L'esplosione del Cristallo. Un paesaggio urbano esploso che spiazza le coordinate spaziali, personaggi nebulosi e sfocati dall'impronta baconiana. Le fotografie abbozzano un immaginario in bianco e nero impossibile da cogliere nella sua integrita'.
“L’esplosione del Cristallo”, è una mostra fotografica con opere di Renato Rubini (Bari 1877), curata da Gisella Bellomo.
Un paesaggio urbano esploso, che spiazza le coordinate spaziali, accoglierà il pubblico nel Fortino Sant’Antonio, spazio pubblico della città di Bari, concesso dall’Assessorato alle Culture, Religioni, Pari opportunità, Comunicazione, Marketing territoriale del Comune di Bari.
Durante l’inaugurazione le musiche del dj-set di Arcangelo e cocktail accompagneranno i visitatori in un percorso avvolto nella penombra vissuta da personaggi nebulosi e sfocati, dall’impronta baconiana (pars destruens e la pars costruens).
L’occhio prismatico di Renato Rubini genera immagini a due fuochi, fonde il reale e il virtuale-immaginario, slabbra i limiti, li liquefa in unico magma visivo in cui perdersi come nell’immagine-cristallo e nei cristalli di tempo di Gilles Deleuze.
Le fotografie, esposte solo per una settimana, abbozzano un immaginario in bianco e nero impossibile da cogliere nella sua integrità. L’artista prova invano a ricomporre un tutto che si dimostra inesorabilmente mutilato.
Una casa, un paesaggio, un mondo fiabesco, popolato di fantasmi. Un volto dall’espressione triste, flussi di fotoni che lo avvolgono, schegge di vita impossibili da decifrare. Una fonte luminosa nel buio più totale, una donna (forse) bloccata in un momento di piacere, forse mentre dorme: la bocca aperta, gli occhi chiusi, i capelli scomposti.
Figure eteree, lampi improvvisi, una realtà sfuggente, incomprensibile, misteriosa, oscura. Allucinazioni, visioni, luoghi e personaggi sconosciuti che si confondono in una rappresentazione indistinta in cui tutto appare privo di consistenza e spessore fisico.
La fotografia di Renato Rubini racconta, descrive, immagina delle fantasiose avventure, in un processo creativo onirico, che trasporta lo sguardo di chi la osserva in un vortice di sensazioni metafisiche.
Si tratta di un percorso interessante e coinvolgente all’interno del suo labirinto espressivo e un universo poetico. Il suo bianco e nero possiede delle caratteristiche quasi pittoriche, i contorni non sono (quasi) mai netti, tutto è sfumato, la grana dell’immagine molto visibile.
Inoltre il catalogo delle opere dell’artista, distribuito durante l’inaugurazione della mostra, è corredato dai testi del prof. Mario Centrone, docente di Filosofia della Scienza all’Università degli Studi di Bari.
Opening 13 febbraio ore 20,00
dj-set Arcangelo e cocktail
Fortino Sant'Antonio
Via Re Manfredi Bari
11 - 13 e 18-22