Pinacoteca Comunale 'Cesare Belossi' - Villa Soranzo
Varallo Pombia (NO)
piazza Mazzini, 1
0321 95355, 0321 90458 FAX 0321 95182
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dal 14/3/2008 al 5/4/2008
sab17-19, dom 10-12 e 17-19, da mar a ven su appuntamento
0321 95176

Segnalato da

Eliana Frontini




 
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14/3/2008

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Pinacoteca Comunale 'Cesare Belossi' - Villa Soranzo, Varallo Pombia (NO)

In mostra i lavori di Max Bottino, Carla Crosio ed Eliana Frontini che si confrontano sul tema della casa, intesa come luogo intimo e quotidiano, ma anche come posto dell'anima, dei ricordi, del tempo che passa e si trasforma in giorni vissuti.


comunicato stampa

"Home" è il titolo della mostra che verrà inaugurata sabato 15 marzo alle ore 18.00 alla Pinacoteca Comunale "Villa Soranzo" di Varallo Pombia. In esposizione opere di Max Bottino, Carla Crosio, Eliana Frontini. La mostra resterà aperta fino a domenica 6 aprile nei seguenti orari: sabato dalle ore 17.00 alle 19.00, domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, da martedì a venerdì su appuntamento telefonando allo 0321/95176.

Ecco come Max Bottino presenta il proprio lavoro: “Il gesto si esaurisce in se stesso, la quotidianità archivia in ogni momento il nostro esserci e il nostro nome, siamo banali e questa è una banalità. Non credo nella biografia né mia né altrui, ma negli spiriti immortali che ci attraversano. Non credo nella storia ma nel mito. Cambiare nome. Cambiare case. Vuotarmi della mia biografia almeno per un po’; farmi attraversare da una memoria che non è mia, ma è leggenda del mondo, farla essere di nuovo. Immaginarmi presuntuoso e trasparente tramite del “senso”di qualche cosa o di qualcuno, per poi lasciarlo sparire, facendolo esistere e morire in un nuovo accadimento che si consuma in se stesso. Tutto in un attimo piu o meno lungo, in un luogo, in un segno più o meno artistico e poi il Silenzio del quotidiano inventario del banale: tutto torna a galleggiare in tutti i giorni. Io per non aver paura mi illudo che sono sempre gli altri a morire.

Carla Crosio: “casa mia, il mio dentro, interno del mio confine, casa come il mio corpo…Alice… navigo sospesa tra meraviglie perdute il mondo si è spento c’è silenzio nella mia casa... dove sei? vivo in attesa del mio rientro… yes at home!”

Eliana Frontini: “nel 2005 ho compiuto una lunga ricerca, allo scopo di rientrare negli appartamenti dove avevo abitato nella mia vita, circa una quindicina, chiedendo semplicemente agli attuali occupanti, che non conoscevo, di poter entrare a casa loro e fare delle foto. Devo dire che le risposte sono state tutte positive, e, dopo un momento di perplessità, a volte addirittura entusiaste. Sono stati fatti centinaia di scatti, cercando di cogliere l’atmosfera degli appartamenti, cercando di capire quanto, di me, era rimasto tra quelle mura. In tutte le foto l’obbiettivo della macchina fotografica è stato tenuto all’altezza degli occhi che avevo quando abitavo in quella determinata casa. Le sorprese sono state tante. Che cosa avevo dimenticato, cosa avevo lasciato, che, ritrovandolo, mi avrebbe permesso di ripartire? Avevo bisogno di un punto di partenza. Questa è la chiave per leggere questa esposizione. Il resto, sono solo foto.

Roberto Moroni presenta così la mostra: “il desiderio continuo e fisiologicamente costituito di cumulare, attraverso i nostri sensi e per mezzo di una parte più complessa e intima, i ricordi quali unici elementi capaci di restituire fisicamente la definizione del tempo è fissato nella nostra memoria come elemento imprescindibile . Dissodare il gerbido campo della nostra mente segue vie assai complesse, diverse e personali che vanno dalle varie elaborazioni psicoanalitiche all’affidarsi virgineo ad un senso mistico del proprio esistere alla ricerca di una via da percorrere.

Gli artisti che propongono i loro interventi in questi antichi spazi ci raccontano, conducendoci attraverso un loro cammino, degli eventi straordinari vissuti o subiti, per dolore e gioia in essi contenuti, semplici ricordi di una quotidianità alterni ad immagini incubiche. La via d’uscita pare dantescamente complessa ed articolata in un sublimarsi dell’aspetto orrorifico verso valori estetici a volte stridenti con le logiche comuni ma che rappresentano l’unico tentativo possibile di poter giungere ad una verità insita nel gesto e nell’azione artistica.

E’ nell’agire estetico che Bottino, Crosio, Frontini confrontano le loro identità in un dialogo appena sussurrato fatto di vuoti meditativi che da spazio ad un’intima mitologia personale divenuta strada di una logica di autonomo ragionamento intorno al tempo, sull’essere e l’agire in una contemporaneità capace di fagocitare metabolizzando la nostra esistenza, il pensiero e ogni altra cosa.

Inaugurazione sabato 15 marzo alle ore 18

Pinacoteca Comunale
Piazza Mazzini, 1- Varallo Pombia
orari: sabato dalle ore 17.00 alle 19.00, domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, da martedì a venerdì su appuntamento telefonando allo 0321/95176.
ingresso libero

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