Galleria Enrico Fornello
Prato
via Paolini, 27
0574 462719 FAX 0574 471869
WEB
Due mostre
dal 14/3/2008 al 29/4/2008
mart-sab 10-13 /15-19

Segnalato da

Galleria Enrico Fornello




 
calendario eventi  :: 




14/3/2008

Due mostre

Galleria Enrico Fornello, Prato

Emanuele Becheri presenta una serie di opere, alcune delle quali inedite, che confermano la sua continua ricerca sull'idea e la pratica del disegno. Il duo Yarisalt&Kublitz, occupa interamente lo Spazio P21 con due installazioni appositamente concepite per questa mostra, un video ed un quarto lavoro a parete.


comunicato stampa

Emanuele Becheri
Shuffling the same card / Mescolare la stessa carta
SPAZIO P27

La Galleria Enrico Fornello presenta una personale dell’artista italiano Emanuele Becheri. Lo spazio della galleria ospiterà una serie di opere, alcune delle quali inedite, che confermano la sua continua ricerca sull’idea e la pratica del disegno. L’artista utilizza lo spazio della galleria per mostrare, in una chiave di lettura inedita e ricca di rimandi interni, sia opere appartenenti a fasi precedenti del suo lavoro, sia create per l’occasione.

La mostra è introdotta da un foglio di carta carbone graffito, matrice originale di una delle prime opere dell’artista appartenente alla serie delle carte piegate (2005), nelle quali la carta carbone fungeva da elemento di creazione-trasmissione del segno. Un segno che, per l’artista, risultava invisibile e imprevedibile durante la creazione dell’opera, visto che essa si svolgeva volutamente in completa cecità. Al fondo della galleria si trovano due grandi opere realizzate utilizzando carta nera da fondali fotografici che Becheri reinventa come supporto, rinunciando al controllo totale del lavoro e lasciando agire al suo posto, in assoluta libertà, alcune chiocciole, animali naturalmente ciechi. Le chiocciole, muovendosi sulla carta, lasciano una traccia argentata imprevedibile e sinuosa, che, con la sua umidità, deforma la carta, creando un gioco di rilievi e rientranze. Si tratta di opere già note al grande pubblico dalla recente esposizione Nessuna Paura presso il Museo Pecci di Prato (conclusasi lo scorso gennaio).

Chiudono il cerchio di lavori eterogenei, ma legati a uno stesso orizzonte di senso, due opere inedite, una distesa al centro del pavimento della galleria e l’altra disposta su una mensola all’ingresso: due oggetti carbonizzati. Divenuti ombra, traccia di se stessi, mantengono con la disciplina del disegno un legame non di tecnica, ma di senso.

Emauele Becheri (Prato, 1974) vive e lavora a Prato. Fra le mostre recenti: una collettiva presso la Galleria Lange&Pult di Zurigo (Sporgersi Prego) ancora in corso; una doppia personale con Paolo Gonzato presso la Galleria Neon di Bologna nel 2007 (Lightness, a cura di Marinella Paderni); una personale presso la Galerie Bernard Bouche di Parigi nel 2006 (Sept Dessins); una collettiva presso la Galleria Comunale d’arte di Monfalcone nel 2007 (IM02 – L’immagine sottile, a cura di Andrea Bruciati) e, nello stesso anno, la partecipazione alla collettiva Pittura/Materiale, curata da Pierluigi Tazzi, presso la Galleria Frittelli Arte Contemporanea di Firenze. Inoltre, nel 2006, ha partecipato alla mostra Confini-Boundaries, a cura di Saretto Cincinelli, Cristina Collu e Roberto Pinto tenutasi presso il MAN di Nuoro e ha partecipato all’esposizione intitolata Scirocco, a cura di Wilhelm Meusburger, presso la Kunstlerhaus di Bregenz. A Prato, presso la galleria Enrico Fornello, Becheri aveva già esposto in occasione della collettiva Dialogo I curata da Simone Menegoi nel 2006.

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Yarisal & Kublitz
You knew it and you blew it
SPAZIO P21

La Galleria Enrico Fornello è lieta di presentare la prima personale italiana del duo artistico svizzero-danese Yarisal & Kublitz. Nonostante la giovane età (entrambi non ancora 30enni) questi artisti possono già vantare due personali presso la JLV Gallery di Londra (nel 2003 e nel 2004); il premio danese “Diesel New Art” per la scultura nel 2005; la partecipazione alla collettiva "The Building Show", presso la Exit Art di New York nel 2007, ed una prossima personale al Kunstverein di Wiesbaden (Germania, 27 aprile-8 giugno 2008). Per l’esposizione pratese lo SPAZIO P21 della galleria Fornello è interamente occupato da due installazioni principali, appositamente concepite per questa mostra, un video ed un quarto lavoro a parete.

Filo rosso di questi elementi è la volontà degli artisti di creare “metafore visive” di situazioni della vita quotidiana tramite oggetti semplici (tavole di legno, palloncini, fili elettrici) che inscenano piccoli eventi tragicomici. Nel caso della struttura principale, che dà il titolo alla mostra, una serie di palloncini (non gonfiati) è attaccata lungo una serpentina che, tramite una serie di meccanismi, li conduce in una teca dove ognuno sarà gonfiato fino a diventare un bellissimo palloncino rosso. Il destino di questi oggetti, però, è già inevitabilmente segnato da un aculeo posto all’estremo superiore della teca e che, impietosamente, li bucherà ad uno ad uno nel momento della loro grandezza massima.

Al di là dell’evidente riferimento alla fragilità e caducità di elementi quali la bellezza o l’amore (associabili ai palloncini), quest’opera mette in luce un altro aspetto meno scontato: l’impossibilità, spesso tragica per l’uomo, di gestire, evitare, o d’intervenire nel quotidiano verificarsi delle cose. Il pubblico, infatti, svolge un doppio ruolo di soggetto attivo e passivo rispetto ai lavori: da un lato gli spettatori sono chiamati ad interagire (mettendo in moto congegni o trovandosi protagonista di azioni che poi saranno l’oggetto di un video); dall’altro, una volta attivati i meccanismi, essi vengono privati di ogni ulteriore possibilità di intervento e, quindi, relegati al ruolo passivo (come per i palloncini che scoppiano all’interno della teca).

L’elemento di forza nel lavoro di questi artisti è dunque costituito dalla loro capacità di reinterpretazione e di traduzione, marcatamente ironica, dei piccoli-grandi affanni quotidiani in gesti (o meccanismi) semplicissimi, che riescono a mettere a nudo alcune delle ansie, delle fobie di questo nostro frenetico vivere contemporaneo. Come nel video della mostra dove da un gesto apparentemente isterico compiuto dall’artista (che fa cadere apposta un barattolo da una mensola) si ottiene, invece, l’automatica rimessa in ordine di alcune cartacce all’interno di un cestino prima rovesciato a terra. Rivisitazione artistica del terzo principio della dinamica (“ad ogni azione corrisponde una reazione”) o una moderna versione del “non tutto il male viene per nuocere”? Al pubblico la sentenza.

immagine Emanuele Becheri

Inaugurazione sabato 15 marzo 2008, ore 18.00

Galleria Enrico Fornello
via Paolini, 27 e 21- Prato
Orario di apertura galleria: dal martedì al sabato 10-13, 15-19
Ingresso libero

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Gianni Pettena
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