Paolo Fiorentino, Giorgio Ortona e Mauro Reggio. I dipinti di tre artisti romani, cresciuti in una capitale dove l'architettura si impone come presenza inestricabile, raccontano un certo profilo del paesaggio contemporaneo. Un progetto di Gianluca Marziani.
un progetto di Gianluca Marziani
che racconta il paesaggio urbano contemporaneo attraverso le costruzioni mentali e architettoniche di tre artisti: Paolo Fiorentino, Giorgio Ortona e Mauro Reggio
Tutto parte dalla città, dai suoi spazi architettonici, dalle circostanze urbane che determinano la posizione del nostro sguardo sui luoghi quotidiani. Tre artisti romani, cresciuti in una Capitale dove l’architettura si impone come presenza inestricabile, raccontano un certo profilo del paesaggio contemporaneo: quello in cui natura (il paesaggio incontaminato) e artificio (le costruzioni che avanzano) si intrecciano senza sosta in un flusso figurativo tra realismo e visionarietà.
Punto di partenza è la cultura urbana del cemento armato, il materiale che più di ogni altro rappresenta la storia del Novecento tra architettura ed edilizia civile. Gli artisti coinvolti lo interpretano attraverso la pittura, offrendo tre visioni in cui l’immagine rompe la tipicità del realismo fotografico e rafforza l’intensità della visione mentale.
Una Roma che è il soggetto privilegiato della mostra ma anche lo spunto di un’interpretazione emozionale, quasi astratta per il modo in cui la pittura ne reinventa l’aspetto più didascalico. Da qui ecco il cemento armato trasformarsi poeticamente in un memento armato, gioco di parole che evoca una memoria solida dalle connotazioni sempre attuali e rinnovabili.
Paolo Fiorentino è’ nato nel 1965 a Roma dove vive e lavora.
Mescola assieme diverse costruzioni tra modernismo e contemporaneità, creando connessioni architettoniche che si isolano su fondali monocromi. Le sue visioni sono spazi sintetici in cui l’utopia futurista di Antonio Sant’Elia tocca le varie possibilità del cemento armato. Una bilanciata sintesi tra classicità modernista e dinamismo visionario, a conferma che l’intelligenza tecnologica può sposare le qualità di una memoria indispensabile.
Giorgio Ortona è’ nato nel 1960 a Tripoli (Libia). Vive e lavora a Roma.
Guarda alle zone urbane che connettono il centro alla periferia, indagando un limbo architettonico dove bellezza ed eccesso si confondono di continuo. La sua pittura è sporca e densa, sembra impastata con l’aria dei cantieri e la polvere del caos diurno. La stessa frontalità si rompe in un gioco di ripetizioni, salti prospettici, scarti dello sguardo figurativo. Il risultato è una panoramica dal sapore cinematografico e dalla carnosità quasi informale, frutto di un’elaborazione interiore della Roma moderna.
Mauro Reggio è nato nel 1971 a Roma, dove vive e lavora.
Predilige uno sguardo aperto su Roma, guardando all’archeologia ma anche al suo recente passato, dall’ingombrante tangenziale al centro commerciale di Cinecittà Due. La stesura è raffinata e morbida, in apparenza uno specchio realistico della verità urbana. In realtà l’artista modifica la percezione di luci e colori, creando atmosfere sospese, sempre più stranianti. L’assenza di figure umane e gli scarti d’ombra contribuiscono ad una sospensione del clima urbano, regalandoci una metafisica crepuscolare che lascia galleggiare le nostre sensazioni percettive.
Fondazione Durini
Via S. Maria Valle, 2 - Milano
Ingresso libero