La mostra ripercorre, attraverso una raccolta di 50 opere, la ricerca dell'artista dalle origini fino al 2008, e dimostra come la storia dell'astrazione in Italia non puo' prescindere dalla sua attenta ricerca, che riesce ancora oggi a stupire, e a rimettere in discussione la propria complessa vicenda artistica.
a cura di Gianluca Ranzi
Il 13 marzo 2008 alle ore 18.00 si inaugura a Milano alla Casa del Pane - Casello Ovest di Porta Venezia (Corso Venezia 63, con ingresso da Piazza Oberdan) la mostra “E la pittura continua...60 anni di pittura: 1948-2008” di Gastone Biggi, a cura di Gianluca Ranzi, che riassume l’avventura artistica di uno dei protagonisti della storia dell’arte astratta in Italia, attivo fin dagli anni ’40, che ancora oggi dev’essere pienamente riconsiderato e apprezzato per la ricchezza e la complessità del suo articolato percorso.
Il percorso della mostra inizia dalle ultime tele dipinte da Biggi appositamente per la Casa del Pane e prosegue attraverso alcuni dei quadri piu importanti appartenenti ai suoi cicli precedenti e più famosi, dalle “Costellazioni” (1992), alle “Luci” (1989) ai “Cieli” (1976), alle “Tangenziali” (1975), alle “Variabili” (1970), ai “Continui segnici” (1960) fino ai “Continui puntiformi” (1960).
Ripercorrendo il percorso di Biggi dalla fine degli anni Cinquanta ad oggi appare come la sua pittura segua un filo rosso di continuità rigoroso, una ricerca appassionata e sincera che si svolge da sempre sotto il segno fondamentale dell’accordo forma-colore, delle textures tonali e segniche sempre reinventate e variate, dello spazio pittorico concepito come un campo totale e ubiquo, delle stratificazioni di grafie, delle libere fioriture del colore sopra un complesso sistema di partizioni ritmiche.
Le opere esposte ribadiscono l’importanza che assume la musica per Biggi: variazione di ritmi, contrappunti timbrici, rielaborazioni dei temi principali, sfumature tonali sono termini del linguaggio musicale che possono essere pienamente adottati per le sinfonie di forma-colore presenti nell’opera dell’artista.
La mostra alla Casa del Pane di Milano ripercorre, attraverso una esaustiva raccolta di cinquanta opere esemplari, la ricerca di Gastone Biggi dalle origini fino al 2008, e permette di affermare che la storia dell’astrazione in Italia non può oggi prescindere dalla ricerca attenta, profonda e vivacissima di un artista che, nato nel 1925, riesce ancora oggi a stupire con la sua costante capacità di invenzione e di rimettere in discussione la propria ricca, complessa, sorprendente vicenda artistica.
Gastone Biggi è un caso esemplare della complessità delle vicende della storia dell’arte italiana dal dopoguerra a oggi; dai primi esiti pittorici tipici del realismo figurativo alla fine degli anni Quaranta, sviluppati nell’ambito della Scuola del Portonaccio con Muccini e Vespignani, Gastone Biggi fa parte del Gruppo 56 e dalla fine degli anni ’50 la sua pittura abbraccia i modi dell’Informale europeo, in particolare con i cicli delle Cancellate e delle Sabbie. La sua inesauribile voglia di sperimentazione lo porta, dopo un serrato confronto agli inizi degli anni Sessanta con Piero Dorazio, Achille Perilli, Toti Scialoja e Giulio Turcato, a muoversi dal soggettivismo informale e a fondare nel 1962 il Gruppo 1, con Uncini, Carrino, Santoro, Frascà e Pace.
Il Gruppo, che viene notato da Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Nello Ponente e Corrado Maltese, svolge una ricerca pittorica legata alle teorie della percezione e alla psicologia della forma, ipotizzando una diversa funzione dell’artista in seno alla società e uscendo dalla matrice sostanzialmente irrazionale, gestuale, segnica tipica dell’Informale.
Da quel momento la pittura di Gastone Biggi, si pone come una forte alternativa alle dilaganti influenze che la Pop Art esercita sulle nuove generazioni e facendo propria la lezione di Paul Klee nella direzione di una sempre maggiore sintesi formale, di una corrispondenza ritmica della composizione che richiama le assonanze musicali e di un recupero delle potenzialità evocative del colore, prosegue negli anni con singolare coerenza, come ampiamente notato dagli interventi critici di Luciano Caramel, Paolo Fossati e Elena Pontiggia, Arturo Carlo Quintavalle.
In posizione strategica e privilegiata nel cuore della metropoli lombarda, la Casa del Pane – Casello Ovest (ex Casello Daziario) di Porta Venezia (www.casadelpane.net), dopo il recente restauro ad opera dell’Associazione dei Panificatori di Milano e Provincia, ripropone alla città l’antica funzione di “apertura”, che ebbe storicamente Porta Venezia (in origine “Porta Orientale”), alle dimensioni dell’arte, del pensiero e dell’impresa. Si ricordano le mostre Marco Cornini - Sculture, Australian Colours e Curve Pericolose (curata da Maurizio Sciaccaluga).
Produzione e Organizzazione: ARTTIME Brescia – http://www.arttime.org
Catalogo: Christian Maretti Editore con testi di Gianluca Ranzi, Gastone Biggi e un'intervista all'artista a cura di Arturo Carlo Quintavalle.
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Inaugurazione 13 marzo 2008 ore 18
Casa del Pane
piazza Oberdan (Casello Ovest di P.ta Venezia) - Milano
Orario continuato dalle 11.00 alle 19.00. Chiusura il lunedì.
Ingresso Libero