Galleria Fabrizio Russo
Roma
via Alibert, 20
06 6789949 FAX 06 69920692
WEB
Afro
dal 2/3/2008 al 25/3/2008
lunedi' 16.30-19.30, martedi' - sabato 10-13 e 16.30-19.30, chiuso domenica e festivi

Segnalato da

Scarlett Matassi



approfondimenti

Afro
Giuseppe Appella



 
calendario eventi  :: 




2/3/2008

Afro

Galleria Fabrizio Russo, Roma

Un progetto espositivo curato da Giuseppe Appella articolato in 2 mostre: da Fabrizio Russo sono esposte 44 opere su carta realizzate tra il 1936 ed il 1948; da Francesca Antonacci 16 importanti dipinti. La cronologia delle opere in esposizione offre lo spunto per raccontare l'ambiente che ruota attorno alla Galleria della Cometa e al salotto di Anna Laetitia Pecci Blunt.


comunicato stampa

opere su carta (1936 – 1948)

a cura di Giuseppe Appella

Afro dagli anni della Galleria della Cometa al dopoguerra è un progetto espositivo curato da Giuseppe Appella articolato in due mostre: da Fabrizio Russo quarantaquattro opere su carta realizzate tra il 1936, data di una bellissima veduta di Piazza Navona, ed il 1948; da Francesca Antonacci sedici importanti dipinti.
Le rassegne indagano un capitolo della vicenda artistica di Afro poco noto al grande pubblico: la sua pittura figurativa dalla metà degli anni Trenta alla fine degli anni Quaranta. L’Afro che si vedrà in esposizione è uno smagliante talento osservato nella fase preparatoria di quella che, dal 1950, diverrà la sua inconfondibile cifra di riconoscimento. Un artista giovane, tra i venti e i trent’anni, eppure perfettamente maturo e nel pieno possesso della scintillante sicurezza che, senza flessioni, lo accompagnerà sino alla fine dell’esistenza.

Mimì Pecci Blunt e la Galleria della Cometa

Sullo sfondo, il fervido contesto culturale nel quale i fratelli Afro, Mirko e Dino Basaldella hanno la fortuna di essere accolti al momento del trasferimento a Roma da Udine. La cronologia delle opere in esposizione offre infatti lo spunto per raccontare un ambiente di incomparabile glamour, quello che ruota attorno alla Galleria della Cometa e al salotto di Anna Laetitia Pecci Blunt. Figlia del capo della Guardia Pontificia e nipote di Leone XIII, l’affascinante e cosmopolita Mimì sposa nel 1919 Cecil Blunt, un ricco banchiere newyorkese. Il suo salotto parigino è frequentato da Salvador Dalì, Paul Valery, Poulenc, Paul Claudel, Braque e Cocteau. A Roma, Palazzo Malatesta all’Ara Coeli, acquistato nel ’29, diviene subito la sede di importanti eventi culturali e uno dei luoghi di incontro prediletti dagli artisti e dagli intellettuali di stanza o di passaggio nella capitale. Studi aggiornati chiariscono che la contessa è in realtà al centro di un ampio progetto promosso dal Ministero della Cultura Popolare finalizzato alla promozione dell’arte italiana a New York e Parigi. In quest’ottica va letta la creazione, nel 1935, della Galleria della Cometa, alla cui testa Mimì pone il letterato e critico d’arte Libero de Libero e, nel ruolo di consigliere, Corrado Cagli, l’esponente di punta della nuova generazione artistica romana. Afro Basaldella, pittore ventitreenne arrivato a Roma da pochi mesi, è subito cooptato nel gruppo di giovanissimi artisti sostenuti dalla nuova galleria. Il maestro di caratura internazionale, il futuro protagonista della nuova arte del ’900 nasce in quel momento, forgiato dal clima spirituale, culturale e politico creato da Mimì Pecci Blunt attorno alla Cometa e, in particolare, dall’intreccio di relazioni tessuto tra Roma, Milano, Venezia, Genova, Parigi e New York, dove La Cometa, unica tra le gallerie d’arte italiane, apre una succursale nel ’37. Un trampolino di lancio formidabile per l’artista prensile che Afro rivela sin dall’inizio di essere.

La mostra

Fabrizio Russo ricostruisce il percorso di Afro dal figurativo all’astratto partendo da alcune opere su carta realizzate proprio a ridosso della data di inaugurazione della Cometa: la Piazza Navona del 1936, una spettacolare matita su carta intelata, e le copie, rispettivamente da Rubens ed El Greco, della Giuditta con testa di Oloferne e del San Filippo, preziosi fogli del ’37 che sono veri e propri incunaboli nel lavoro di Afro. L’esordio di un protagonista dell’arte astratta all’insegna del fervore per l’antico è un dato che a tutta prima incuriosisce, se non si rivelasse invece utilissimo per comprendere la poetica dell’artista, nella quale l’orientamento al nuovo non implica un rifiuto della tradizione precedente. Nel decennio preso in considerazione dalla mostra, Afro appare impegnato a prender nota della varietà delle correnti che si muovono in Italia e in Europa, ad innestare le novità provenienti da Parigi sulla perfetta padronanza delle “conquiste della Rinascenza veneta” ,”assimilando gli opposti in unità di stile” (Appella). Una ricerca condotta soprattutto su carta attraverso un costante ricorso al disegno. Scrive Giuseppe Appella nel saggio in catalogo: “Non c’è immagine che Afro abbia dipinto senza prima averla verificata su carta”. In effetti la rassegna proposta da Fabrizio Russo mostra un disegnatore inesausto, impegnato senza soluzione di continuità nell’invenzione di un’inesauribile serie di varianti per i soggetti che gli sono cari in quegli anni: le presenze della vita familiare, le nature morte, le vedute. La carta è la quotidiana palestra dell’esercizio del pittore anche quando si tratta di sperimentare audaci soluzioni cromatiche: repentini passaggi da colori caldi e brillanti a tinte fredde e smorzate, legami di rossi e di viola e via così, nel veloce procedere di una caleidoscopica creatività che introietta ogni nuovo stimolo nell’indiscusso rispetto dei valori pittorici.
“Per questo”spiega Appella “la sua pittura è agli antipodi della freddezza e del raziocinio degli artisti cresciuti all’ombra del cubismo e dell’informale”

Immagine: Autoritratto, 1944

Catalogo De Luca Editori d’Arte a cura di Giuseppe Appella e apparati scientifici a cura di Agnese Sferrazza

Ufficio stampa: Scarlett Matassi - 347-0418110 scarlett.matassi@virgilio.it

Cocktail di inaugurazione sabato 1 marzo dalle ore 18,00

Galleria Fabrizio Russo
Via Alibert 20 - 00187 Roma
orario di visita: lunedì 16.30-19.30
dal martedì al sabato 10.00-13.00 e 16.30-19.30
Chiuso domenica e festivi

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