Public privacy. L'artista espone le due nuove serie di lavori: "Vanishing Woman" e "Senza Titolo", alcune grandi scatole che riproducono medicinali ed un materasso, tutti realizzati nella pratica artigianale che e' propria del suo fare artistico, il ricamo a mano.
La galleria VALENTINA MONCADA inaugura il 14 febbraio 2008 la seconda mostra
personale del giovane artista svizzero Donato Amstutz, intitolata Public
Privacy. Già presentato in galleria nel 2002 con la sua prima personale
Homesick, l'artista espone le due nuove serie di lavori Vanishing Woman e
Senza Titolo, alcune grandi scatole che riproducono medicinali ed un
materasso, tutti realizzati nella pratica artigianale che è propria del suo
fare artistico, il ricamo a mano.
L'artista lavora a partire da frammenti di immagini che attirano la sua
attenzione nel nostro universo quotidiano, e procede con la loro
traduzione in qualcosa di altro da ciò che esse significano
universalmente, attuata per mezzo di un tradizionalissimo punto-croce. Nella
serie Vanishing Woman, Amstutz seleziona e ritaglia il particolare del volto
dalle immagini di donne che popolano giornali pornografici fuori moda, e lo
ingrandisce ripetutamente alla fotocopiatrice imprimendo l¹immagine finale
sulla tela bianca. Comincia allora quel folle, paziente lavoro di
appropriazione del visibile consistente nel ricamare scrupolosamente ogni
pixel dell¹immagine ingrandita, punto per punto, che restituisce ritratti
estatici di madonne evanescenti di cui la trama vacilla e svanisce nella
tessitura bianca e nera del ricamo, una sorta di Ex-voto caricati di una
nuova, insospettabile valenza religiosa, e trasferiti da una dimensione di
pubblico dominio ad un contesto più intimistico e privato.
Sono ancora le stampe fotografiche di in un qualsiasi opuscolo per
l¹educazione dei bambini a suggerire a Donato l¹idea di ricamare su di un
Materasso l¹immagine di un bambino che galleggia in acqua. Se la scelta
puramente tecnica di tale supporto incontra la ricercata sensazione di
morbidezza e flessuosità, propria del modo in cui il materasso accoglierebbe
realmente il corpo di un bambino, la scelta espositiva di collocarlo
verticalmente a parete trasforma l'oggetto di uso comune in una scultura.
Continua, nient¹affatto innocente e passiva, la caccia dell¹artista, ed
investe scatole e confezioni di medicinali o psicofarmaci di largo consumo,
che sono riprodotte su scala ingrandita ricalcando col ricamo tutte le
scritte e gli elementi grafici nello strenuo tentativo di rendere unica, ed
opera d¹arte, l¹immagine di un prodotto industriale riprodotta all'infinito.
Il procedimento è vicinissimo al trattamento riservato dalla Pop-Art alle
icone consumistiche.
Nella raffinata serie Senza Titolo l¹artista impiega la sua straordinaria
abilità manuale nel ricalcare, questa volta con un filo di rame, diverse
varianti di mani incatenate che richiamano simboli di schiavitù o prigionia
o addirittura giochi erotici, ma che si scoprono essere liberamente ispirate
alla locandina di uno spettacolo di Harry Houdini, celebre artista circense
abile nel riuscire a slegarsi le mani incatenate.
Con il sostegno di Pro Helvetia, Swiss Arts Council.
Opening: Giovedi 14 Febbraio 2008 ore 19
Valentina Moncada
via Margutta, 54 - Roma
Orari: lu-ve 12/18
Ingresso libero