Soleil de Minuit. "Upernavik e' uno spazio di luce i cui confini densi sono segnati dagli strati di neve che marcano il tempo. Il buio e' un miraggio lontano." (dagli appunti di viaggio dell'artista)
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Upernavik è uno spazio di luce i cui confini densi
sono segnati dagli strati di neve che marcano il
tempo. Il buio è un miraggio lontano. Un territorio
anti-urbano che cancella velocemente le tracce
antropiche e provoca una creatività/istinto, mediata
dai riflessi di un cervello sempre allerta perchè
privato del sonno e del buio.
Ho sorpreso il mio occhio a cercare come segugio
residui di civiltà, di storie, merluzzi appesi ad
essiccare, le reti dei pescatori, fiammiferi dalle
punte infuocate, piume della lontana Parigi che sulla
neve traducevano la vanità in un interrogativo
estetico. Ho visto nelle alghe di una natura brillante
elementi di poesia visiva e in un campo di croci,
segni di legno piantati ad intervalli regolati dalla
misura dei corpi deposti, l'illusione del buio che a
Upernavik è fuori dall'indice della natura. In questo
scenario il colore è intervallo di luce, sua capacità
negativa in grado di generare l'orizzonte della
visione che contiene i toni delle emozioni. E lo
spettacolo delle due sfere, il sole e la luna insieme
nel cono visivo, è metafora potente della infinite
posture del vedere.
(Appunti di Viaggio di Savina Tarsitano Groenlandia 2007)
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Upernavik is a space of light whose dense edges are made visible by the layers of snow that mark the passing of time. Darkness is a far away mirage. It's a anti-urban territory that quickly erases any anthropic traces and induces a creativity/instinct, mediated by the reflections of a mind always alerted because deprived of sleep and darkness.
I have caught my eye looking as a hound would do for residues of civilisation, for stories, cod fish hung to dry, fishermen nets, flamed matches, and plumes from the distant Paris that on the snow translated vanity into a aestethic question. I have found in the seaweeds' brilliant nature elements of visual poetry and in a yard full of crosses, wooden signs planted at intervals regulated by the measure of the bodies placed there to rest, the illusion of darkness, which, in Upernavik, appears to be outside the natural index.
In this scenery color is an interval of light, its negative capacity, able to generate the horizon and containing the tones of emotions. And the spectacle of the two spheres, the sun and the moon together in the visual cone, is a powerful metaphor of the infinite ways one can see.
(Journey Notes)
(Appunti di Viaggio di Savina Tarsitano Groenlandia 2007)
Istituto di Cultura Danese
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