42^ edizione. Rassegna internazionale del film di documentazione sociale. Il Festival intende promuovere il cinema documentario, un cinema che da qualche anno sta acquisendo uno status, allontanandosi sempre piu', almeno negli esempi più significativi, dai canoni tradizionali legati ad una impossibile registrazione della realta'. Il documentario e' cinema: racconta una storia, utilizza gli strumenti che si ritrovano nella fiction (sceneggiatura, mise en scene, luci, montaggio, musica, etc.) tanto che attualmente la rigida distinzione accademica tra fiction e documentario risulta superata e suggerisce, piuttosto, una contaminazione aller-retour. Alle 14,00: Il bambino Gioacchino di Costanza Quatriglio Italia, 2000 / colore, Beta SP, 25¹) Concorso Italiano.
Rassegna internazionale del film di documentazione sociale
Presentazione
Con il suo quarantaduesimo anno di attività , il Festival dei Popoli,
sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dipartimento
dello Spettacolo (che ci ha collocato in un ristretto gruppo di festival
"d'interesse nazionale"), dal Comune di Firenze, dalla Regione Toscana, e
dalla Commissione Europea, consolida e rinnova il suo ruolo, unico nel
panorama italiano, di osservatorio del cinema documentario e non-fiction.
Costituita nel 1959 da un gruppo di esperti di cinema e studiosi di scienze
umane, la rassegna fiorentina è andata progressivamente allargando i propri
confini, diventando, in anni recenti, un vero e proprio laboratorio
permanente di ricerca e riflessione su tecniche, linguaggi e contenuti del
cinema documentario. Attraverso l'archivio di oltre 7000 titoli, il Festival
dei Popoli è andato intensificando la propria attività di collaborazione a
favore di scuole e università ed ha quindi perseguito un obiettivo di
estensione nel tempo e nello spazio.
In prospettiva, il Festival dei Popoli intende occuparsi anche della
distribuzione del documentario in sala e della formazione dei giovani,
futuri registi.
Per quanto riguarda la 42° rassegna, la struttura generale ripercorre un
tragitto a due piste oramai da qualche anno consolidato: da una parte, le
due vetrine del documentario  una internazionale ed una italiana Â,
dall¹altra, due sezioni tematiche  "La Zecca del Cinema" e "Migranti: ieri
e oggi" Â che sottolineano l'attenzione del Festival alla ricerca ed al
dibattito attorno all¹uso e ai significati dell¹audiovisivo nel campo delle
scienze dell¹uomo. Del resto questa duplice anima della rassegna fiorentina
ne costituisce il tratto più originale ed un importante motivo di
attrazione.
È ovvio che il Festival intende promuovere il cinema documentario, un cinema
che da qualche anno sta acquisendo uno status, allontanandosi sempre più,
almeno negli esempi più significativi, dai canoni tradizionali legati ad una
impossibile ³registrazione² della realtà . Il documentario è cinema: racconta
una storia, utilizza gli strumenti che si ritrovano nella fiction
(sceneggiatura, mise en scène, luci, montaggio, musica, etc.) tanto che
attualmente la rigida distinzione accademica tra fiction e documentario
risulta superata e suggerisce, piuttosto, una contaminazione aller-retour.
Concorso internazionale
La selezione riguarderà la produzione documentaristica dell¹ultimo anno a
cominciare dal 1/9/2000. I documentari prescelti per il concorso verranno
giudicati da una giuria internazionale che assegnerà un premio di 5 milioni
di lire ed la targa ³Gianpaolo Paoli² per il miglior documentario
etnografico. Tele+ acquisterà i diritti televisivi del vincitore del
concorso. La selezione terrà conto delle produzioni inedite per l¹Italia
qualificate come ³cinema d¹autore² particolarmente attento ai problemi del
linguaggio.
