Mostra antologica dell'opera grafica di Brice Marden. La mostra si compone di 35 disegni e 35 incisioni dal 1964 al 200, in gran parte inedite, provenienti dallo studio dell'Artista e da varie collezioni pubbliche e private europee e statunitensi.
a cura di Mario Codognato
MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI
ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA
L'Istituto Nazionale per la Grafica ha scelto Mario Codognato quale curatore
per l'edizione 2001 delle Vetrine alla Calcografia, per il suo progetto di
mostra antologica dell'opera grafica di Brice Marden.
La mostra si compone di 35 disegni e 35 incisioni dal 1964 al 2001, in gran
parte inedite, provenienti dallo studio dell'Artista e da varie collezioni
pubbliche e private europee e statunitensi.
Brice Marden (Bronxville, NY, 1939) è considerato dalla critica
internazionale uno dei più importanti artisti viventi e la mostra aspira a
rivelare uno degli aspetti piu' assidui e fondamentali della sua ricerca: il
disegno e l'incisione.
Il suo lavoro, sviluppatosi a partire dagli anni Sessanta è stato spesso
erroneamente associato al movimento della Minimal Art, mentre il suo
approccio meditativo e spirituale è in realtà assolutamente originale e non
assimilabile direttamente a nessuna corrente artistica.
Grandi campi di colore puro, applicati su ampie superfici pittoriche
trattate con la cera d'api, caratterizzano le opere del suo esordio.
La stratificazione del pigmento e la calda sensualità della cera conferivano
una qualità organica e sensoriale ai dipinti quanto alle opere su carta, sia
pure nell'elementarità della composizione.
Dall'inizio degli anni Settanta, Marden trascorre gran parte dell'anno in
Grecia, e le sue opere interpretano i miti mediterranei in chiave
contemporanea, dal Grove Group ispirato agli uliveti sacri alle Muse a Thira
dove la sovrapposizione di un pannello orizzontale su pannelli verticali è
ispirato all'architettura classica.
Dopo la serie Hydra all'inizio degli anni Ottanta, in cui l'artista dipinge
e disegna trame simili a ragnatele servendosi di lunghi ramoscelli imbevuti
d'inchiostro, Marden si appassiona alla calligrafia giapponese e cinese,
traendo ispirazione per la celebre serie Cold Mountain dedicata al poeta e
calligrafo Han Shan della dinastia Tang e sviluppando un linguaggio autonomo
ed espressivo attraverso l'elaborazione e l'intreccio di caratteri di sua
invenzione.
Negli anni più recenti, l'armonia fluttuante delle linee sembra essere
ispirata da forme scultoree librate nello spazio.
Grandi retrospettive personali sono state dedicate a Brice Marden dai
maggiori musei americani ed europei quali il Solomon Guggenheim di New York
(1975), lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1981), la Tate Gallery di Londra
(1992) e ancora il Reina Sofia di Madrid (1993), il Carnegie Museum of Art
di Pittsburgh, il Dallas Museum of Art, la Serpentine Gallery di Londra
(2000).
Memorabile la sua partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1997.
La mostra, dopo Roma, si terrà a Torino presso l'Archivio di Stato (26
febbraio - 28 aprile 2002) e a Munster presso il Westfalisches Landesmuseum
fur Kunst und Kulturgeschichte (19 maggio - 21 luglio 2002).
Inaugurazione mercoledì 12 dicembre 2001, ore 18
Orario tutti i giorni 10 - 19.
Biglietto di ingresso Lit. 8.000 / E 4,14
Catalogo prodotto da Trolley e pubblicato in Italia da Drago
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