In questo Atto primo del progetto si danno appuntamento gli eterei fanciulli di Giorgio Rubbio e le livide figure di Elena Rapa, le cui sottili inquietudini - diffuse e malcelate - si depositano tra le trame della carta e del colore cosi' come negli interstizi dell'animo umano.
La galleria San Salvatore inaugura la stagione 2008 con una doppia ouverture, due
mostre che vedono affiancati per coincidenza o per analogia (relazione che è anche
rivelazione) le opere di Elena Rapa e Giorgio Rubbio, e il prossimo 8 marzo le opere
di Elena Ascari e Daniella Cavallo.
In questo Atto primo si danno appuntamento gli eterei fanciulli di Giorgio Rubbio e
le livide figure di Elena Rapa, le cui sottili inquietudini - diffuse e malcelate -
si depositano tra le trame della carta e del colore così come negli interstizi
dell'animo umano. Un connubio alchemico che fonde le differenze stilistiche dei due
artisti e le trasforma in "creature di sogno" o forse semplicemente "di segno".
Giorgio Rubbio disegna fanciulli dall'incarnato evanescente ma dai contorni
perfetti; solo gli abiti, quasi tatuati sulla pelle diafana, sembrano infatti
ancorare i corpi alla superficie. La leggerezza della composizione è
indissolubilmente legata all'ornamento che crea una riflessione estetica del tutto
personale: un mondo idilliaco (ma solo in apparenza) dove la tecnica mista dà vita a
quello che potrebbe sembrare un affresco delle "fragilità" della vita.
Alla elegante leggerezza di Rubbio, Elena Rapa oppone un segno graffiante e denso.
Onirica, surreale, gotica, la realtà caleidoscopica dell'artista attinge all'humus
della pura fantasia e con ironia/irriverenza setaccia l'immaginario fiabesco
restituendoci (come sotto un'impietosa lente deformante) un universo gremito di
allucinazioni e ossessioni, bambini macrocefali e animali antropomorfi.
Testo di Alberto Zanchetta
Opening 19 gennaio dalle ore 17
Galleria San Salvatore
via Canalino, 31 - Modena
Orario mercoledì,venerdì dalle 17 alle 19,30 - sabato dalle 16,00 alle 19,30
Ingresso libero