Alto Paesaggio. L'artista approfondisce il suo lungo lavoro di ricerca sui meccanismi della rappresentazione, attraverso opere che fondono pittura e digitale e divengono il tramite per una riflessione sull'ordine e gli inganni della percezione.
Adriano Nardi, nella sua seconda personale presso la galleria La Giarina, approfondisce il suo lungo e complesso lavoro di ricerca sui meccanismi della rappresentazione, attraverso opere che fondono pittura e digitale e divengono il tramite per una riflessione sull’ordine e gli inganni della percezione.
La dimensione analitica che segna da sempre il lavoro di Nardi viene qui condotta su un binario sospeso dove il corpo femminile può paradossalmente trasformarsi nelle forme di un paesaggio mentale, sfidando le nostre certezze e raggiungendo un territorio di indagine concettuale dove la bellezza viene scomposta e riordinata attraverso un metodo rigoroso di studio della visione e delle sue coordinate.
La pittura assume dunque consistenze differenti, si trasforma in un’epidermide rugosa o in un medium dalla presenza lievemente materica, si smaterializza nei fluidi rivoli dei pixel e ritorna ambiguamente per sviare le sicurezze del nostro sguardo. In questo cortocircuito tra occhio e mente, la figura umana ritrova così misteriosamente una nuova forza per occupare lo spazio dell’immagine attraverso il sistema paradossale della sua apparente dissoluzione, mediante il suo smembramento e la sua scomposizione, dialetticamente risolti però nelle metamorfosi della sua struttura che scoprono il nuovo ed enigmatico valore della sua presenza fisica e simbolica.
Inaugurazione 2 febbraio 2008
La Giarina
(Interrato) dell'Acqua Morta 82 - Verona
Orario: da martedì a sabato ore 15.30-19.30
Ingresso libero