Il lavoro di reperimento, estremamente ampio, ha tenuto conto dei Paesi dove
la produzione nel settore è più ricca e significativa (ad esempio Francia e
USA) ma anche di quei Paesi - Russia, Giappone, Brasile, Iran - in cui sono
evidenti segni di innovazione e di qualità . Tra i film invitati Southern
comfort di Kate Davis, uscito in sala negli Stati Uniti, En construction
(Spagna-Francia) di José Luis Guérin, Premio speciale della Giuria
all¹ultimo Festival di San Sebastiano, Homi D.Sethna, filmmaker
(India-Francia) di Sepideh Farsi, la regista iraniana l¹anno scorso presente
nella Giuria internazionale, The sweetest sound (USA) di Alan Berliner,
presentato con grande successo al Festival di Berlino, Il caso Pinochet
(Francia), l¹ultima opera di Patricio Guzmán sui temi politici cileni.
Non è previsto un dibattito alla fine del film ma la Libreria Edison
ospiterà ogni giorno della settimana del Festival incontri e dibattiti con i
registi presenti a Firenze.
Concorso italiano
La rassegna, realizzata in collaborazione con RAI SAT, è tra le poche
manifestazioni dedicate al documentario italiano. La migliore produzione
dell¹annata viene presentata al pubblico, non solo per misurarsi con un
giudizio da cui questo genere, per ragioni di mercato, è tenuto lontano, ma
anche per consentire agli autori di confrontarsi con altre esperienze
professionali e produttive.
Anche in questo caso la direzione sarà guidata, per la selezione, dagli
stessi criteri già indicati per il Concorso Internazionale. Tra i film
invitati Roma A.D. 000 di Paolo Pisanelli, Latina littoria di Gianfranco
Pannone, Chiusura di Alessandro Rossetto.
Sempre all Libreria Edison saranno organizzati incontri del pubblico e della
stampa con i registi italiani.
"La Zecca del Cinema"
Nell¹immediata vigilia del 2002 - anno in cui la Comunità Europea metterà in
corso la moneta unica, sostituendo nel giro di breve tempo le singole valute
nazionali con l¹Euro - il Festival dei Popoli si propone di presentare una
rassegna retrospettiva di film in grado di celebrare, in modi informali
quanto precisi, questo importante passaggio storico. Il tema monografico
prescelto è infatti la moneta, investigata in tutte le sue forme di
apparizione sullo schermo cinematografico. Il denaro è una figura che
attraversa in lungo e in largo la storia del cinema, sia come anelito
costante alla ricchezza, tipico del mondo contemporaneo, sia come
paradossale, laconica convenzionalità del suo valore (nominale) di scambio.
Dai tesori da ritrovare, ai "sudati risparmi", fino alle rapine in banca;
dallo spregio del denaro, alla brama della ricchezza, dal potere dei soldi
al pesante fardello dei debiti, si aprono vasti cataloghi tematici che
tagliano trasversalmente cinematografie e forme filmiche (dalla finzione al
documentario). Compito di questa rassegna è allora quello di cercare di
esemplificare questi filoni tematici con alcune opere, in qualche modo,
prototipiche e rappresentative sia dei diversi periodi della storia del
cinema, sia delle diverse cinematografie nazionali, sia dei diversi generi.
Nel loro insieme il catalogo dei film prescelti cercherà di mettere in luce
quella che possiamo definire una vera "mania" del cinema per la moneta;
infatti la settima arte ha messo in scena il denaro in tutte le sue
declinazioni, statutarie (in quanto oggetto) e narrative (come posta in
gioco dei racconti); una mania che si radica però anche nel ruolo del denaro
nella produzione filmica (quanti film sono rimasti interrotti, finiti alla
meglio, o addirittura rimasti sulla carta a causa dei soldi) e nella
distribuzione (la "confezione" di alcuni film - riduzione del metraggio,
tipo di montaggio, uso delle voci over, cambiamento del finale, ecc. - viene
imposto dalla casa di distribuzione in funzione dei soldi che il film
dovrebbe guadagnare). Per di più l¹ossessione per il denaro emerge in
superficie nei film ogniqualvolta i registi decidono di utilizzare la
formula del "cinema nel cinema", finendo col mettere in scena i rapporti tra
regista e produttore, tra budget e possibilità espressive, tra prestazione
artistica (degli attori, per esempio) e retribuzione. Forse anche per
esorcizzare simbolicamente lo strapotere dei soldi, il cinema ha sempre
messo in scena con particolare cura e nascosta soddisfazione l¹arte dei
falsari.
