Studio Arte Fuori Centro
Roma
via Ercole Bombelli, 22
06 5578101 FAX
WEB
Angela Corti
dal 18/2/2008 al 6/3/2008
mar-ven 17-20

Segnalato da

Studio Arte Fuori Centro



approfondimenti

Angela Corti
Loredana Rea



 
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18/2/2008

Angela Corti

Studio Arte Fuori Centro, Roma

Tessere frammenti di pietra. Utilizzando i tradizionali strumenti di lavoro, la scultrice incide la superficie a tal punto che la pietra sembra diventare tela leggera su cui cucire e ricucire i frammenti di un racconto intimo.


comunicato stampa

a cura di Loredana Rea

Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artisti – Angela Corti, Luisa Colella, Teresa Mancini, Fernando Rea, Marzia Corteggiani e Franca Marini – differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualità di lavoro, si confrontano sulla complessa molteplicità delle prassi creative, sulla necessità di attraversare territori diversi per poter trovare stimoli e motivazioni teoriche alle molteplicità linguistiche e metodologiche che rappresentano il tessuto vitale della contemporaneità.

L’intento critico è quello di tracciare una linea che tagli trasversalmente gli assunti, i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione. Il collante è la frantumazione del linguaggio, che meglio riesce a materializzare le differenze, le singolarità, le inevitabili diversità di riflettere sul presente.

Tessere i fili della quotidianità, riallacciando i nodi e districando la matassa per realizzare una nuova trama del reale è il compito che Angela Corti affida all’arte, esemplificando nel gesto simbolico della tessitura non solo la metafora del proprio linguaggio, quanto piuttosto l’essenza del processo di creatività.

A sorprendere però è la materia scelta per realizzare il lavoro di tessitura e, poi, di cucitura, la pietra, dura e ruvida nella sua perentoria presenza. Ma se la materia è quella tradizionale, la forma abbandona invece l’assolutezza della classicità, per presentarsi disgregata, ridotta in frantumi e i pezzi, sapientemente creati dal gesto preciso di chi non ha timore di rompere preesistenti equilibri, sono poi ricomposti, uniti l’uno all’altro attraverso una certosina tessitura di fili metallici, spaghi o corde.

Utilizzando i tradizionali strumenti di lavoro, la scultrice incide la superficie con sorprendente levità, tanto che la pietra stessa sembra diventare tela leggera su cui cucire e ricucire i frammenti di un racconto intimo, di una personale storia quotidiana, del muto dialogo con sé e tra sé.

A destare interesse è proprio l’intrinseca femminilità del lavoro, che si materializza non solo nella scelta delle modalità operative, ma anche, e soprattutto, nella possibilità di sospendere il fluire dell’esistenza, per tornare ad assaporare l’intensità emotiva di quegli eventi, tanto piccoli da apparire a qualcuno persino insignificanti, che costituiscono la struttura portante della quotidianità di ognuno. Per la sua prima personale romana Corti, giovane artista bresciana, ha realizzato un’installazione che occupa l’intero spazio della galleria. Grandi frammenti di pietra calcarea sono uniti da fili sottili, ma tenaci come se fossero il brandelli di un abito logoro che un abile lavoro di cucitura tiene ancora insieme a proteggere il corpo dalle intemperie di un freddo inverno, esprimere il sentimento di continua transitorietà che ha caratterizzato, e ancora caratterizza, questo nostro tempo.

La mostra, è il secondo appuntamento di Disorientarsi a più voci, ciclo tematico di approfondimento, ideato dai critici Ivana D’Agostino e Loredana Rea.

Inaugurazione Martedì 19 febbraio 2008, alle ore 18

Studio Arte Fuori Centro
via Ercole Bombelli 22, Roma
orari: martedì al venerdì dalle 17 alle 20
ingresso libero

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