Le foto scattate da Baby Durini sono parte integrante della matrice iconografica e ontologica di Joseph Beuys e dell'Operazione Difesa della Natura svolta in Italia negli ultimi 15 anni di vita dall'artista tedesco. A cura di Lucrezia De Domizio Durini ed Enrico Gusella. Mostra fotografica all'interno di Padova Aprile Fotografia 08 - passaggi / paesaggi 2. La manifestazione, dedicata interamente alla fotografia, indaga le profonde tematiche del paesaggio delle citta' e dell'ambiente attraverso 4 mostre personali e una collettiva, allestite in diversi spazi storici della citta'.
Torna a Padova la prestigiosa rassegna Padova Aprile Fotografia con un’edizione - la quarta - all’insegna di una ricca programmazione internazionale. La manifestazione, ideata da Enrico Gusella e Alessandra De Lucia, si svolgerà dal 22 marzo al 31 maggio 2008. passaggi / paesaggi 2 è il titolo di questa edizione che indaga le profonde tematiche del paesaggio delle città e dell’ambiente attraverso cinque diverse mostre, quattro personali ed una collettiva, che porteranno in città, fra gli altri, i lavori di Joseph Beuys e Albert Steiner. La rassegna, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia del Comune di Padova, sostenuta dalla Regione del Veneto e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, sarà ospitata in alcune rinomate sedi storiche quali i Musei Civici agli Eremitani, il Museo Civico di Piazza del Santo, la Galleria Cavour, le Scuderie di Palazzo Moroni e la Galleria Sottopasso della Stua.
Così nei Musei Civici agli Eremitani si potranno ammirare i lavori di una delle figure più emblematiche dell’arte del novecento nella mostra Buby Durini for Joseph Beuys (22 marzo – 4 maggio) curata da Lucrezia De Domizio Durini e Enrico Gusella. Assoluto innovatore del concetto di arte e dotato di una personalità travolgente, Beuys ha indirizzato la sua attività ad una costante ricerca di innovazione formale, nella convinzione che l’arte avesse il potere di riformare la società. Il noto incidente aereo subito durante la guerra, dal quale riuscì a salvarsi grazie al soccorso di un gruppo di tartari nomadi che lo curarono ungendolo di grasso animale e avvolgendolo nel feltro, segnerà per sempre la sua esistenza, individuale e artistica. Da questo evento egli trarrà costantemente ispirazione investendo il suo lavoro di significati strettamente connessi a questa vicenda umana ed esistenziale. Scultore per vocazione, abile disegnatore e musicista occasionale, la sua opera si sviluppa in particolare modo nel campo dell’azione concettuale e dell’happening. La fotografia, all'interno della sua produzione, costituisce il versante più strettamente legato alla pratica effimera della performance. L'esposizione rivela tutta l’originalità della pratica beuysiana nell'uso della rappresentazione: non è l’artista a fotografare ma piuttosto lui ad essere fotografato, in pose, gesti, azioni, incontri che restituiscano una vera e propria immagine di propaganda del suo pensiero. Il mezzo fotografico si delinea come uno strumento fondamentale per mettere in atto la forza rivoluzionaria dell'arte, che investe ogni aspetto della vita, sino a diventare azione collettiva e sociale: l'occhio della macchina partecipa attivamente alla costruzione dell'immagine per farsi prolungamento fisico del pensiero dell'artista, catturato in tutta la sua statura umana ed intellettuale.
Al Museo Civico di Piazza del Santo è invece la mostra dedicata al fotografo svizzero Albert Steiner intitolata Del paesaggio sublime (29 marzo – 18 maggio). La personale presenta un’ottantina di fotografie tratte dagli incontaminati paesaggi alpini immortalati nei suoi scatti. Oltre a rivelare un profondo rispetto per la natura e sintonia con la sua dimensione, le immagini di Steiner testimoniano gli sforzi instancabili dedicati alla ricerca di valori fuori dal tempo e di verità universali, generati attraverso spettacolari scenari accuratamente concepiti, in grado di esprimere l’esperienza della fugacità umana. Alberi e cespugli, formazioni di ghiaccio e di neve, giochi di luce ed ombra costituiscono per il fotografo spunto e pretesto per uno studio formale. Le forme esteriori della materia, gli incantesimi naturali, le misteriose leggi della creazione si traducono in ricerca estetica in una profonda armonia dell’immagine. Grande è il contributo di Steiner alla fotografia svizzera: si può dire che egli abbia pubblicato il primo moderno volume di fotografia del suo paese d’origine, in cui le immagini non sono semplici illustrazioni ma opere con una loro autonomia e valore artistico. Steiner era infatti convinto che la fotografia fosse in grado di produrre arte al pari delle altre forme espressive, ed è proprio su questa convinzione che si basa l’attualità della sua opera.
