David Starr
Giovanni Gaggia
Magda Guidi
Konstantinos Karapidakis
Giacomo Podesta'
Mirka Pretelli
Nicola Vimini
David Starr presenta il suo lavoro all'interno del progetto espositivo White Cube/satellite. Nell'opera dell'artista l'immediatezza e la crudezza del suono fanno da eco a quella dell'essere. Inoltre collettiva di giovani artisti che partecipano al 1' Concorso Giovane Arte: Giovanni Gaggia, Magda Guidi, Konstantinos Karapidakis, Giacomo Podesta', Mirka Pretelli e Nicola Vimini.
A cura di : White/Team
Venerdì 22 Febbraio, primo giorno di tre, dedicati al 1° CONCORSO GIOVANE ARTE, collettiva di: Giovanni Gaggia, Magda Guidi, Konstantinos Karapidakis, Giacomo Podestà, Mirka Pretelli e Nicola Vimini. Vede l’ inaugurazione all’interno dello stesso spazio espositivo, Palazzo Gradari, in Via Rossini a Pesaro alle ore 18.00 il White Cube/satellite di Pesaro. Un progetto di galleria d'arte racchiuso in un metro quadrato d'esposizione ideato dall'artista e gallerista Michele Mariano e dall'artista Christian Rainer con l'intento di creare una rete di micro gallerie in tutta Europa, esportando l'idea di franchising nell'arte contemporanea in una forma che e' di per se un'operazione d'arte concettuale.
Inaugurera' il White Cube/Satellite di Pesaro David Starr con il progetto “RED EGO-“, curato da White/Team, con l’intervento critico di Marianita Santarossa e Sara Vanoncini, le quali con le loro parole evidenziano chiaramente la filosofia del suo lavoro “Il lavoro di David Starr prende le mosse da quelle “zone d’ombra” dove si perdono la chiarezza della linea di confine e la sicurezza delle nozioni acquisite. Il brulicare dei suoni sembra fare da contraltare a quello del pensiero, che cerca di aggrapparsi ai termini tecnici, specifici, per raffreddare l’incandescenza di una materia imprendibile.
È questo che accade in “Red ego”. La volontà di ricondurre il fenomeno alla sua sintetica e asettica definizione, alla descrizione della legge fisica, scientifica e misurabile che la governa si schiantano contro l’impetuoso fluire dell’ inconscio, che non vuole sentir ragioni ma solo andare. È un percorso catartico che fa emergere l’inconscio attraverso forti scariche emotive, così come accadeva nel Orgien Mysterien Theater di Nitsch, che peraltro in alcune sue azioni-concerto, si era dedicato alle prime sperimentazioni di musica minimale negli anni ’60, di cui il lavoro presentato è la diretta conseguenza.
Nell’ opera di David Starr l’immediatezza e la crudezza del suono fanno da eco a quella dell’essere, e proprio attraverso questo, dà corpo al ricordo dell’esperienza sensibile.
“Red ego” sceglie il colore rosso come paradigma di analisi del processo inversamente proporzionale che si instaura tra lunghezza d’onda e frequenza. Il motivo di questa preferenza non è casuale bensì voluto, poiché è nel rosso che troviamo la frequenza minore e la lunghezza d’onda più lunga rispetto agli altri colori visibili, processo questo simbolicamente rappresentativo delle dinamiche interiori dell’artista, scisso tra “se” e “suono attorno a se”.
Una micro-personale pensata per poter essere presentata ovunque e quindi in linea con il concept di democratizzazione dell'arte espresso dal progetto White Cube.
inaugurazione: Venerdì 22 Febbraio ore 18
Palazzo Gradari
Via Rossini - Pesaro
ingresso libero