White spirit. L'artista continua la ricerca antropologica sul comportamento umano a partire dalle abitudini legate al consumo del cibo. Attraverso video, fotografie, installazioni e sculture analizza i diversi movimenti del corpo, sia in senso fisico che culturale. Uno dei risultati di questa indagine e' stata la serie Ex voto e le t-shirt che espone con le fotografie. A cura di Francesca Referza.
A cura di Francesca Referza
White spirit, scrive Francesca Referza nel testo di presentazione della mostra, è un liquido chiaro e trasparente usato comunemente come solvente. Parola astratta per antonomasia, completamente invisibile nella sua consistenza immateriale, lo spirito, per intervento dell’artista, diventa bianco. Il bianco, che tecnicamente non è un colore, ma semmai tutti i colori assieme, ha una consistenza immateriale, in qualche misura spirituale. Nell’immaginario collettivo, infatti, tutto ciò che è bianco ha un rimando semantico forte alla purezza e ai riti di passaggio. Se in teoria il white spirit è un prodotto apparentemente innocuo, chiaro e trasparente e con un rimando etimologico alla spiritualità, nella pratica si rivela un prodotto aggressivo, fortemente, corrosivo e capace di ridurre un’immagine al grado zero. White spirit è dunque più cose insieme come nelle intenzioni del progetto di Nordine Sajot, perchè pur avendo un filone di ricerca circoscritto, lo ha affrontato da più punti di vista e perchè dopo anni di lavoro questa mostra rappresenta per lei un bilancio.
In questa prima personale a Napoli l’artista continua la ricerca antropologica sul comportamento umano, a partire dalle abitudini legate al consumo del cibo. Attraverso video, fotografia, installazioni e sculture analizza i diversi movimenti del corpo, sia in senso fisico che culturale, in relazione al cibo, che il soggetto sia esso uomo o donna, assume.
Un primo risultato di questa indagine è stata la serie Ex voto. Il voto a Napoli rappresenta una sorta di vernacolo locale, un elemento identitario della cultura religiosa della città di San Gennaro. Anche per questo l’artista ha pensato ad una nuova serie di Ex voto, non più in ottone come quelle del 2005-2007, bensì in feltro, un materiale completamente diverso, più epidermico. Le sagome in feltro, bianco su grigio, fissate al muro con dei chiodi, formano una sequenza di braccia, nell’atto di prendere del cibo, e, alle due estremità, quasi a fungere da limiti visivi, le gambe sono appoggiate al suolo.
Si passa da una seconda pelle, il feltro, ad un’altra, il tessuto con Ceci n’est pas une pipe e Ceci n’est pas une pomme, due T-shirt, come gli Ex voto, appositamente realizzate per la mostra alla NOTgallery. In White spirit, l’artista passa da un discorso di insieme ad un sistema binario, che è poi, Ex voto a parte, l’asse portante di tutta la mostra.
La riflessione sulla comunicazione è un’altra delle componenti del lavoro di Nordine Sajot, che ha indagato il problema attraverso l’analisi del linguaggio del corpo in Cultura fisica, un’ampia serie di fotografie, dove ritrae uomini, donne e bambini di varie età e nazionalità mentre mangiano. Nelle immagini però non vi sono più gli oggetti che determinano i movimenti del loro corpo. Ne deriva una mimica visiva di grande impatto estetico anche perchè frutto di un attento studio dell’artista delle regole fotografiche e di quelle dell’impaginazione pubblicitaria delle immagini. L’effetto è quello di una danza delicata e silenziosa, che tuttavia ha la forza comunicativa del cartellone pubblicitario. L’indagine si concentra nello specifico su tre coppie, un uomo e una donna, due uomini e due donne. Il titolo della mostra, White spirit, viene così visualizzato attraverso l’attenta analisi delle fisionomie e dei gesti di una coppia, che in modo impercettibile, passano da una donna a un uomo e poi ancora a una donna in un fluire di immagini a testimonianza che il messaggio del corpo può essere di varia natura ma, in ogni caso, trasmette valori di identità universali dei quali i comportamenti alimentari sono un importante rivelatore.
Inaugurazione venerdì 14 marzo 2008 ore 19
NOTgallery
piazza Trieste e Trento, 48 – 80132 Napoli
ORARI DI APERTURA: dal martedì al sabato dalle 16 alle 20