Configurazione. Atto II. L'artista presenta inediti lavori di visioni metropolitane. C'e' in ogni immagine che pretende di raffigurare il reale una componente falsificatoria che non risulta attenuata nemmeno nelle piu' fedeli riproduzioni. Si da' anzi il caso che quanto piu' un'effigie cerca di riprodurre un oggetto, tanto piu' falsifica, sino al punto di fornire una versione del tutto stravolta di esso. Questo paradossale meccanismo iconico e' reso alquanto evidente nelle opere di Celon.
CONFIGURAZIONE ATTO SECONDO
Giorgio Celon presenta inediti lavori di visioni metropolitane.
Testo di: Roberto Borghi
"Figura" una parola etimologicamente correlata a "finzione".
C'e', insomma, in ogni immagine che pretende di raffigurare il reale
una
componente falsificatoria che non
risulta attenuata nemmeno nelle piu' fedeli riproduzioni.
Si da'
anzi il caso
che quanto piu' un'effigie cerca di riprodurre un oggetto, tanto
piu'
falsifica, sino al punto di fornire una versione del tutto stravolta di
esso.
Questo paradossale meccanismo iconico e' reso alquanto evidente
nelle opere
di Giorgio Celon.
Il meccanismo di "configurazione" messo in atto da questo artista,
infatti,
consiste in un progressivo
denudamento dell'elemento di finzione che e' presente in ogni
immagine.
Celon ha scelto come soggetti delle sue opere
delle visioni metropolitane di cui ha ripreso in termini pittorici solo
gli
elementi essenziali.
La scelta di utilizzare come unico colore il bianco
e'
funzionale ad una sorta di spoliazione degli aspetti sensoriali propri
dell'elemento da rappresentare, cosi da concentrarsi solo sui suoi lati
asettici, in quanto piu' facilmente riproducibili.
Le strutture architettoniche, prive di ogni riferimento cromatico,
diventano
dei semplici agglomerati di masse lineari, in cui appare arduo
riconoscere
delle caratteristiche che possano contraddistinguerle.
Gli scorci di strade percorse da auto o da altri veicoli si trasformano
in
anonime vie di comunicazione, tutt'altro che contestualizzabili in un
preciso ambito geografico o culturale.
Celon tende inoltre ad accentuare
l'assenza di identita' dei soggetti delle sue opere raffigurandoli
con dei
"tagli" vertiginosi e delle inquadrature oblique che ne occultano
ulteriormente i lati connotativi.
Infine, quasi a voler perseguire la
certezza di giungere ad un'autentica fedelta' riproduttiva, le
immagini sono
reiterate al proprio interno, in modo tale da ripetere piu' volte
almeno
alcuni dei particolari delle visioni pittoriche.
Nonostante questo accanimento iconico, le opere di Celon sembrano tutto
fuorche' dei dipinti realistici.
Il procedimento di "configurazione"
tende
infatti ad ampliare lo iato tra l'arte e la realta', accentuando la
parvenza
di finzione implicita in ogni processo rappresentativo.
All'artista non
resta altro che il compito di testimoniare questo scarto, rendendolo il
piu'
possibile degno di essere ammirato.
Inaugurazione della mostra: venerdì 23 novembre 2001 alle ore18
Orari dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle 18.
Prefestivi e
festivi
10,30 - 12,30 e 14,30 - 18,30
Per informazione telefonare ufficio Cultura, 0225308353
VILLA CASATI SALA ESPOSITIVA COMUNALE
Via Mazzini, 9 - Cologno Monzese MI,
MM Linea 2 Cologno Centro