Antonella Avataneo
Loredana Barillaro
Alfredo Bonanni
Finalba Di Pietro
Maria Rosa Frigieri
Eliana Frontini
Sandra Giovannini
Sergio Luzzi
Cate Maggia
Serafina Marranghino
Elisa Mazza
Fabrizio Molinario
Ilaria Mugnaini
Daniela Nasoni
Francesca Pastore
Rita Sarzi Amade
Andrea Sampaolo
Franco Sinisi
Sergio Tomasi
Elisabetta Visentin
Clarice Zdanski
Filippo Bosio
L'arte nello spazio di un cerchio. Collettiva di 21 artisti. "Al di la' del valore matematico, lo zero ha comunemente un'accezione filosofica e psicologica. E' lo spazio del nulla, di ogni possibilita'. Il punto di partenza, l'inizio".
Lo storico Caffè Nazionale in Piazza E.Chanoux 9 ad Aosta, con il Patrocinio del Comune di Aosta, ospiterà dal 5 febbraio 2008 la mostra ‘area0- L’arte nello spazio di un cerchio’ a cura di Filippo Bosio, con la presentazione critica di Cinzia Minuti Innocenti, promossa e coordinata da Studio7.it.
In mostra le opere di Antonella Avataneo, Loredana Barillaro, Alfredo Bonanni, Finalba Di Pietro, Maria Rosa Frigieri, Eliana Frontini, Sandra Giovannini, Sergio Luzzi, Cate Maggia, Serafina Marranghino, Elisa Mazza, Fabrizio Molinario, Ilaria Mugnaini, Daniela Nasoni, Francesca Pastore, Rita Sarzi Amadé, Andrea Sampaolo, Franco Sinisi, Sergio Tomasi, Elisabetta Visentin, Clarice Zdanski.
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AreaO è una mostra collettiva presentata in anteprima a Ferrara in gennaio in cui ventuno artisti si sono confrontati con lo spazio di un cerchio. Il leitmotiv delle opere è infatti la loro forma, tonda appunto, come lo zero.
Al di là del valore matematico, lo zero ha nell’uso comune un’accezione filosofica e psicologica. E’ lo spazio del nulla, ma anche di ogni possibilità. Il punto di partenza, l’inizio. Nella sua forma grafica di cerchio porta con sé significati che arrivano sino alla valenza religiosa. Il cerchio rimanda a percorsi mistici di rinnovamento, continuità, conclusione di un percorso spirituale. E oltre lo spazio racchiuso in un cerchio è uno spazio circoscritto, protetto, eppure isolato dai vincoli e dalle correnti che fluttuano al di fuori del suo perimetro. E’ un’area di grande fascino creativo, lo spazio della fantasia, della creatività, dell’arte.
Come ha scritto la critica d’arte Cinzia Minuti Innocenti, ‘Lo zero ha sempre rappresentato nell’immaginario collettivo una certa attrazione, lo zero è l’assoluto, è il vuoto, il nulla, l’infinito. Questa concezione “cosmica” dello zero racchiude in sé un universo fatto di misteri da svelare e rivelare all’osservatore chiuso nella contingenza terrena. Ecco allora che questo campo diviene terreno fertile per l’artista che ricerca il senso del suo esistere. La storia dell’arte ci ha regalato capolavori come quelli di Kiefer e Friedrich che trasmettono quel nostro essere infinitamente niente di fronte all’infinito cosmico.
In questo senso lo zero non può contenere impurità, imperfezioni ma la sua stessa natura lo impone come perfetta armonia. In arte quale forma migliore del cerchio avrebbe mai potuto comunicare tutto questo? Lo stesso Boullè o Ledoux in architettura ci hanno mostrato come la sfera possa divenire emblema di pura funzionalità ed armonia. Sicuramente è grazie a questo numero straordinario che la mente umana ha iniziato ad andare oltre i limiti del visibile.’
Immagine di Antonella Avataneo
Caffè Nazionale
Piazza E.Chanoux 9 11100 Aosta
Ingresso libero