"Vera plastica: forme e colori dei primi materiali sintetici". E' racchiuso in questa frase il filo conduttore dell'esposizione che inaugura il Plart, realizzata con una parte degli oggetti provenienti dalla collezione di Maria Pia Incutti. Una collezione - costruita nel corso degli anni grazie ad un capillare lavoro di ricerca sotto la curatela dall'architetto Nunzio Vitale - assai ricca, composta da centinaia di pezzi che vanno dalle prime plastiche storiche di fine 800 a oggetti di design degli anni '70.
Apre a Napoli il primo centro d'eccellenza in Italia dove plastica, arte, ricerca e
tecnologia si fondono insieme dando vita ad un luogo unico nel suo genere: il PLART.
Il progetto nasce da un'idea di Maria Pia Incutti, imprenditrice, collezionista
d'arte e amministratore del PLART, dopo un'attenta riflessione ed un percorso lungo
e minuzioso che ha unito cultura d'impresa, passione per l'arte contemporanea ed il
collezionismo di oggetti ed opere d'arte in plastica.
Il PLART è un centro polifunzionale dedicato alla ricerca scientifica e
all'innovazione tecnologica per il recupero, il restauro e la conservazione delle
opere d'arte e di design in materiale sintetico. Lo spazio - realizzato dallo
studio di architettura Stile Libero con l'utilizzo di materiali e soluzioni hi-tech
- si estende su una superficie di oltre 1000 metri quadrati all'interno di un
palazzo dei primi del Novecento nel centro elegante della città.
All'interno del PLART si concentrano un laboratorio di ricerca e di restauro,
un'area eventi, un centro per la formazione ed un'esposizione permanente di
plastiche storiche provenienti dalla collezione di Maria Pia Incutti: una collezione
tra le più significative al mondo, costituita da oltre 2000 pezzi - tra oggetti di
anonimo quotidiano e autentici capolavori - raccolti nel corso di trent'anni di
paziente e curiosa ricerca. Particolarmente suggestiva e assolutamente inedita è la
struttura concepita per l'esposizione degli oggetti della collezione: un unico
grande volume curvilineo, sottile e sinuoso, sospeso a circa 1,50 mt da terra,
realizzato con due piani paralleli neri chiusi, nella parte frontale, da metacrilato
trasparente. Progettata dall'architetto Cecilia Cecchini, docente presso
l'università La Sapienza di Roma, l'avveniristica struttura disegna la totalità
dello spazio e fa da contrappunto alla ripetitività delle antiche e massicce volte
in tufo che scandiscono il luogo. L'ambiente volutamente tenuto in penombra, il
sapiente gioco di luci, l'andamento curvilineo del volume e il materiale innovativo
utilizzato (LG termoformabile a matrice acrilica di nuova generazione) creano un
susseguirsi di prospettive diverse e di grande effetto.
Il PLART collabora con le università e i principali centri di ricerca e si configura
come punto di aggregazione nel mondo dell'arte e del design per iniziative culturali
quali mostre d'arte, convegni, laboratori creativi, workshop, dibattiti e percorsi
formativi. In occasione dell'inaugurazione del PLART è stata creata un'opera
dall'artista Felix Policastro, la prima di un progetto editoriale che continuerà
negli anni. Sarà Maurizio Avella, primo ricercatore dell'Istituto di Chimica e
Tecnologia dei Polimeri (ICTP) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il
responsabile delle attività scientifiche del laboratorio del PLART.
PLART: L’ESPOSIZIONE
curatrice
prof. arch. Cecilia Cecchini
per conto del dipartimanto ITACA - Università di Roma “La Sapienza”
“Vera plastica: forme e colori dei primi materiali sintetici”. E’ racchiuso in questa frase il filo conduttore dell’esposizione che inaugura il PLART, realizzata con una parte degli oggetti provenienti dalla collezione di Maria Pia Incutti. Una collezione - costruita nel corso degli anni grazie ad un capillare lavoro di ricerca sotto la curatela dall’architetto Nunzio Vitale - assai ricca, composta da centinaia di pezzi che vanno dalle prime plastiche storiche di fine ‘800 a oggetti di design degli anni ’70.
