità di chi vi abita".
L'intento è parlare di umanità senza descriverla fisicamente attraverso il suo "territorio" di pertinenza. Le rare figure che compaiono all'interno dei paesaggi sembrano inanimati dettagli del paesaggio stesso, alla stregua di una macchina, un utensile, una bicicletta: sono infatti "applicate come figurine" davanti alla soglia di casa, in posa statica e fissa ad enfatizzare un effetto "elenco".
In origine sono state le atmosfere notturne a suggestionare Nicola Nannini e a indurlo alla pittura, in particolare quelle degli antichi centri di cittadine anche straniere e di città a lui familiari (Cento, Bologna, Ferrara), che il mestiere, ormai conquistato per intero, lo portava a dipingere senza attenersi di necessità al punto di vista orizzontale o al dato verosimile, creando, sullo sfondo di strade, vicoli e facciate, atmosfere inquietanti ove ogni cosa, animata o inanimata, e ogni lato prospettico d’appoggio apparivano interdetti fra essere e non essere, alle volte, addirittura, sospesi o ruotanti fra un non meno irreale effetto di alto-basso.
Con le opere degli ultimi dieci anni invece, Nannini abbandona definitivamente il lirismo e il calore dei paesaggi notturni: i cieli divengono bianchi, assolutamente neutri se non assenti, con il preciso scopo di "ritagliare l'oggetto casa"; la luce calda e rassicurante è sostituita da una luce bianca, fredda e indagatrice; il chiaroscuro è ridotto all'essenziale; la veduta sempre frontale e la prospettiva pressoché inesistente; la cura del particolare decisamente più marcata e rivolta a svelare i più reconditi dettagli.
Catalogo con testi di Roberto Cresti e Graziano Campanini.
Nicola Nannini, nato a Bologna nel 1972, vive ora a Sant'Agostino, in provincia di Ferrara. Diplomatosi all'Accademia di Belle Arti di Bologna dà inizio alla propria attività espositiva nel 1994, dedicandosi quasi interamente alla pittura. Ad essa affianca l'insegnamento, come docente di disegno e figura alla Scuola di Artigianato Artistico di Cento e ai corsi liberi dell'Accademia di Belle Arti di Verona.
Inaugurazione 18 gennaio ore 18
Museo della Sanità e dell'Assistenza
Via Clavature 8, Bologna
Orario: dal martedi alla domenica 10 - 12, 15 - 19, chiuso il lunedi
Ingresso libero