Alla Galleria Cavour è la mostra collettiva dal titolo Passaggi a Nord Est (6 aprile - 18 maggio), curata da Italo Zannier e Enrico Gusella. La rassegna fotografica è suddivisa in due sezioni, una storica con fotografie di Gianni Berengo Gardin, Giuseppe Bruno, Elio Ciol, Mario De Biasi, Sergio Del Pero, Guido Guidi, Mario Lasalandra, Paolo Monti, Fulvio Roiter, Mario Sillani Djerrahian e Italo Zannier; un’altra, contemporanea, con fotografie di Enzo e Raffaello Bassotto, Gianantonio Battistella, Enrico Bossan, Luca Campigotto, Diego Cinello, Cesare Gerolimetto, Guido Guidi, Orsenigo_Chemollo, Roberto Salbitani, Renzo Saviolo, Adriano Tomba, Giovanni Umicini, Italo Zannier e Marco Zanta. La retrospettiva intende proporre una ricognizione sulla fotografia contemporanea più rappresentativa del Nord Est attraverso le opere di alcune figure storiche e altre di più recente generazione. I 25 fotografi presenti in mostra documentano un’idea di paesaggio quale fonte di ispirazione, ricerca e riflessione individuale e collettiva. Gli scenari rappresentati in questi scatti spaziano dal reportage di viaggio alle ambientazioni urbane, dalla street photography alla fotografia di architettura, dal panorama montano a quello industriale, offrendo al pubblico molteplici e variegate interpretazioni di un soggetto che tanto ha stimolato l’attività dei fotografi.
Davide Bramante è invece il protagonista della mostra Diagonale d’Oriente (7 aprile – 31 maggio) allestita nella Galleria Sottopasso della Stua. L’esposizione presenta 12 fotografie di medio e grande formato scattate lungo un viaggio in Italia di circa un mese da Siracusa a Padova sviluppandosi lungo un’immaginaria diagonale da sud a nord. La mostra prende il titolo dalla linea che l’artista ha tracciato sul suo atlante geografico, regalatogli dai genitori una trentina d’anni fa. La geografia politica, nazionale e internazionale, suscita nell’artista il desiderio di tracciare su di esso rotte e traiettorie di itinerari fantastici, alcuni già vissuti, altri ancora da realizzare. Le città e i luoghi attraversati da questa diagonale seguono l’ordine del percorso: Siracusa, Augusta, L’Etna, Ischia, Urbino, S. Marino, Ravenna, Comacchio, Padova. Il viaggio è come una rotta aerea che congiunge due città collocate nell'area orientale della penisola italiana, due città ricche di storia e cultura millenarie separate da oltre 1000 km di territorio ma allo stesso tempo messe in comunicazione da 30 giorni di esplorazione. Davide Bramante, da oltre dieci anni, viene identificato dai teorici come il “ribelle della fotografia” in relazione all’utilizzo di una tecnica fotografica originale che utilizza doppie e multiple esposizioni realizzate in fase di ripresa. Il suo lavoro è incentrato sulla stratificazione delle immagini, che vengono a sovrapporsi le une alle altre come in un moderno archivio iconografico. Un concatenarsi di psichedeliche visioni come tante finestre sul mondo.
Conclude il ciclo espositivo di Padova Aprile Fotografia 2008 la personale dedicata ad Alexandre Marchi, Paesaggi Urbani: transiti e differenze (6 – 30 aprile) alle Scuderie di Palazzo Moroni. La mostra presenta una selezione di circa 50 fotografie a colori, una ricca serie di immagini tratte dai luoghi più suggestivi così come si sono impressi nella mente dell’artista. Si potrà quindi apprezzare il fascino della Place Stanislas di Nancy che, sotto lo sguardo di Marchi, svela le sue diverse sfaccettature tra storia e quotidianità, nei contrasti tra i pieni e i vuoti, di giorno come di notte. La mostra presenta anche significativi esempi di metropoli, come New York e Londra, avvolte nella foschia all’imbrunire oppure segnate dalla solitaria figura di un gabbiano. I grattacieli e i luoghi simbolo delle città si alternano sapientemente a particolari inaspettati che portano ad una rilettura originale di ogni luogo. Chiuderanno infine il percorso espositivo alcune fotografie del Marocco e di Malta in cui i colori forti e le luci calde del sud ci portano alla scoperta di luoghi poco noti visti nella loro più autentica esistenza.
Padova Aprile Fotografia – passaggi / paesaggi 2
Buby Durini for Joseph Beuys | 22 marzo – 4 maggio, Musei Civici agli Eremitani.
Albert Steiner. Del paesaggio sublime | 29 marzo – 18 maggio, Museo Civico di Piazza del Santo.
Alexandre Marchi. Paesaggi Urbani: transiti e differenze | 6 – 30 aprile, Scuderie di Palazzo Moroni.
Passaggi a Nord Est | 6 aprile – 18 maggio, Galleria Cavour.
Davide Bramante. Diagonale d’Oriente | 7 aprile – 31 maggio, Galleria Sottopasso della Stua.
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Buby Durini for Joseph Beuys
a cura di Lucrezia De Domizio Durini ed Enrico Gusella
Nell’ambito della manifestazione Padova Aprile Fotografia – passaggi / paesaggi 2 si inaugura Venerdì 21 marzo alle ore 19.00, nelle prestigiose sale dei Musei Civici agli Eremitani, la mostra Buby Durini for Joseph Beuys. La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia, con il contributo della Regione del Veneto, e curata da Lucrezia De Domizio Durini e Enrico Gusella, presenta i lavori di una delle figure più emblematiche dell’arte del novecento.
