Valentina Bardazzi
dal 7/2/2008 al 23/2/2008
Segnalato da
7/2/2008
Valentina Bardazzi
La Scuderia, Bologna
Untitled for parenthesyne suite. Questi ultimi dipinti nascono dalla scannerizzazione di particolari delle mani dell'artista. L'immagine che ne viene fuori e' un ingigantimento delle pieghe delle dita, di unghie e di ferite.
Valentina Bardazzi (UNTITLED, 2007-2008, acrilico e matita su tavola)
Questi ultimi dipinti di Valentina nascono dalla scannerizzazione di particolari delle proprie mani.
L'immagine che ne viene fuori è un ingigantimento delle pieghe delle dita , di pori e rughe varie, ma in particolare delle ferite alle estremità delle dita intorno alle unghie; infatti questo lavoro si concentra sullo stato di ansia che si trasforma in attacco di panico: le ferite sono il risultato di un ossessivo morsicamento della pelle intorno all'unghia (onicofagia), un autolesionismo dovuto appunto ad uno stato di ansia acuta.
Valentina Bardazzi (Prato, 1974) ha conseguito nel 1995 il diploma di Maestro d’Arte presso l’Istituto Statale d’Arte “P. Petrocchi” di Pistoia. Dopo aver frequentato l’International School of Comics di Firenze, nel 2002 si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze con una tesi intitolata “L’immagine falsata, viaggio attraverso una metamorfosi corporea”. Nelle sue opere il soggetto ritratto diventa protagonista non come individuo ma come corpo da documentare prima e dopo l’intervento, l’esasperazione della carne è resa attraverso la selezione di un particolare del primo piano.
La precisione del particolare, della sua elaborazione dell’immagine che parte dal pixel, la scelta di soggetti reali ma tratti da loro rappresentazioni e mai dal vivo sono la prerogativa delle opere di Valentina.
Una sua opera è stata pubblicata su Flash Art (N. 255, gennaio 2006) con una nota di Giancarlo Politi che così scrive: “…con tanta pittura edulcorata e di maniera, con pin-up in tutte le pose e salse, interni e paesaggi all’amatriciana, questi tuoi volti malati, arrossati, pieni di efelidi e di rughe, queste improbabili radiografie anche dell’anima, mi attraggono e mi fanno riflettere”.
La Scuderia
Piazza Verdi - Bologna
Ingresso libero