Scultura senza confine. L'antologica e' basata su una selezione di circa 50 opere (dal piccolo al grande formato) accompagnate da una scelta di disegni, incisioni e collages che costituiscono un aspetto complementare al carattere della ricerca plastica. A cura di Claudio Cerritelli.
A cura di Claudio Cerritelli
Dal 16 febbraio al 30 marzo 2008, a Torino, alla Sala Bolaffi (Via Cavour, 17), verrà allestita la mostra Scultura senza confine – Mostra antologica di Marina Sasso, curata da Claudio Cerritelli, e organizzata dalla Direzione Cultura della Regione Piemonte nell’ambito di un ciclo di mostre dedicate ai Maestri contemporanei Piemontesi. La mostra è basata su una selezione di circa 50 sculture (dal piccolo al grande formato) accompagnate da una scelta di disegni, incisioni e collages che costituiscono un aspetto complementare al carattere della ricerca plastica.
Attraverso l’esposizione si ritrovano le tappe salienti del percorso artistico di Marina Sasso.
L’ esplorazione della materia caratterizza le sue sculture che diventano una autentica espressione di arte tattile. Si parte dalle prime manipolazioni della materia, attraverso tecniche come l’incisione, la ceramica, il ferro dipinto, per arrivare all’uso di molteplici metalli (acciaio, rame, piombo, ottone, bronzo) armonizzati con ardesia, pietra e terracotta. Il risultato è una scultura sperimentale che non rinuncia ad essere scultura, con una immagine essenziale e silente e una segretezza interiore che dimostra sempre l’esplicito registro dei materiali.
Dopo un periodo sperimentale negli Anni Sessanta e Settanta, il carattere evocativo della scultura si rafforza negli anni Ottanta con opere cariche di risonanze cromatiche, composizioni geometriche dove i diversi elementi raggiungono equilibri tra masse e trasparenze, tra bagliori cromatici e zone adombrate, rientranze e sporgenze che dichiarano la complessa spazialità frontale della scultura. Essa diventa uno scenario carico di echi e vibrazioni, di infinite possibilità di articolazione delle forme in relazione allo spazio circostante: isole di luce, geometrie d’ombra, muri sospesi sull’orizzonte. Negli anni Novanta l’arte di Marina Sasso raggiunge esiti di forte intensità spaziale attraverso le qualità dominanti dei materiali: il vigore dell’acciaio, la densità del piombo, la ruggine del ferro, le stratificazioni dell’ardesia, la materia sensuale della terracotta, sempre commisurata al clima dei metalli.
La geometria dello spazio accoglie il fluire della luce che evoca la misurazione astratta della natura, l’estensione musicale delle forme, la capacità di superare l’orizzonte per cogliere la dimensione dell’altrove. Lo sguardo del lettore oscilla tra la sensazione del visibile e quella dell’invisibile, con particolare attenzione anche nei confronti delle parti nascoste. In tal senso il calibrato allestimento delle opere crea quell’atmosfera carica di stupore e d’incanto che rappresentano il carattere inconfondibile dell’arte di Marina Sasso, una delle più sensibili interpreti della scultura costruttiva italiana di segno non figurativo.
In occasione della mostra, verrà pubblicato un catalogo edizioni Bolaffi introdotto da un saggio critico del curatore, un ampio repertorio iconografico, l’antologia critica e apparati bio-bibliografici.
Biografia
Marina Sasso è nata a Venaria Reale l’ 11 Febbraio 1945 Vive e lavora a Torino dove compie gli studi e si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti .E stata titolare della cattedra di discipline plastiche al Liceo Artistico di Torino. Partecipa a mostre di scultura e di grafica dal 1964. Nel 1966,con un’opera in bronzo, ottiene il 1° premio di scultura alla Mostra dei Giovani di Torino e nel ‘67 realizza sculture in ferro saldato esposte alla Biennale del metallo di Gubbio. Nel 1968 , in occasione della sua prima personale espone ceramiche ed incisioni, al circolo degli artisti di Albisola. Seguono dal‘ 70 all’ 80 varie mostre tra cui la personale alla Sala Bolaffi di Torino con presentazione di Albino Galvano, la personale alla Galleria il Segno di Torino nell’ 85 con presentazione di Paolo Fossati e nell’ 88 a Gubbio la mostra “ Pietra “.
Costruzione/ disposizione sono le coordinate operative sulle quali si sviluppa il suo lavoro.Scultura come processo di decantazione della forma , dove permangono immagini naturalistiche e memorie di paesaggi. La scelta dei materiali partecipa al processo di definizione ; ferro , terracotta ,piombo , acciaio non sono solo elementi strutturanti ma anche valori cromatici della scultura. Nel’ 90 , la personale alla Galleria il Segno di Torino con presentazione di Marco Rosci e nel ‘94 al Triangolo Nero di Alessandria. Partecipa nel “91 alla mostra “Interlocuzioni , Scultura Scultura” al Castello di Agliè, nel ‘ 93 al Premio internazionale per l’incisione di Biella e nel ’94 alla mostra “Sculture senza frontiere” a Thonon. Nel ‘96 è presente alla mostra “Tra peso e leggerezza. Figure della scultura astratta in Italia “ a Cantù e nel ’99 a Riva del Garda alla mostra “ Le vie della costruzione, pratiche della scultura in Italia”(entrambe a cura di Claudio Cerritelli ). Nel 2001 partecipa alla mostra “Sculptor in fabula “ a Torino e Volterra esponendo sculture di grandi dimensioni in acciaio , pietra e terracotta. Il lavoro più recente viene presentato nel 2002 alla mostra “Il disegno della scultura- drawing’s of sculpture” a Edimburgo e in occasione della mostra personale presso la Galleria Giancarlo Salzano a Torino con presentazione in catalogo di Claudio Cerritelli.Seguono nel 2005 al Triangolo Nero di Alessandria “ Il disegno,linea, forma, energia”e “Scultura in atto” a Lubiana alla Civica Galleria Mestna e ad Ivrea al Museo P.A. Garda . Nel 2006 la mostra “Duo “ alla Galleria Salzano di Torino e la personale allo Spazio Zoom di Cagliari.
Ufficio stampa: Stilema – Cristina Negri
Via Cavour 19, Torino tel. 011 530066
e-mail: press@stilema-to.it
Inaugurazione: 15 febbraio 2008 ore 18.30
Sala Bolaffi
via Cavour, 17 - Torino
Orari: martedì – domenica ore 10.00-19.00. Chiuso lunedì
Ingresso: libero