Le opere in mostra sono parte integrante nella sua matrice iconografica e ontologica dell’Operazione Difesa della Natura svolta in Italia negli ultimi 15 anni di vita dal maestro tedesco con la costante collaborazione di Lucrezia De Domizio e con l’occhio magico di Buby Durini, un’operazione diffusa e famosa in tutto il mondo della cultura internazionale. La Difesa della Natura è il più grande capolavoro di Joseph Beuys, uno tra i più significativi ed emblematici personaggi dell’arte mondiale del secondo dopoguerra. L’Operazione non va intesa solamente in un aspetto ecologico, ma principalmente va letta in senso antropologico: difesa dell’uomo, dell’individuo, della creatività, dei Valori Umani, temi oggi più che mai attuali in tutto il pianeta terra. La mostra inedita, registrata in forma globale, quale proposta culturale, rispecchia un enunciato in cui ogni immagine (gigantografie, grafiche e opere uniche derivate da fotografie di Buby Durini) è rivolta, nella diversa specularità di luoghi e tempi, all’espansione del pensiero beuysiano e all’energia umana intesa come regalità creativa.
Per Buby Durini, biologo, ricercatore, studioso di problematiche sociali e agricole, la fotografia era la sua innata passione. Per Durini fotografare corrispondeva al profondo bisogno di soddisfare l’anima, intesa quale punto di osservazione di forze, immagini, gesti:.parole, gesti,che sociali ed apli ed apricole,ivolta ai fondamenti integri dell'ofonda amicizia e una simbiosi di intenti sigil voleva dire sincronizzare tensioni, progettare e comunicare il linguaggio seducente e avvincente dell’avventura umana. Durini fotografava solo ciò che amava: uomini, animali e piante ed è proprio in questo crocevia di amore cosmico che ha vissuto insieme a Joseph Beuys un irripetibile coinvolgimento personale e storico dove una profonda amicizia e una simbiosi di intenti sigillano una relazione di solidale collaborazione rivolta ai fondamenti dell’esistenza umana. Buby Durini è il compagno di viaggio che per circa quindici anni - dal 1971 al giorno della prematura scomparsa del Maestro tedesco, il 23 gennaio 1986 - attraverso l’obiettivo fotografico in diversi paesi del mondo, dall’Abruzzo alla famosa antologica del Guggenheim di New York, da Venezia a Kassel, da Düsseldorf a Roma, dalle Seychelles a Tokyo, da Londra a Napoli… ha vissuto un rapporto esistenziale, unico e costante, tra rappresentazione e cognizione, tra senso umano e ipotesi scientifica.
E’ dall’immane archivio fotografico di Buby Durini che Joseph Beuys crea la regale opera Guggenheim Museo (1979) e, come per la famosa opera Arena, sceglie e firma 100 diverse fotografie: un corpo unico, per ricordare al mondo il suo iter storico dell’intera Operazione Difesa della Natura. Nell’opera Grassello - Pescara Düsseldorf Pescara - , presenza stabile al MART di Rovereto, l’obiettivo fotografico di Buby Durini interpreta l’espressione alchemica della chimica del viaggio. Dalle foto nascono anche grafiche che il Maestro tedesco sigilla come documenti, momenti storici irripetibili come Tram Stop (Biennale di Venezia, 1976), Interno ed Esterno Kassel ( Documenta VI, 1977), quale espansione del suo pensiero: la sua Living Sculpture.
La Mostra Buby Durini for Beuys indica così un ricco e personale percorso operativo e spirituale, una dinamicità volta a caratterizzare l’opera quale ampliamento di autenticità. Nella compartecipazione l’essere personale di Beuys, attraverso l’occhio fotografico di Buby Durini, diviene impersonale e in questo senso l’immagine rientra nella produttività della persona, come mezzo di estensione del pensiero, come comunicazione tra uomini, segno fondamentale del diverso, principio vitale d’interscambio. L’unicità di questa mostra è rivolta alla verosimiglianza del capire, interagisce e traccia i segni accostati alla fedeltà, guarda la natura come significato del compiuto, se ne appropria e se ne distacca e, nel contempo, dona una lettura ambientale concreta tentando di edificare la strada del miglioramento delle metodologie esistenti nella società. L’atipicità del linguaggio fotografico di Buby Durini, visibile nell’esposizione di Padova, porta ad una lettura complessa e totalizzante che, oltrepassando i confini della tecnica abitudinaria, incarna il pensiero più che l’immagine e indica il trionfo della forma sottoposta costantemente alla realtà di un atto cosciente nell’indefinibile percorso della vita.
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Foto Buby Durini: Difesa della Natura, Joseph Beuys, 13 maggio 1984
Courtesy Archivio storico De Domizio Durini
Inaugurazione Venerdì 21 marzo ore 19
Musei Civici agli Eremitani
p.zza Eremitani, Padova
orario: 9 - 19, chiuso i lunedì non festivi e Giovedì 1 maggio.
Ingesso: intero 8 euro, ridotto 5