Ri/Tratti. 30 opere dell'artista realizzate tra il 1996 e il 2008. Opere che restituiscono un ritratto di artisti, poeti, filosofi, contemporanei e non, utilizzando le lettere che ne compongono alfabeticamente il nome come impianto strutturale dell'opera.
A Bruno Aller ed alla sua produzione più recente è dedicata la personale della Galleria Delloro nei nuovi spazi di Via del cosolato 10,la mostrà, accompagnata da un catalogo con testi critici di Stefano Gallo e Claudia Terenzi, comprende circa 30 opere dell’artista realizzate tra il 1996 e il 2008. Pittore ed incisore nato a Roma nel 1960, Aller è da sempre impegnato nel campo dell’astrazione pittorica.
Affacciatosi sul panorama artistico romano sin dalla fine degli anni settanta, parte da un linguaggio segnico-gestuale che frantuma ed insieme satura la tela, per volgere gradualmente, a partire dalla metà degli anni novanta, verso una progressiva ricostituzione dello spazio e dei piani; una possibilità di ricominciamento della forma che trova nella scansione geometrica dei Ri/tratti un’ulteriore, nuova interpretazione. Alla base di quest’ultima, recentissima produzione, che costituisce il nucleo principale dell’intero percorso espositivo, vi è una comune modalità di procedimento: restituire un ritratto di artisti, poeti, filosofi, contemporanei e non, utilizzando le lettere che ne compongono alfabeticamente il nome come impianto strutturale dell’opera.
L’intento è quello di proporre, in alternativa alla descrittività analogico-naturalistica tradizionalmente associata al ritratto, una costruttività “pura” svincolata dal riferimento all’immagine figurativa. Si tratta di un’operazione che si ricollega all’accezione originaria del “retractus”, ossia ad una “penetrazione verso l’interno” nata per effetto di quel “trahere retro” che permette di andare oltre l’esteriore apparenza, per evocare l’essenza e la presenza stessa dei personaggi, un’essenza reinterpretata in pittura. Tra questi spiccano Saffo, Catullo, Dante, Leopardi e ancora Campana, Marinetti , Malevič, Pignotti, Palazzeschi, Pagliarani, Sanguineti, Lunetta, Apollinaire; tutti compagni di viaggio che riaffiorano vivi e presenti dalla memoria, per porsi ancora come guide in una mostra-corteo, attraverso il potere evocativo della scrittura, del colore, del segno. In questa ricostruzione arbitraria quanto suggestiva della parola, Aller si confronta con varie tipologie di supporti, presentate in diversi formati, sottolineando così l’impegno di una ricerca in divenire, in continua , incessante sperimentazione.
Al ricorso alla tecnica mista, che offre un ampio ventaglio di possibilità d’indagine sui materiali, si accompagna inoltre una stesura del colore per stratificazione , una texture pittorica che, mediante coperture e riemersioni della griglia strutturale sottostante, istituisce con essa un dialogo sempre in atto.
La sala superiore, accanto alla serie dei Ri/tratti, accoglie Miserabilia Urbis, un’opera degli anni novanta che costituisce uno spartiacque nel percorso pittorico dell’artista. Al segno vibrante, autonomo, tipico dei dipinti precedenti, si sostituisce infatti una linea che si prolunga nello spazio descrivendo piani riempiti da campiture più ampie ed omogenee.
La sala inferiore è invece interamente dedicata alla meno recente produzione. Oltre ad alcuni disegni, dipinti e calcografie, la sala ospita il ciclo d’incisioni Miserabilia Urbis, realizzato nel ’97 e pubblicato nello stesso anno insieme a sei sestine liriche provenzali del poeta, scrittore e critico d’arte Mario Bologna.
Galleria Delloro
Via del Consolato, 10 - Roma
Orario: mart-sab 16.30-19-30
Ingresso libero