Per l’esposizione sono stati scelti quei pezzi che per il tipo di plastica con cui sono realizzati – celluloide, bakelite, parkesina, galatite, ebanite... –, per la tecnologia produttiva, per la forma o per i colori, restituissero la ricchezza e la complessità della storia dei primi materiali sintetici, progenitori dei polimeri moderni.
Attraverso gli oggetti si è voluto raccontare il mutare degli usi di una società a cavallo tra antico e moderno e, nel contempo, documentare lo svilupparsi di una nascente tecnologia industriale allora fortemente legata a tecniche artigianali. Un viaggio tra oggetti raffinati dalle forme classiche realizzati con plastiche che imitano materiali “nobili” (madreperla, tartaruga, avorio, vetro...), e altri dalle forme decisamente “moderne”, aerodinamiche, dalle linee filanti, che la lavorabilità dei nuovi materiali consentiva per la prima volta di ottenere con facilità. Pezzi di colore marrone, tipico delle prime resine fenoliche, e pezzi dai colori accesi, inconsueti e sorprendenti, a testimonianza di come le plastiche abbiano introdotto anche negli oggetti della quotidianità un nuovo cromatismo.
Questa mostra inaugurale non sarà permanente, ma lascerà il posto ad altre esposizioni – sempre realizzate attingendo dalla collezione Incutti – che avranno temi di volta in volta diversi. I pezzi non esposti saranno conservati nei depositi del PLART, in condizioni ambientali tali da limitare i fenomeni di invecchiamento e degrado.
Un video realizzato specificamente per presentare la collezione nella sua interezza accoglie i visitatori all’entrata dello spazio espositivo, introducendoli in un mondo di oggetti fragili, delicati, intriganti, raffinati.
LA COLLEZIONE INCUTTI
La collezione - costruita nel corso di 30 anni grazie ad un paziente lavoro di ricerca di Maria Pia Incutti, con la curatela dell’architetto Nunzio Vitale - rappresenta un punto di riferimento importante nel mondo della plastica. La collezione completa sarà aperta alla visione da parte di studiosi ed esperti che ne faranno richiesta
La raccolta racconta la storia della plastica e con essa l’evoluzione degli usi e costumi della società, dalla fine dell’Ottocento agli anni Settanta, mettendo in luce l’eterogeneità e la versatilità di questa eclettica famiglia di materiali: dalla bakelite alla celluloide, dalla resina al poliuretano.
Si tratta di una raccolta musealizzata di oltre 1500 pezzi in materiale sintetico costituita da oggetti di design anonimo - penne, bambole, scatole, lampade - ed opere di designers ed artisti contemporanei come Piero Gilardi, Gaetano Pesce, Franco Mello, Guido Drocco, Tony Cragg e molti altri.
L’esposizione all’interno del Plart seguirà una programmazione annuale che, di volta in volta, esaminerà tutte le possibili interazioni della plastica quale materiale privilegiato con l’arte e il design industriale.
Dalla collezione è scaturita l’esigenza propria a molti soggetti quali musei, collezionisti privati, operatori del mondo artistico, di approfondire la ricerca sulle metodologie non distruttive volte al recupero, restauro e conservazione di tanti manufatti di pregio, che il tempo deteriora.
Alla collezione è stata dedicata nel 1990 la storica mostra “In Plastica” al Museo Pignatelli Cortes di Napoli. Catalogo edito da Electa. Nel 1991 è stata esposta al Grand Palais di Parigi, alla VIII mostra di design a S.Etienne e nel 2002 - promossa ed organizzata dalla Fondazione Armando Alvares Penteado - a San Paolo del Brasile.
Inaugurazione venerdì 25 Gennaio 2008 dalle ore 17.00 alle ore 22.00
Plart
Via G. Martucci, 48 80121 Napoli