Tra i titoli in programma L¹arte della moneta di Carlo Ludovico Ragghianti,
Cresus di Jean Giono, Les trois couronnes du matelot di Raul Ruiz.
"Migranti: ieri e oggi"
L'interesse per la varietà e la complessità dei fenomeni culturali fa parte
della vocazione originaria del Festival dei Popoli.
Nei suoi quarant'anni di vita il Festival ha documentato e analizzato il
confronto interculturale in tutti i suoi aspetti, peraltro fra loro
interrelati: confronto fra i gruppi sociali, fra le generazioni, fra i
generi, fra le culture.
Se vari aspetti di queste tematiche - come i problemi delle metropoli
multiculturali o i sincretismi religiosi - sono stati già trattati nel
corso dell'ultimo decennio, con l'edizione del 2001 si è voluto dare seguito
a un ciclo pluriennale focalizzato sulla realtà socio-culturale delle
comunità di immigrati presenti in Europa e in particolare in Italia. Il
ciclo è stato inserito nel quadro del progetto regionale ³Porto Franco -
Toscana terra dei popoli e delle culture² con cui è iniziata una proficua
collaborazione volta a promuovere il dialogo interculturale tramite la
conoscenza reciproca.
In questa attuale edizione l'attenzione della sezione antropologica si
focalizzerà sui processi migratori ieri e oggi e sarà corredata da una
tavola rotonda, coordinata da Tullio Seppilli, alla quale parteciperanno
René Gallissot, Anna Maria Rivera, Emilio Franzina.
Tra i titoli in programma Des vacances malgré tout di Malek Bensmail,
Americanos: latino life in the United States di Susan Todd e Andrew Young,
Admission impossible di Alec Morgan.
Conferenze e tavole rotonde
In programma anche due conferenze seguite da dibattito, l¹una tenuta dal
sociologo americano Howard Becker sull¹uso dell¹immagine nella ricerca
sociale, l¹altra tenuta da Peppino Ortoleva su documentario e
transmedialità .
Non mancheranno quest¹anno le tavole rotonde: oltre a quella dedicata al
tema ³Migranti: ieri e oggi², è previsto un secondo incontro, moderato da
Gérald Collas e dedicato al tema ³Il trattamento della realtà ², a cui
parteciperanno, tra gli altri, i registi José Luis Guérin, Alexander
Sokurov, Alan Berliner. Il titolo, ³Il trattamento della realtà ², quasi
provocatorio se riferito al documentario, riassume quella che va
affermandosi sempre più come un¹esigenza primaria in questo settore. Il
linguaggio del documentario, almeno per quanto riguarda le punte di maggiore
significato, tende sempre più ad allontanarsi dai canoni tradizionali,
legati ad una ³mitica² registrazione della realtà (Zavattini), per imboccare
decisamente la via dello sguardo personale attraverso il ricorso alla mise
en scène, alla sceneggiatura, alle luci, alla musica: tutti gli strumenti di
cui si serve normalmente il cinema, in generale. La tavola rotonda sarÃ
preceduta dalla presentazione di alcuni film, tra i quali La nuit du coup
d¹État di Ginette Lavigne, Elegia borogi (³Elegia di un viaggio²) di
Alexander Sokurov, De zee die denkt (The sea that thinks) di Gert de Graaff.
Firenze, 3 Â 9 dicembre 2001
LUOGHI DI PROIEZIONE E DI INCONTRO
Cinema Alfieri Atelier
Via dell¹Ulivo, 6  Firenze tel. +39 055 240720
Libreria Edison
Piazza della Repubblica, 5 Â Firenze tel. +39 055 213110
Le tessere per l¹accesso alle proiezioni pomeridiane e serali potranno
essere ritirate presso la sede del Festival e alla Libreria Edison.
Direttore Mario Simondi
Sede Festival dei Popoli  Borgo Pinti, 82R 50121 Firenze Italy
Segreteria organizzativa Amina De Napoli
Tel.+39 055 244778 fax +39 055 241364
fespopol@dada.it
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Ospitalità e Accrediti Maria Bonsanti
Tel. +39 055 244778 fax +39 055 241364
fdp.ospitalita@dada.it
Sul sito il programma completo
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