Bonelli Arte Contemporanea
Mantova
via Corrado, 34
0376 244769 FAX 0376 244769
WEB
Oliver Dorfer
dal 18/1/2008 al 22/2/2008
martedi' - venerdi' 10.30-18.30, sabato 16-19.30 e su appuntamento

Segnalato da

Galleria Bonelli



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Oliver Dorfer



 
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18/1/2008

Oliver Dorfer

Bonelli Arte Contemporanea, Mantova

Lime Wire: una ventina di opere recenti. Nei dipinti di Dorfer (realizzati ad acrilico su una base plastica e trattati con vernici speciali) i soggetti generano altri soggetti, ovvero: dal centro di ciascuna figura rappresentata emergono altre immagini e altri segni. Dorfer rielabora immagini che provengono da film d'animazione, fumetti, libri illustrati per l'infanzia, graphic design, videogiochi, street art ecc.


comunicato stampa

L’arte di Oliver Dorfer arriva alla Galleria Bonelli con un ciclo di una ventina di opere recenti dell’artista austriaco. Nei dipinti di Dorfer (realizzati ad acrilico su una base plastica e trattati con vernici speciali) i soggetti generano altri soggetti, ovvero: dal centro di ciascuna figura rappresentata emergono altre immagini e altri segni come se questi ultimi nascessero dalla figura principale con un loro senso indipendente. La riflessione di Dorfer nasce dalla rielaborazione delle immagini che provengono dei media e che ci affollano la mente (film d’animazione, fumetti, libri illustrati per l’infanzia, graphic design, videogiochi, l’arte di strada, loghi, icone, manga…). Le immagini hanno dimensioni e forme classiche, le composizioni cercano un equilibrio di segni e proporzioni, la tavolozza lavora su una triade di colori mentre le superfici delle sue opere sono il risultato di un lavoro manuale eseguito con colori acrilici. Le chiavi di lettura di questi segni sono molteplici: l’aspetto fumettistico gioca con la sequenza narrativa delle storie mescolando senza alcuna valutazione il “trash” dei fumetti porno con la tradizione del ritratto, l’innocenza gentile dei libri per bambini con l’estetica dei loghi commerciali.

Come scrive il critico Andrea Bruciati nel catalogo trilingue edito in occasione di questa personale: “Testimone dell’incontro fra la cultura popolare dei nuovi media e la storia dell’arte, Oliver Dorfer metabolizza il pervasivo dilagare delle immagini nella dimensione del quotidiano, innervandola nel credo pop secondo una stilizzazione che ricorda i manga giapponesi o certi tag della street art. Le capacità semantiche dei fumetti e dei loghi pubblicitari, la forte valenza accordata alla sintesi del prodotto massificato, sono infatti una chiara prosecuzione di quell’estetica di massa che maestri oramai storici quali Johns, Rosenquist, Warhol hanno ipotizzato e ancor oggi molti artisti sperimentano come codici aperti in continua riqualificazione (si vedano le prove di autori quali Donald Baechler, Paul Morrison, Tadashi Murakami, Yoshitomo Nara)”. E ancora: “Siamo costretti in questo gioco di rimandi puro ed aleatorio a subire il fascino del rimescolarsi ininterrotto di frammenti di testi preesistenti, nel quadro di un nuovo ed inatteso bricolage, il tutto nella migliore tradizione neofigurativa degli anni Ottanta. Rifacendosi alla letteratura, la prosa di Dorfer persegue l’allegoria piuttosto che il simbolo. Essa non si esprime attraverso l’espressione, bensì mediante il rifiuto di quest’ultima, avvalendosi della figura retorica della pausa, secondo modalità che rimandano più ad un’interruzione che ad un discorso compiuto. Si tratta di parabole, come puntualizzerebbe Walter Benjamin, di cui è stata sottratta la chiave; ogni proposizione sembra voler comunicare un enunciato ma nessuna in fondo ne tollera l’interpretazione”.

Aggiunge il filosofo Leo Findeisen (teorico dei media) nella sua estesa dissertazione pubblicata in catalogo: “Oliver Dorfer non dipinge quadri, ma apparecchi visivi. Tale affermazione significa da un lato che nel 2007 egli dipinge ancora, o continua a dipingere; Dorfer appartiene pertanto alla corporazione pittorica dell’arte contemporanea. Dall’altro lato, ciò implica che qui non abbiamo affatto a che fare con immagini e tantomeno con dipinti. Vincerebbe qualsiasi scommessa chi afferma che le sue opere non verranno messe in campo dalla futura critica artistica per provare la presunta morte della pittura, ma piuttosto il suo autonomo ampliamento ed estensione”. E ancora: “In qualità di pittore del presente, Oliver Dorfer conferisce al senso del discorso sulla durata dell’arte una nuova, persino propria forma. Dagli strumenti fino agli apparecchi, dal mondo della pittura delle grotte fino ai libri Pixi e alla magia dei pixel, nell’atelier di Oliver Dorfer vengono ammessi i media antichi e moderni, in modo che imparino a funzionare in simbiosi gli uni con gli altri, liberi di respirare gli uni vicini agli altri”.

Oliver Dorfer è nato nel 1963 a Linz (Austria), dove vive e lavora. È vissuto in India e in Canada e si è laureato in Scienze sociali a Linz.

Tra i numerosi premi che si è aggiudicato si ricordano: il Premio Cagnes-sur-Mer (1994); il Premio Bauholding per l’arte figurativa – Primo premio (1995); il XXVI premio competizione grafica della città di Vienna (1999).

Inaugurazione sabato 19 gennaio ore 18,30

Bonelli Arte Contemporanea
via Corrado, 34 - Mantova
dal martedì al venerdì 10.30/18.30
sabato 16.00/19.30 e su appuntamento.

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