Candice Breit
Maggie Cardelus
Linder Lorna Macintyre
Goshka Macuga
David Maljkovic
Carlo Mollino
Enrico Moncalvo
Lecia Dole-Recio
Frances Stark
John Stezaker
Nicole Wermers
Pae White
La mostra raccoglie lavori di artisti italiani e internazionali dagli anni '60 ad oggi che utilizzano il collage per rivelare aspetti essenziali dell'esperienza umana: stati psichici, connessioni mnemoniche, modelli conoscitivi. Opere di Candice Breitz, Maggie Cardelus, Linder Lorna Macintyre, Goshka Macuga, David Maljkovic, Carlo Mollino, Enrico Moncalvo, ecc.
francesca kaufmann è lieta di presentare ‘Cohabitation: 13 artists and collage’. La mostra raccoglie lavori di artisti italiani e internazionali dagli anni ’60 ad oggi che delineano un panorama costruito attraverso tagli, sovrapposizioni e ricontestualizzazioni.
Il collage induce elementi distinti a una convivenza più o meno forzata, una coabitazione che non è solo accostamento ma piuttosto una dialettica di interazione, talvolta di scontro. Gli artisti in mostra utilizzano il collage per rivelare aspetti essenziali dell’esperienza umana: stati psichici, connessioni mnemoniche, modelli conoscitivi. La ricomposizione di frammenti preesistenti evoca strati di senso nascosti, suggeriti più che dichiarati, richiama analogie e narrative che chiedono di essere attivate dallo spettatore.
I collages presentati sono legati dalla volontà di investigare la realtà attraverso un processo di ricomposizione di elementi spesso dissonanti tra loro, creando frizioni dense di significati. Artisti come Candice Breitz, Linder, Maggie Cardelùs, John Stezaker, Frances Stark o Lorna Macintyre concentrano la loro ricerca sulla fisionomia umana, che diventa un empirico mezzo di sperimentazione e insieme rivela modelli interpretativi, connotati di volta in volta in senso politico, sociologico, psicanalitico. Volti e corpi vengono vivisezionati e ricomposti per dare luce a nuove armonie, o nuove dissonanze.
D’ altra parte David Maljkovic, Nicole Wermers, Pae White, Maggie Cardelùs, Goshka Macuga e, in modo più astratto, Lecia Dole-Recio, interpretano il collage come mezzo di analisi degli spazi fisici, ricongiungendosi a una tradizione che vede la tecnica del collage come funzionale alla progettazione architettonica di ambienti futuri, un procedimento che nei casi estremi rasenta l’utopia. I collages eseguiti negli anni ‘60 da Carlo Mollino ed Enrico Moncalvo testimoniano la radice strumentale di questa procedura e allo stesso tempo sembrano mossi da un’intenzionalità artistica più che pratica.
In un tempo in cui i media affastellano immagini attraverso sovrapposizioni continue che si risolvono nell’accumulo, i collage in mostra attuano una strategia opposta, riconducendo la pluralità dissociata a una forma di convivenza che produce sistemi di significato, paesaggi interiori, percorsi della memoria.
Opening giovedì 6 marzo h 19
Galleria Francesca Kaufmann
via dell'Orso, 16 - Milano
ingresso gratuito