Primo progetto site specific pensato per gli spazi del Museo da due protagonisti dell'arte e della musica contemporanea. Le diverse opere hanno la particolare attitudine ad occupare lo spazio e a captare la luce. Considerate nel loro insieme diventano elementi di un itinerario iniziatico verso il luogo piu' sacro, la nicchia sotto l'Ara, "la camera segreta" dove affiorano dalle pareti, come emersi dopo un rito sciamanico, segni e figure archetipe che interagiscono con la musica di Brian Eno. L'evento e' a cura di Achille Bonito Oliva, Federica Pirani e James Putnam.
Cura della mostra e del catalogo Achille Bonito Oliva, James Putnam, Federica Pirani
Progetto della mostra Valentina Bonomo
Si ritrovano a Roma due grandi protagonisti dell’arte e della musica contemporanea
per il primo evento site specific pensato per gli spazi del Museo dell’Ara Pacis
a cura di Achille Bonito Oliva, James Putnam e Federica Pirani
È il primo evento site specific pensato per gli spazi del Museo dell’Ara Pacis. Dall’11
marzo all’11 maggio 2008 la mostra/evento “Opera per l’Ara Pacis. Mimmo Paladino |
Musiche di Brian Eno.” - a cura di Achille Bonito Oliva, James Putnam e Federica Pirani,
promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali Sovraintendenza ai Beni
Culturali organizzata da Zètema Progetto Cultura su progetto di Valentina Bonomo - è l’occasione,
per due indiscussi protagonisti della cultura contemporanea, di ritrovarsi a lavorare insieme dopo
quasi 10 anni dal loro primo progetto in comune alla Round House di Londra nel 1999.
Il concetto di “Opera per l’Ara Pacis” è quello di un'installazione unica, concepita da due
artisti che si esprimono attraverso due forme d'arte diverse - Paladino l'arte figurativa
e Eno la musica - pensata e realizzata su misura per gli spazi del Museo dell'Ara Pacis.
Nel progetto rientra a pieno titolo anche il catalogo che accompagna l’evento, edito da Gli Ori,
Prato, che porta lo stesso titolo della mostra: “Opera per l’Ara Pacis. Mimmo Paladino | Musiche di
Brian Eno”. Più di 160 pagine tra testi critici e immagini. Un’importante e straordinaria
sezione fotografica è stata realizzata da Ferdinando Scianna che ha seguito e
documentato il backstage dell’allestimento della mostra, raccontando questa esperienza anche in
un breve scritto. Tutti i testi sono in doppia lingua (italiano/inglese). I saggi critici sono Ara Artis di
Achille Bonito Oliva e Paladino/Eno all’Ara Pacis di James Putnam. Federica Pirani ha intervistato
l’artista italiano ed ha realizzato con lui una stimolante ed ampia Conversazione con Mimmo
Paladino. Hanno poi contribuito Ferdinando Scianna con lo scritto Necessità e bellezza, Valentina Bonomo che ha spiegato lo Sviluppo di un progetto, Paolo Zaccagnini ha tracciato in Eno: la
musica della mente un ritratto emotivo e personalissimo dell’artista che ha più volte incontrato ed
intervistato, infine Michael Bracewell ha pensato ad una essenziale Breve introduzione alla musica
generativa di Brian Eno. Il catalogo si chiude con una ricca sezione di apparati sui due artisti, note
biografiche, curricula, bibliografie.
"L’aspetto più interessante di questa mostra all’Ara Pacis, - spiega bene Federica Pirani nella
Conversazione con Mimmo Paladino - oltre naturalmente al rapporto imprescindibile col luogo
e con il significato simbolico e storico del monumento archeologico, [è] la dimensione complessiva
dell’intervento artistico. Le diverse opere, possono essere contemplate singolarmente, mostrando
la loro particolare attitudine ad occupare lo spazio e a captare la luce. Considerate, però, nel loro
insieme diventano elementi di un dialogo, di un itinerario iniziatico verso il luogo più sacro, la
nicchia sotto l’Ara, “la camera segreta” dove affiorano dalle pareti, come emersi dopo un rito
sciamanico, segni e figure archetipe da decifrare e interpretare. Tutte le opere, quindi, si
configurano come un’unica installazione complessa interagendo con gli spazi abitati dalla musica di
Brian Eno."
Mimmo Paladino - una partecipazione nel 1980 alla Biennale di Venezia nella sezione “Aperto
’80” di Achille Bonito Oliva, uno dei più noti esponenti della Transavanguardia, scelto nel 2003 a
rappresentare l'arte italiana durante la presidenza dell’Italia a Bruxelles, ideatore e regista del
lungometraggio “El Quijote” nel 2005 - e Brian Eno - "musicista non musicista" come egli stesso
ama definirsi, ideatore della “Generative Music”, precursore della New Age, videoartista,
polistrumentista, scultore, pittore e filosofo della musica – sono riusciti a creare un’opera unica,
un dialogo tra arti visive e sonore, negli spazi del Museo dell’Ara Pacis che, a meno di 2 anni
dalla sua inaugurazione (21 aprile 2006) è uno dei siti più visitati della Capitale.
Non solo. Il Museo dell’Ara Pacis è la prima opera di architettura contemporanea realizzata nel
centro storico di Roma dagli anni ’40 ad oggi. È anche per questo motivo, oltre che per la sua
posizione strategica e per il fascino scaturito dall’accostamento tra antico e contemporaneo, che il
Museo dell’Ara Pacis è il luogo ideale per assolvere alla funzione di contenitore di arte
contemporanea di altissimo livello, come nel caso della collaborazione eccellente tra Brian Eno e
Mimmo Paladino.
