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The blind boys of Alabama
dal 1/12/2001 al 2/12/2001
02 7636901

Segnalato da

Viviana Allocchio




 
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1/12/2001

The blind boys of Alabama

Teatro Manzoni, Milano

"Aperitivo in Concerto" presenta uno fra i piu' storicamente e giustamente celebrati gruppi dediti all'interpretazione e alla rielaborazione della piu' autentica e profonda tradizione popolare africana- americana, il gospel e il blues: The Blind Boys of Alabama. Dal 1939 i Blind Boys of Alabama esplorano il mondo poetico e appassionante del blues e del gospel, di cui sono fra i più autorevoli, acclamati e significativi interpreti storici. Nessun altro complesso vocale e' oggi in grado di riproporre con tale trascinante autorevolezza, con tale poetica idiomaticita', con tale dolorosa e pure coinvolgente partecipazione un linguaggio musicale che, pur nascendo dalla sofferenza fisica e spirituale, è in grado di trasmettere un sincero ed esplicito messaggio di accorata speranza.


comunicato stampa

Featuring Clarence Fountain

Il più celebre gruppo storico di gospel e blues

voci
Clarence Fountain
Jimmy Carter
Roscoe Robinson
Caleb "Bobby" Butler

chitarra
Joey Williams

contrabbasso
Fred Rice

batteria
Ricky McKinnie

Spirit of the Century

Alle ore 11.00, "Aperitivo in Concerto" presenta uno fra i più storicamente e giustamente celebrati gruppi dediti all'interpretazione e alla rielaborazione della più autentica e profonda tradizione popolare africana-americana, il gospel e il blues: The Blind Boys of Alabama.

Dal 1939 i Blind Boys of Alabama esplorano il mondo poetico e appassionante del blues e del gospel, di cui sono fra i più autorevoli, acclamati e significativi interpreti storici. Nessun altro complesso vocale è oggi in grado di riproporre con tale trascinante autorevolezza, con tale poetica idiomaticità, con tale dolorosa e pure coinvolgente partecipazione un linguaggio musicale che, pur nascendo dalla sofferenza fisica e spirituale, è in grado di trasmettere un sincero ed esplicito messaggio di accorata speranza. Si tratta dello stesso linguaggio musicale che è alla base di tutto lo sviluppo della tradizione musicale africana-americana novecentesca, e che ha influenzato parte non trascurabile dell'intera esperienza musicale e spirituale americana, offrendo un affascinante esempio di fusione fra modelli popolari e modelli accademici.

Superbe pagine tradizionali come Amazing Grace, No More, Soldier, Nobody's Fault But Mine, (Sometimes I Feel Like A) Motherless Child, si affiancano così a lavori di Tom Waits (con cui i Blind Boys of Alabama collaborano ormai abitualmente) o Ben Harper, in un'opera di profonda attualizzazione di radici culturali antiche e riportate con un'incantatoria e inimitabile ieraticità che sa farsi appassionante e trascinante spettacolo (come gli stessi Blind Boys seppero già dimostrare nell'applauditissima e preveggente pièce di teatro musicale Gospel at Colonus, che anni fa ripropose con successo all'attenzione del pubblico un materiale musicale la cui vitalità non cessa di stupire): a tal punto che, non casualmente, i Blind Boys of Alabama sono oggi prodotti dal celebre musicista Peter Gabriel, il quale reputa che questo gruppo storico africano-americano dalla storia gloriosa possa presto sostituirsi al Buena Vista Social Club nei favori del pubblico che oggi sempre più si appassiona alla rigogliosa ricchezza dellacosiddetta "musica etnica".

Gruppo storico acclamato da oltre cinque decenni, la cui opera è stata fondamentale per la costantemente aggiornata perpetuazione del patrimonio musicale popolare africano-americano costituito dal gospel e dal blues, The Blind Boys of Alabama è stato fondato nel 1939 da Clarence Fountain (ancora oggi voce solista del complesso), presso il Talladega Institute for the Blind, in Alabama. I componenti del gruppo, infatti, erano tutti membri del coro maschile formatosi presso lo stesso istituto. Come ricorda lo stesso Fountain: Il coro era uso a lavorare su materiali brevi, come canzoni.

La maggior parte dei nostri insegnanti erano bianchi, e ci insegnavano per lo più canti scritti da autori bianchi, come "Tenting Tonight on the Old Camp Ground". Ma noi comunque ascoltavamo anche molta musica gospel nera alla radio, la WSGN di Birmingham: vi presentavano dischi di gruppi come il Golden Gate Quartet e i Soul Stirrers, che ci piacevano e colpivano enormemente. Decisi così, assieme ad altri tre compagni di scuola, di creare un nostro gruppo, per praticare l'armonia a quattro parti. Per un po' ci facemmo chiamare gli Happy Land Singers, presentando concerti un po' dovunque; poi, un organizzatore decise di presentarci assieme a un altro gruppo di musicisti ciechi, i Jackson Harmonies, del Mississipi. Presentò il tutto come se fosse una sorta di gara, di competizione fra i "ragazzi ciechi" (blind boys) dell'Alabama e i "ragazzi ciechi" del Mississipi. Quel nome ci ha comunque portato fortuna e così è rimasto.

Sono trascorsi sessantadue anni e accanto a Fountain ancora si esibiscono due fra i componenti originarii di questo ensemble leggendario, come Jimmy Carter e George Scott.
I Blind Boys of Alabama incidono e si esibiscono sin dagli anni Quaranta, ma nei tardi anni Ottanta vengono letteralmente "riscoperti" per la loro straordinaria partecipazione a uno fra i più premiati e applauditi spettacoli musicali americani, quel The Gospel at Colonus che reinterpretava in chiave africana-americana la vicenda dell'Edipo a Colono di Sofocle (e che ottenne un grande successo anche in Italia, al Festival di Spoleto). Pressoché leggendari presso il pubblico africano-americano, i Blind Boys of Alabama, grazie allo strepitoso successo di The Gospel at Colonus, conquistano anche il pubblico bianco americano. Impegnati lungo tutto l'arco dell'anno in centinaia di esibizioni, vengono notati anche dal celebre musicista e produttore Peter Gabriel, che li ascolta allo WOMAD Festival, dedicato alla cosiddetta world music. Gabriel presenta sulla propria etichetta, Real World, l'ultima incisione del gruppo, Spirit of the Century, in cui, accompagnati da artisti come John Hammond, Charlie Musselwhite, Danny Thompson e David Lindley, Clarence Fountain e i suoi compagni reinterpretano in modo appassionante alcuni "classici" del repertorio popolare africano-americano e materiali scritti da autori come Tom Waits e Ben Harper, ottenendo un enorme successo in tutto il mondo.

Come ha giustamente commentato un noto critico musicale americano: Il punto è uno solo, e cioè che i Blind Boys sono grandi interpreti, come poteva esserlo Billie Holiday. Non si limitano a cantare un 'song'. In realtà essi lo reinterpretano, lo fanno proprio, lo trasformano in un qualcosa che è nuovo ma che, allo stesso tempo, è strettamente collegato alla tradizione culturale africana-americana.

DOMENICA MATTINA, ORE 11.00

Biglietto ingresso: Lit. 20.000
Ridotto giovani: Lit. 15.000

per ulteriori informazioni:
Viviana Allocchio, Iniziative Speciali, Teatro Manzoni Palazzo Canova, VII° piano, Centro Direzionale 20090 MILANO 2 (Segrate), tel.: 0221025118 fax: 0221025110

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