Galleria Altri Lavori In Corso
La collettiva raccoglie nuovi lavori di Franco Losvizzero, Arash Radpour e Francesco Mernini. Esposte installazioni sonore, dipinti e fotografie. A cura di Francesca Franco.
a cura di Francesca Franco
Mercoledì 27 febbraio, alle ore 18.00, s'inaugura alla galleria Altri Lavori
in Corso di Marco Rossi Lecce la mostra Freak Vision.
Venerdì 29 febbraio 2008, dalle ore 21.30 alle 24.00, in occasione del
FREAKY FRIDAY organizzato nell'ambito della prima
edizione della fiera Roma - The Road to Contemporary Art, la galleria è
aperta al pubblico per una serata speciale a base di
arte e di musica.
La collettiva raccoglie nuovi lavori di Franco Losvizzero, Arash Radpour e
Francesco Mernini. Le installazioni sonore presentate da
Franco Losvizzero appartengono al suo ultimo ciclo di opere, di cui fa parte
anche Girogirotondo (2008) attualmente esposta
nella mostra itinerante Correnti Mediterranee ordinata dal Ministero degli
Affari Esteri a Damasco, Il Cairo, Beirut per la cura di
Martina Corgnati.
In questa serie la fiaba lascia il posto alla ricreazione
fantastica della memoria, individuale e collettiva, invitando
a lasciarsi andare al gioco e all'invenzione, alla capacità dei bambini di
entrare e uscire in ogni momento dal mondo
dell'immaginazione. Tema, questo, presente anche nei nuovi scatti di Arash
Radpour, artista capace di tessere insieme sogno e
realtà, verità e apparizione, quotidianità e anomalia, mito e attualità,
tanto da firmare recentemente la copertina del settimanale
"Left". Infine, dipinti inediti di Francesco Mernini che, sfidando il
fascino del dagherrotipo, ricreano immagini vaghe e indefinite
"come echi che a lungo e da lontano tendono a un'unità profonda e oscura,
vasta come le tenebre o la luce" (Baudelaire).
Volte a esplorare la faccia nascosta del complesso mondo contemporaneo, le
opere intessono tra loro un intenso dialogo, sviluppando insieme il filo
di una ricerca sulla realtà umana che ha accompagnato l'evoluzione stessa
della moderna civiltà occidentale. Una ricerca suggerita dal titolo stesso
della mostra che, con la scusa di fare il verso all'iniziativa Freaky Friday
organizzata dalla neonata fiera d'arte contemporanea di Roma, intende
ricomporre una sintassi capace di "tenere insieme le parole e le cose". La
parola in questo caso è freak, termine inglese di uso comune che significa
fenomeno, stranezza, anomalia soprattutto fisica, ma anche devianza morale,
culturale, politica. Dagli human freak show, popolari negli Stati Uniti
tra il 1840 e il 1940, agli esseri bizzarri e deformi messi in scena da Tod
Browning nel suo celebre, maledetto film del 1932, Freaks. Dalla cultura
"fricchettona" degli hippie e degli indiani metropolitani all'album Freak
Out!, con cui nel 1966 Frank Zappa si fa portavoce di quelle menti "diverse"
che il sistema dell'American Dream non riesce a dominare.
Dall'extraterrestre Thomas J. Newton partorito nel 1963 dalla fantasia di
Walter Tevis,
che nel film di Nicolas Roeg, The Man Who Fell on Earth (1976), prende le
fattezze dell'androgino marziano David Bowie, raccontando solitudini,
timori e sconfitte della civiltà contemporanea, minata dalla percezione di
una schiacciante sproporzione tra la propria volontà e i fini prefissi.
Un'incolmabile inadeguatezza che la porta ad avere paura di qualsiasi cosa
in questo "pianeta mostruoso bello e terribile" quanto quello
rappresentato nel 1980 da David Lynch nel film biografico The Elephant Man e
nell'omonima pièce teatrale, che vede nuovamente protagonista il
camaleontico David Bowie: ormai icona dell'alieno, dello straniero, del
diverso per eccellenza.
Del quale ciò che più inquieta è il mescolare
alterità
e identità in una sola persona. Il suo essere tanto simile eppure tanto
diverso, a partire dalla lingua in cui si esprime, come accade alla troiana
Cassandra nell'Agamennone di Eschilo, paragonata dai Greci vincitori a un
animale - la creatura vivente che più si avvicina all'uomo senza esserlo
- oppure all'essere umano inferiore o pazzo. Come accade oggi alla donna di
fronte all'uomo, al bambino davanti all'adulto, al sonno durante la
veglia, all'inconscio sotto il dominio della ragione astratta. Ma ora,
gettati da Steven Levitt nell'era della Freakonomics (Sperling & Kupfer,
Milano),
più interessata a calcolare l'incalcolabile della realtà umana che a seguire
la Borsa, perché non pensare di poter perseguire, ciascuno, la realizzazione
della propria identità, concedendosi finalmente la bellezza di rimanere
"bambini senza più prodigi"?
Inaugurazione Mercoledì 27 febbraio, alle ore 18
Galleria Altri Lavori In Corso
vicolo del Governo Vecchio, 7 - Roma
orari: lunedì - sabato: 17.00 - 20.00 la mattina per appuntamento
Ingresso libero