Galleria Accademia
Torino
via Accademia Albertina, 3
011 885408 FAX 011 885408
WEB
Massimo Quaglino
dal 27/2/2008 al 19/3/2008
mart-sab 10-12,30; 16-19,30

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Galleria Accademia



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Massimi Quaglini



 
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27/2/2008

Massimo Quaglino

Galleria Accademia, Torino

Il segno, il colore, le immagini nella luce. Le opere dell'artista appartengono alla cultura visiva del 900 e, in particolare, ad una stagione scandita dalla naturale predisposizione per il disegno. In mostra schizzi di scenografie, appunti di paesaggio, strutture architettoniche, che stabiliscono un determinante rapporto con lo spazio e con la luce.


comunicato stampa

A poco più di ventisei anni dalla scomparsa, questa postuma dedicata a Massimo Quaglino concorre a delineare i momenti di una pittura dalle tradizionali cadenze figurative, dall'incisivo fluire del segno che fissa una figura o un paesaggio astigiano, dalla fresca dimensione narrativa. La sua avventura artistica (e proprio di un'avventura si deve parlare scorrendo l'ampio percorso biografico) appartiene alla cultura visiva del Novecento e, in particolare, a una stagione scandita dalla naturale predisposizione per il disegno, «alimentato - ha suggerito Stefania Bison nel catalogo della mostra a Refrancore del giugno 2000 - anche dalla conoscenza dei disegnatori Giuseppe Porcheddu e Valerio Jahier». Introdotto da Golia nel mondo dei giornali umoristici come «Numero», Quaglino ha collaborato alla rivista militare «La Tricea» e quella per ragazzi «Cuor d'Oro», diretta da Francesca e Onorato Castellino, e a il «Il Pasquino», mentre ha realizzato illustrazioni per la «SEI», «Paravia» e «Viglongo», per la pubblicità FIAT, per «La Stampa» che ha pubblicato il reportage sulla sua naviazione sul Po, insieme ai pittori Bertinaria, Boccalatte, Petrella, Vellan e al giornalista Ernesto Quadrone. Una linea, quindi, che definisce le immagini de «I Promessi Sposi» e dell'«Orlando Furioso», della vita dell'ingegner Bonadé Bottino in «Il pittore e l'ingegnere», edito da Daniela Piazza.

Negli anni 1937-1940, ha soggiornato in più occasioni in Africa decorando locali pubblici della Libia e l'abside Cappella del Villaggio Giordani, in prossimità di Tripoli. E proprio una serie di pagine di grafica sono state selezionate per questo appuntamento: studi di nudo femminile a carboncino e figure di contadini, vedute di una Torino ripresa dalla Gran Madre e i viali del Valentino. E la sala macchine della nave «Aurora», il Castello e il ponte a Toledo, la Spagna dell'Arena di Madrid e dei Picador, costituiscono altettanti punti di riferimento dell'attività di Quaglino e di quel suo rappresentare una battaglia di Lanzichenecchi o le scene mitologiche. Volutamente il discorso si è aperto con le opere grafiche perchè la sorprendente libertà espressiva dell'artista di Refrancore gli permette di guidare la mano in una gestualità istintiva, immediata, rapida.

E sono schizzi di scenografie, appunti di paesaggio, strutture architettoniche, che stabiliscono un determinante rapporto con lo spazio e dallo spazio trae le suggestioni della luce e di limpide atmosfere. E sono le atmosfere che emergono da un dipingere che ha il fascino delle maschere del carnevale e dei vasi con fiori secchi, delle strade di paese e delle vedute di Bardonecchia, delle nature morte con oggetti quotidiani e di una marina. Docente di Decorazione all'Accademia Albertina di Belle Arti (dove gli è stata allestita una retrospettiva nel 2000, promossa dalla Regione Piemonte), invitato alle Biennali di Venezia, presente nel volume di Ernesto Caballo per ricordare il poeta Guido Gozzano, Quaglino ha eseguito decorazioni ad affresco, insieme a Stroppa, Rosso, Bertinaria e Da Milano, per il Teatro Nuovo di Torino.

E', il suo, un universo di armoniosi colori, di pennellate freschissime, di ben calibrate composizioni, che rientra in una misurata scelta espressiva: da un interno di abitazione del 1927 a una «Natura morta» del 1965, dal rigore di «San Gimignano» del 1928 e della «Porta d'Assisi» del 1927 a «Veneziana» del 1970, sino a volti e nudi di donna risolti con sottile emozione, a un verismo mai scontato ma sempre percorso da una sensibile vena di poesia. Angelo Mistrangelo

Galleria Accademia
Via Accademia Albertina, 3 Torino
Orario: 10 - 12,30; 16 - 19,30 (lunedi e festivi chiuso)
ingresso libero

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