Bianco d'ombra. La rassegna propone una ventina di opere pittoriche e scultoree tutte realizzate nel 2007. La tecnica prediletta dall'artista consiste in applicazioni di gesso, colori acrilici e tela, talvolta arricchiti dal collage.
a cura di Marianna Accerboni
S’inaugura a Trieste lunedì 25 febbraio 2008 alle ore 18.00 alla Sala Comunale d’arte (piazza Unità d’Italia, 4) la mostra personale dell’artista triestina Giovanna Ericani intitolata Bianco d’ombra. La rassegna, che propone una ventina di opere pittoriche e scultoree tutte recenti, realizzate nel 2007 appositamente per questa esposizione, sarà presentata dall’architetto Marianna Accerboni e rimarrà visitabile fino al 16 marzo. La tecnica prediletta per tale occasione consiste nel mixage e in applicazioni di gesso, colori acrilici e tela, talvolta arricchiti dal collage, per creare una terza dimensione di sogno.
Formatasi all’Istituto Statale d’arte E. e U. Nordio di Trieste, Ericani approfondisce nel capoluogo giuliano la figura umana alla Scuola del Museo Revoltella con il maestro Nino Perizi e l’incisione alla Scuola dell’acquaforte intitolata a Carlo Sbisà, arti applicate e comunicazione pubblicitaria a Parigi, acquarello e illustrazione attraverso la frequentazione dei prestigiosi laboratori di Sarmede (Treviso). Ha al suo attivo diverse mostre personali e collettive di illustrazione e di pittura.
Dopo essere transitata con animo poetico – scrive Accerboni - e nel contempo incisivo e con notevole talento narrativo e felici stesure fantastiche nel territorio dell’illustrazione d’autore e della comunicazione pubblicitaria e, più tardi, nell’ambito della decorazione parietale e del trompe l’oeil, l’artista si libra oggi, senza tuttavia tralasciare l’illustrazione e gli altri campi di sperimentazione, verso un equilibrio essenziale, sotteso da sottili contrappunti tra vuoto e pieno, luce e ombra.
Se la ricerca pittorica già in passato approdava gradualmente a soluzioni minimaliste e intuitive, declinate a sottolineare istintivamente il legame con il ritmo naturale degli accadimenti, delle pulsioni e del divenire che sottendono l’immagine del paesaggio, ora l’artista si propone con una scelta espressiva coraggiosa e originale, che travalica il dato reale per entrare in una dimensione ancora più intuitiva, in cui sottili percezioni cromatiche e di luce scaturiscono da forme allusive e a loro modo sobriamente narrative. E’ la via che, partendo dalla rappresentazione figurativa, e passando attraverso una serie intermedia di magnifiche prove ad acquerello, conduce alla purificazione di un linguaggio che raggiunge l’apice per sottrazione. Con tale ricerca Ericani si situa nell’ambito di una nuova figurazione simbolica, la quale si colloca nello spazio e nel silenzio con rigore e sensibilità poetica contemporanea, esitando una raffinata commistione tra pittura, segno, bassorilievo e scultura a tutto tondo.
Inaugurazione 25 febbraio 2008
Sala Comunale d'Arte
Piazza dell'Unita' d'Italia, 4 - Trieste
Orari: tutti i giorni 10.00 - 13.00 / 17.00 – 20.00