Ostrea. Il lavoro dell'artista, che si esprime principalmente col video, e' tutto nella composizione di un'immagine senza orpelli, con pochi elementi altamente simbolici, che riescono caricarsi di un significato esclusivamente nello spazio tra autore e fruitore.
La Kyo Art Gallery in collaborazione con l’ AC.Danae_Arte_Contemporanea di Carbognano presenta la prima personale di Luna Amato dal titolo Ostrea, la giovane artista siciliana vincitrice del IV Premio Celeste 2007 nella sezione video.
La condizione espressa dalle opere di Luna Amato è tutta esistenziale. Non è facile trovare tanta intensità, tanta forza espressiva in un contesto formale così pulito e lineare come nelle opere di questa giovane artista siciliana. Concetti e riflessioni che non lasciano spazio a fraintendimenti; precisi, taglienti e che si materializzano in lavori fotografici e video belli da guardare e per questo ancora più disarmanti. Questa dicotomia tra l’essere e l’apparire dell’opera è svolta spesso attraverso una sottile ironia, a volte impercettibile, che l’artista usa per manifestare il suo disincanto.
Il lavoro è tutto nella composizione di un’immagine senza orpelli, con pochi elementi altamente simbolici, che riescono caricarsi di un significato solo nello spazio tra autore e fruitore; il video Perle, attorno al quale gravita l’intera mostra che si intintola per l’appunto Ostrea, ne costituisce il paradigma. La stratificazione storica dei significati legati ad ogni singolo elemento dell’opera ed il loro re-impiego attuale attraverso i gesti e la persona dell’artista ne escludono una lettura troppo generica e allo stesso tempo univoca.
I riferimenti alla mitologia, come nella serie Odissea e Narciso, fanno parte del processo di drammatizzazione del lavoro dell’artista, volto a ricercare le cause e i sentimenti contrapposti dell’io. Questo metodo, è uno dei tanti utilizzati da Luna Amato per condurre un’analisi intima e allo stesso tempo assoluta procedendo per concetti. I titoli stessi delle opere assumono un valore tale da poter essere considerati parte integrante e imprescindibile da esse, come succede in Ninnoli e Lacrima.
Nel video Perle, l’inquadratura fissa riprende l’immagine tagliata di una donna che gioca con il filo di perle che ha al collo; il movimento calmo ed ossessivo delle dita preannuncia l’inevitabile. C’è la sensazione di un tempo infinito, di uno stato d’animo vago: giocoso, ansioso, irrequieto. Il gesto continua ineluttabile non più fluente e melodico ma pieno di scatti e dissonanze; si rimane in attesa, e all’improvviso l’immagine esplode, le perle volano via e rimbalzano veloci, saltellano allegre, sfuggenti, incontrollabili.
Kyo Art Gallery
Via San Pellegrino, 55 - Viterbo
Orari: giov. – ven. - sab. 16,30-19 e dom. 11-13
Ingresso libero