"Tra Paladino e Brian Eno scatta un cortocircuito di sensibilità complementare - scrive Achille
Bonito Oliva nel suo saggio Ara Artis - dove il primo porta con sé tutta la tradizione
occidentale che corre dalla scultura longobarda, gotica, barocca per arrivare alle avanguardie
storiche e l’altro a sua volta porta una sensibilità legata ad una storia della musica concreta che da
Cage si immerge in una tradizione orientale del suono. Sembra in tal modo che l’intreccio Oriente-
Occidente abbia la capacità di liquefare l’immagine nella musica, e che a sua volta il suono si
concretizzi nell’iconografia."
Mimmo Paladino nel Museo dell’Ara Pacis “segna” le superfici e fornisce all’osservatore un nuovo
punto di vista dal quale confrontare l’architettura di Richard Meier e la monumentalità
dell’Ara Pacis con la sua ricerca ricca di contaminazioni. È il caso della grande scultura
circolare, un anello in acciaio, che inquadra l’Ara e, insieme con il monumento, è visibile dal
Lungotevere. "Come la “o” di Giotto, ma tridimensionale, - spiega ancora Achille Bonito Oliva - la
scultura di Paladino si fronteggia in termini di proporzione, armonia e simmetria con l’intera
costruzione dell’Ara Pacis, ad introduzione dell’intreccio linguistico e del duetto interdisciplinare tra
Mimmo Paladino e Brian Eno, che avviene nel piano sottostante."
Il clou dell'installazione viene svelato in effetti al piano espositivo sottostante il monumento dell’Ara
Pacis, dove si apre al visitatore uno scenario che coinvolge ed avvolge, tra luci ed ombre,
bianco e nero – con l’eccezione di una luce rossa che viene emanata dagli affreschi che
ricoprono due pareti del vano centrale, posto proprio in corrispondenza sotto al monumento dell’Ara Pacis – suono e silenzio. Qui infatti Brian Eno crea un ambiente musicale senza
parole, senza melodia, senza ritmo e che non suona mai due volte nello stesso modo.
"Uno degli aspetti più intriganti e affascinanti – come sottolinea James Putnam nel suo saggio
Paladino/Eno all’Ara Pacis - è il non sapere cosa sarà, pur sapendo che sarà diverso a ogni
ascolto."
Sculture, affreschi, incisioni e altri gesti artistici di Mimmo Paladino. Suoni e musiche inediti
composti da Brian Eno appositamente per questa occasione, diffusi nell'ambiente per mezzo di
radio portatili e griglie di altoparlanti progettate dal musicista stesso.
"Un progetto che metta insieme, all’Ara Pacis di Roma, due talenti così diversi come Brian Eno e
Mimmo Paladino – osserva James Putnam - può sembrare un’idea singolare: ma questi due artisti
non appartengono a mondi realmente separati. Oltre a essere nati nello stesso anno, il 1948, e
aver studiato Belle Arti durante gli anni Sessanta, entrambi hanno lavorato, intorno alla fine degli
anni Settanta, sperimentando combinazioni di elementi o moduli reiterati. Più precisamente
ancora, possono entrambi individuare una relazione tra arte visiva e arte del suono. Eno ha
paragonato la sua musica alla scultura, qualcosa che può essere tangibile nello spazio, che può
prendere forma attraverso una dimensione temporale ripetibile. E Paladino crede che la creazione
della musica dall’armonia dei toni sia paragonabile alla creazione dell’arte visiva dall’armonia delle
forme."
La musica e i suoni di Brian Eno, lungi dal rappresentare la colonna sonora per l’installazione di
Paladino, sono invece un’entità indipendente da loro, ma allo stesso tempo strettamente connessa.
Diversamente dalle composizioni classiche, dove tutti i suoni sono organizzati tra loro in uno
schema preciso, Eno lavora su livelli musicali in movimento nello spazio indipendentemente gli uni
dagli altri. "L’obiettivo - spiega ancora Putnam - è quello di creare un brano musicale che animi la
scultura di Paladino, liberando qualcosa di profondamente sepolto in essa ed evocando un’aura di
infinita continuità e coerenza che pervade tutta l’opera."
Sia Eno sia Paladino sono partiti dall’idea di destrutturare i loro lavori reiterando moduli tipici della
loro ispirazione creativa. Dilatando e comprimendo singoli suoni o motivi, mettendo
insieme tutti i frammenti, i due artisti sono arrivati ad ottenere una totale armonia: “Opera per l’Ara Pacis”.
Catalogo Gli Ori, Prato
Ente promotore Comune di Roma
Assessorato alle Politiche Culturali Sovraintendenza ai
Beni Culturali
Fotografie Ferdinando Scianna/Magnum/Contrasto
Organizzazione generale e servizi museali Zètema Progetto Cultura
Supporto organizzativo della mostra Galleria Valentina Bonomo Roma
Con la collaborazione di BNL - Gruppo BNP PARIBAS, Banca di Roma - Unicredit Group, Monte dei Paschi di Siena - Gruppo MPS, Vodafone
Con il contributo tecnico di La Repubblica, Danese, Radio Rock, I Cigni
Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Patrizia Bracci +39 06 82077337 +39 349 4287675 p.bracci@zetema.it
Fabiana Magrì +39 06 82077386 +39 340 4206813 f.magri@zetema.it
Ufficio Stampa Valentina Bonomo Roma
Barbara Dicorato +39 06 6832766 +39 340 7704969 barbara.dicorato@galleriabonomo.com
Museo dell’Ara Pacis
Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) Roma
Orari da martedì a domenica dalle ore 9 alle ore 19
la biglietteria chiude 1 ora prima
Biglietti intero € 6,50; ridotto € 4,50; ingresso gratuito sotto i 18 anni e sopra i 65