Alongside us. I soggetti delle fotografie dell'artista svedese sono spesso uomini che ricoprono posizioni di potere ma che appaiono smarriti, disorientati, calati in situazioni inadeguate quasi a testimoniarci la crisi profonda non solo del potere stesso, ma anche del maschio contemporaneo.
Alcuni uomini scalzi e vestiti di bianco si abbandonano malinconicamente sui rami senza foglie di grandi alberi che paiono disegnati ad inchiostro: immobili, immersi nella pace del sonno o nella quiete della contemplazione, mimetizzandosi tra le fronde fino a diventare parte integrante della Natura. Questa è la nuova serie fotografica di Maria Friberg, un lavoro straordinario che colpisce subito sia per la nitida precisione della composizione dell'immagine, sia per il riferimento all'arte calligrafica. Una delle caratteristiche del suo lavoro è sicuramente la capacità di far emergere forti dicotomie e di armonizzarle nell'immagine in modo da renderle inscindibili.
Nei suoi lavori recenti la contrapposizione concettuale tra natura e cultura viene rafforzata dal netto contrasto tra il bianco e il nero, tra il verticale e l'orizzontale.
Il titolo della sua ultima serie “alongside us” è una affascinante allusione alla manovra di rifornimento in volo degli aerei. Una sorta di trasfusione di sangue a mezz'aria, una splendida immagine di dipendenza e fiducia reciproca. Allo stesso tempo si tratta però di un'operazione estremamente pericolosa, così come altrettanto rischiosi possono rivelarsi i rapporti tra le persone.
I soggetti delle fotografie di Maria Friberg sono spesso uomini che ricoprono posizioni di potere ma che appaiono smarriti, disorientati, calati in situazioni inadeguate quasi a testimoniarci la crisi profonda non solo del potere stesso, ma anche del maschio contemporaneo. Così in “alongside us”. I protagonisti sono senza scarpe, un chiaro segno di vulnerabilità ma allo stesso tempo una evidente richiesta di avvicinamento alla natura.
Maria Friberg (1966) vive e lavora a Stoccolma.
Mostre (selezione):
Kulturhuset, Stockholm; Brooklyn Museum, New York; Skovde Konsthalle, Sweden; Skärets Konsthall, Sweden; Herbert F. Johnson Museum of Art, New York; Goeteborgs Konsthall, Sweden; The Modern Museum, Stockholm; Santa Barbara Contemporary Arts Forum, California; Plains Art Museum, Fargo, North Dakota; Fotomuseum Winterthur; Norrköpings Konstmuseum, Sweden; Drammens Museum för kunst, Norway; Copenhagen Contemporary Art center; Kiasma Museum of Contemporary Art, Helsinki; PS1, Long Island, New York.
I suoi lavori sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private tra le quali:
Moderna Museet, Stockholm; Hirshhorn Museum, Washington DC; Denver Art Museum, Colorado; Herbert F Johson Museum of Art, Cornell University, Itacha; 21 cMuseum, Louisville; Malmö Konstmuseum, Malmö; Kiasma, Helsinki; Ringier Collection, Zürich; DG Bank, Frankfurt;
Martin Z. Margulies, Florida; Anthony T. Podesta, Washington D.C; Donald Marron, New York.
Premi (selezione):
IASPIS; Statens Kulturråd; Bildkonstnärsfonden; Sveriges Författarfond; Längmanska kulturfonden; Ellen Trotzigs fond, Malmö; NKKK; BUS; Gösta Mobergsminnesfond; Letterstedska föreningen.
Inaugurazione: 21 Febbraio dalle 18
Galleria Galica
viale Bligny, 41- Milano
Orario: Martedì-Venerdì dalle 10 alle 13 e dalle15 alle 19; Sabato dalle 14 alle 19, o su appuntamento
Ingresso libero