Barbara Ardau
Giorgia Atzeni
Claudio Crapanzano
Attilio Della Maria
Adelaide Lussu
Guglielmo Massidda
David Nilson
Paolo Ollano
Angelo Pani
Ottavio Pinna
Maria Spissu Nilson
11 fotografi per passione fanno i reporter di se stessi, in una continua ricerca che riflette sul valore di un click, di un momento che puo' far capire una vita.
Fotografie di
Barbara Ardau, Giorgia Atzeni, Claudio Crapanzano, Attilio Della Maria, Adelaide Lussu, Guglielmo Massidda, David Nilson, Paolo Ollano, Angelo Pani, Ottavio Pinna
Ideazione e allestimento
Italo Medda e Gianni Atzeni
Presentazione di
Maria Spissu Nilson
Un invito a sorprendersi sorprendendo, un guardarsi improvviso rappresentandosi e cercando di svelare il proprio mondo, le emozioni, l’anima? O forse tentare un autoscatto che di sé possa offrire un’immagine compiuta, una tranche de vie che illumini tutto un vissuto? Questo è lo stimolo che Italo Medda e Gianni Atzeni, sempre attivi artisti-organizzatori dello spazio culturale G28, hanno offerto ad undici appassionati di fotografia che nella vita però hanno scelto altre strade; non solo fotografi quindi ma anche artisti e insegnanti, grafici e giornalisti accomunati dalla stessa grande passione. Ed eccoli ora a fare i reporter di se stessi, a cercarsi riflettendo sul valore di un click, di un momento che può far capire una vita.
Quasi impertinente Giorgia Atzeni mostra di sé un viso offerto in un bacio e scarpe e calze coloratissime, un riflesso dei suoi accattivanti fumetti; Paolo Ollano si riprende in controluce davanti ad orizzonti illimitati, nuvole e cielo come sfondo mentre Adelaide Lussu seleziona colori raffinatissimi, il viso in primo piano; Barbara Ardau gioca sui riflessi e manipola l’immagine solarizzandola, un’altra figura si riflette con lei; Angelo Pani usa uno speciale obiettivo creando un’immagine inquietante che riporta ad Orwell e Kafka; David Nilson usa il bianco e nero, multipli riflessi, uno sguardo aperto su molti lati; Guglielmo Massidda si nasconde eliminando l’immagine diretta di sé e proponendo enigmatiche ed allarmanti parti del suo corpo; Claudio Crapanzano si inserisce misterioso in una intrigante periferia urbana, il colore ad esaltare una vecchia 500; Attilio Della Maria lavora con estremo rigore in minimali interni, la macchina fotografica come icona e totem, riflessi che si richiamano in un gioco di citazioni semantiche; Ottavio Pinna invade lo spazio di una cabina fotografica e si fa sorprendere a dar corpo a fantasie splatter o noir, citando l’arte pop di Wahrol e Lichtenstein.
Compito non semplice eseguito con leggerezza e ironia, mostra che poteva indurre in tentazioni estetizzanti ma invece ha dato esiti professionali e sorprendenti; niente è più difficile che cercare di fermare l’istante di una vita, darne una visione precisa, ritagliare un’espressione veritiera che dia la chiave per capire, o almeno percepire, un mondo. Siamo proprio noi quelli sorpresi e fermati in un istante? E’ naturale quella espressione degli occhi? Quella rapida emozione fissata da un occhio meccanico? Solo chi si conosce bene sa svelarsi o nascondersi; appare quindi doppiamente interessante questa sfida a se stessi e questo offrirsi ad altri sguardi che indagheranno oltre l’immagine, provando a scavalcarne i limiti.
Inaugurazione ore 18.30
Spazio Zoom di Salmoiraghi e Vigano'
via Manno 10 - Cagliari