Morozka. In mostra oltre 20 quadri in cui emerge un profondo legame della giovane artista con la sua terra natale, la Russia, attaverso la tecnica utilizzata che e' quella antica delle icone ortodosse. Un percorso visivo che spazia dalla miniatura russa all'arte del primo Rinascimento, Bruegel, Bosch, fino ad arrivare ai cartoons.
In mostra una ventina di quadri in cui emerge un profondo legame della
giovane artista con la sua terra natale, la Russia.
Morozka è infatti una piccola contadina, protagonista di una favola russa,
abbandonata dalla matrigna in una foresta nel mezzo di un gelido inverno. Lì
incontra Padre Moroz che colpito dalla sua forza d¹animo la salva.
Un richiamo non solo culturale ma anche alla tradizione estetica e
figurativa russa, che si ritrova nei suoi personaggi immaginari e fiabeschi.
Figure che si staccano dal reale con aria malinconica, per entrare in una
dimensione della memoria da cui traspare la sensazione di un¹arte più
silenziosa che non vuole imporsi, ma che rappresenta la realtà in maniera
teatralmente scenografica.
Un percorso visivo che spazia dalla miniatura russa all¹arte del primo
Rinascimento, Bruegel, Bosch, per arrivare ai cartoons, alla tecnica del
fumetto mantenendo sempre un aspetto e una valenza intensamente simbolista.
La tecnica utilizzata è l'antica tecnica delle icone ortodosse: tempera
all'uovo su piccole tavole di legno di betulla russa, trattate con gesso
secondo le tecniche usate per le icone che ancora oggi così vengono
preparate dalla comunità russa ortodossa.
Il riferimento alla cultura religiosa e visiva delle icone è forte, anche se
il più immediato è al simbolismo onirico dei suoi quadri che esplicitano la
ricerca introspettiva e psicanalitica nei confronti dei personaggi
rappresentati.
Nelle sue opere è centrale la ricerca del dettaglio che si allarga e si
sfuma in una pennellata, trasfigurando uno stato emotivo attraverso i colori
vibranti delle vesti e le sfumature del cielo, a ricordare quasi la poesia
di Chagall.
Un'arte quella di Veronica Smirnoff che si accende quando tutto si spegne,
come un'icona moderna che trascende dal tempo, riprende la strada della
bi-dimensionalità per riscoprire protagonista nei suoi quadri una nuova
pittura figurativa inserita e interpretata in un contesto contemporaneo
Un catalogo accompagna la mostra con testo introduttivo di Remo Bodei e
testo critico di Julia Trolp e testo di Richard Birkett
Inaugurazione 14 gennaio
Galleria Riccardo Crespi
Via Mellerio 1, Milano
Ingresso libero