Occhioni rossi, 2003. "Lavorando al computer, ricopiando piu' volte uno stesso tracciato iniziale, il margine di approssimazione e' molto alto. Si compie cosi' un radicale processo di riduzione linguistica che affranca l'artista da ogni maestria, ma che puo', a volte, anche accompagnare lungo un tracciato di apertura e liberta'.
A cura di Antonio Capaccio e Claudia Rozio
L’intento è quello, secondo Naoya, di creare una condizione, per l’artista, di libertà condizionata. Lavorando al computer, con il mouse, ricopiando più volte uno stesso tracciato iniziale, il margine di approssimazione è molto alto. Si compie così – grazie alla tecnologia - un radicale processo di impoverimento e riduzione linguistica che affranca l’artista da ogni maestria, ma che può, a volte, anche accompagnare lungo un tracciato di apertura e libertà. Sbagliando l’artista forma la propria opera. Non è chiamato a inventare quanto piuttosto a riconoscere e ad accogliere. L’incidente, il lapsus, l’equivoco, il cortocircuito del pensiero, l’incertezza della mano. Senza distogliersi dal proprio errore – è questa la condizione necessaria - ma invece interpretandolo per ciò che è. Seguendo un sentiero che combina e scambia fragilità ed esattezza, rigore ed estaticità, sospensione, leggerezza, gioco. Procedendo quasi rasoterra. Nell’avventura, che appare a volte paradossale, di un impalpabile senso. Una diversa, imprevista bellezza. Un muto richiamo, lontano da ogni calcolo. Per un mondo – così Franz Kafka – che ‘può essere considerato buono soltanto dal punto di dove è stato creato ’, ‘o forse, – così Gottfried Benn - quando guarda dalla finestra di casa, Lei riesce a immedesimarsi in un Dio che ha creato cose soavi come le piante e gli alberi? Topi, peste, rumore, disperazione – si, - ma i fiori?’ A. C.
Naoya Takahara è nato in Ehime, Giappone nel 1954. Dopo essersi laureato in discipline artistiche nel 1976 alla Tama Arts University of Tokyo, inizia a viaggiare in Europa, stabilendosi poi definitivamente a Roma alla fine degli anni ‘70. Principali mostre personali: 1987 Jartrakor, Roma / 1995 Janus Avivson gallery, Londra / 1996 Sala 1, Roma; Ex SNIA Viscosa, Roma / 1997 Bianca Pilat, Milano (a cura di Trevi Flash Art Museum)/ 2000 Janus Avivson gallery, Parigi / 2003 Museo Laboratorio di arte contemporanea, Roma; Erica Fiorentini, Roma / 2004 Lift Gallery, Roma / 2005 Palazzo della Corgna, Città della Pieve (con Fabio Mauri); Wunderkammern, Spello / 2008 Brecce, Roma; Color Museum, Tokyo. Principali mostre collettive: 1987 Scultori e gallerie di Roma, Sala 1, Roma / 1991 Simultaneità, Museo di Roma Palazzo Braschi, Roma / 1992 Lunami report in 91, Lunami gallery, Tokyo; Giappone Italia giovani generazioni, Galleria nazionale d’arte moderna, Istituto Giapponese di cultura, Roma / 1993 11 Japanese artists in Europe, Atrantis middle gallery by Janus Avivson, Londra; Disgregant-Aggregante, Palazzo Racani Arroni, Spoleto / 1994 Identità e rappresentazioni cartografiche, Museo nazionale preistorico etnografico L. Pigolini, Roma; Festival dei due mondi, Galleria comunale d’Arte moderna, Spoleto / 1995 Incantesimi, Bomarzo / 1996 1º premio Trevi Flash Art Museum, Trevi (assegnazione di un premio); Under anden himmel, Triennale, Copenhagen / 1998 Lavori in corso 3, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Roma; Biennale dei parchi, natura e ambiente, Roma / 1999 Viaggiatori sulla Flaminia, Spoleto / 2000 Recenti acquisizioni, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Roma; Paesaggio dopo la battaglia, XLV mostra internazionale d’arte contemporanea, Galleria Civica d’arte contemporanea, Termoli / 2001 Le Tribù dell’Arte, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Roma; “7” Fazio, Karpüseeler, Micheli, Takahara, Hyunnart studio ed Equilibri Precari, Roma / 2002 Ad occhi aperti, Hyunnart studio, Roma OUSIA: spaziomateriatempo Bonoli, Palmieri, Takahara, Albornoz Palace Hotel, Spoleto / 2004 Roma Punto Uno, Tokyo, Osaka, Okinawa, Seoul.../ 2005 Viaggio in Italia, Palazzo Orsini, Bomarzo; Viaggio in Italia, Sala 1, Rom / 2006 Acquisti e Doni, Galleria Comunale d’arte Moderna, Roma
Una produzione di Brecce per l’arte contemporanea
Con il sostegno di Hotel Piazza di Spagna e Azimut
Inaugurazione venerdì 7 marzo 2008 dalle ore 18
Vetrina di Brecce
Via Mario Dé Fiori 61 - Roma
La mostra è visibile ininterrottamente giorno e notte