Pups. La personale presenta 22 opere pittoriche di medio e piccolo formato, nelle quali l'artista sarda, con un linguaggio apparentemente naif, rivela i torbidi conflitti che affliggono l'esistenza infantile. A cura di Roberta Vanali.
A cura di Roberta Vanali
Muove da una dimensione ambigua del mondo dell’infanzia, la pittura di Silvia Idili apparentemente candida ed inviolata ma che ad uno sguardo più attento rivela i torbidi conflitti che affliggono l’esistenza infantile. Dal muro invalicabile dell’incomunicabilità tra adulto e bambino al disagio subìto da problemi fisici di vario tipo fino ai traumi che generano disturbi mentali. I bambini isolati nel loro dramma riversano le proprie attenzioni sui compagni di giochi ad ovviare esperienze mancate, dolore e solitudine. Ed ecco che i Pups si animano, entrano a far parte del mondo intimo dei bambini, unico rifugio da una realtà crudele, divenendo assolutamente indispensabili alla loro sopravvivenza. Tra analisi socio-antropologica e autobiografia Silvia Idili traccia i confini di un’infanzia incompresa e abbandonata attraverso un’espressività in bilico tra pittura classica ed illustrazione inglese di inizio ‘900 - non lontana da quella di Arthur Rackham o Beatrix Potter - ma attenta anche alla più contemporanea di Angela Barrett.
I soggetti per lo più statici, bloccati in pose spesso innaturali ad accentuare le malformazioni fisiche, sono contraddistinti dall’essenzialità del tratto e dai colori pastello, dalle tonalità fredde, che rimandano all’immaginario favolistico dell’illustrazione occidentale per ragazzi ma che non possono prescindere dalla lezione dei maestri del ‘400 toscano, dal Pollaiolo a Botticelli, nel tentativo di tracciare un trait d’union tra passato e presente.
L’adesione ai modi del passato con riferimenti contemporanei, che spaziano dall’illustrazione al fumetto fino ai cartoons, si accosta non tanto alla tendenza new pop - che rielabora la cultura consumistica ostentando cromatismi sgargianti - quanto a quella new folk dai toni più leggeri ma non per questo meno incisiva o meno addentro alle problematiche sociali.
I piccoli formati baroccamente incorniciati ed inattesi minuziosi particolari mostrano una forte inclinazione allo stile miniaturistico e calligrafico che confluisce in una pittura di base raffinata, scevra da estetismo o decorativismo superficiale, che mette in scena inquietanti universi mentali in equilibrio tra paura ed ossessione. In uno spazio indefinito dai fondali rigorosamente scuri, i bambini - al contrario dei loro Pups accattivanti e coinvolgenti - appaiono immersi in una dimensione straniante e i loro gesti estremamente contratti altro non sono che lo specchio dallo schiacciante peso del pregiudizio. In queste piccole storie crudeli di ordinaria emarginazione. (Roberta Vanali)
Silvia Idili nasce a Cagliari nel 1982, dove vive e lavora. Consegue la maturità artistica al Liceo Artistico Statale di Cagliari nell'anno 1999-2000. Opera nell'ambito della pittura.
2006 “A mare l’arte” mostra degli artisti selezionati, Lazzaretto, Cagliari.
SAF, partecipazione con la Galleria Capitol, Il Lido, Cagliari.
25° Edizione Premio Boccaccio, Palazzo Pretorio, Certaldo (Fi)
2007 “Wars or Words?” org. Fondazione Bartoli-Felter, curata da A. Menesini e Luca Vona, Lazzaretto, Cagliari.
“Ateros Cuentos 01” Rassegna a cura di M. Cosseddu, S. Borsato e L. Turtas, Sa domo manna/Spac, Villanova
Monteleone (Ss).
“Premio Fabbri” seconda edizione. Inserimento fra le opere fuori catalago, Bologna.
Artificio Lab arte contemporanea presenta “Into The Night”, mostra collettiva a cura di Siva, Milano.
Opening mercoledì 27 febbraio alle ore 18
Laboratorio 168
Via Mameli, 168 - Cagliari
Dal lunedì al sabato dalle ore 18 alle ore 20
Ingresso libero