Ritratti d'autore di Isabella Ducrot. Due storie parallele convivono in questa serie di quadri, anche se l'argomento e' uno solo: l'arte popolare ed il presupposto che abbia una forza espressiva libera da convenzioni. Accanto a ritratti di compositori sono esposti assemblaggi di tessuto e di tele ricamate provenienti dalle zone limitrofe fra Turchia e Russia fedeli a tradizioni antiche.
Due storie parallele convivono in questa serie di quadri, anche se l’argomento è uno solo: “l’arte popolare” ed il presupposto che abbia una forza espressiva libera da convenzioni. Vi sono ritratti famosi musicisti, generalmente di cultura russa, ma anche italiani come Scelsi e Panni, i quali dal patrimonio musicale della propria terra di origine, hanno attinto ispirazione e hanno convertito vecchie canzoni contadine e nenie religiose in “musica colta”. Nelle loro opere si possono cogliere accenni ai ritmi semplificati e ripetitivi di antichi ritornelli, appaiono e affiorano trasformate filastrocche, ninne-nanne, citazioni di inni sacri, cantate campagnole per matrimoni e funerali, arie per banda eseguite durante le processioni paesane.
Accanto ai ritratti dei compositori vi sono, con la tecnica del collage, assemblaggi di tessuto, esemplari concreti di tele ricamate provenienti dalle zone limitrofe fra Turchia e Russia; sono fazzoletti di tela decorati a colori vivacissimi, relativamente recenti ma fedeli a tradizioni antiche. I motivi dei ricami non hanno subito negli anni contaminazioni occidentali, le donne nel riprodurli procedevano secondo i canoni decorativi del passato, e così prolungavano loro la vita; tramandati fedelmente alle nuove generazioni, le figure geometriche, le sintetiche figurazioni floreali o animali mantengono la loro vitalità e originalità.
Così musicisti famosi e donne senza nome hanno compiuto un lavoro di conservazione delle memorie musicali e delle arti decorative di culture antichissime: le canzoni russe ed i ricami turchi ereditano la loro esuberanza espressiva da una comune anche se lontana matrice, quella dei popoli nomadi delle steppe. Consapevoli i musicisti, meno avvertite le ricamatrici, hanno raggiunto comunque lo stesso risultato, tenendo viva la linfa originaria della propria storia, e valorizzando canzoni e motivi decorativi. Ma, mentre i musicisti hanno catturato, elaborato nuovi linguaggi e trasportato il folclore nazionale dalle campagne alle sale dei concerti di tutto il mondo, i disegni popolari sono emigrati molto più lentamente: invisibili agli sguardi più convenzionali e quindi senza imposizioni formali, se non da quelle ereditate dalla tradizione, i disegni dei ricami sono sopravissuti quasi invariati, conservati nelle cassapanche delle case periferiche delle città e nelle zone agricole; la loro originalità è stata difesa dalla aggressione del conformismo e così intatti sono arrivati fino a noi. Questi quadri vogliono rendere omaggio agli artisti famosi e alle donne senza nome.
In occasione dell’inaugurazione della mostra “Variazioni”. Ritratti d’autori di Isabella Ducrot, domenica 20 gennaio alle ore 12.00 il Quartetto Bernini si esibirà in un concerto dedicato a tre autori. Marcello Panni: Le madri. Trenodia II per quartetto d’archi e una percussione; Osvaldo Gorlijov: The Dreams & Prayers of Isaac The Blind; Sergej Prokof’ev: Overture su temi ebraici per pianoforte, clarinetto e quartetto d’archi op. 34
Inaugurazione 20 gennaio 2008 ore 11
Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM
viale delle Belle Arti, 131 - Roma