Due sedi
Ameno e Miasino (NO)

Anima(e)
dal 27/3/2008 al 5/7/2008
gio-ven 15-18.30; sab-dom 10-18.30
0322 998534
WEB
Segnalato da

Alessandra Valsecchi



 
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27/3/2008

Anima(e)

Due sedi, Ameno e Miasino (NO)

Prima esposizione del "Cuore Verde tra due Laghi", progetto cultural - turistico avviato tra le sponde del Lago Maggiore e del Lago d'Orta. In mostra 15 artisti, chiamati da Stoccolma, Goteborg, Malmo, per svelare la creativita' svedese attraverso forme espressive e materiali diversi (scultura, installazione, pittura, ricamo) e per raccontare i luoghi dell'anima, con le sue fobie, le ansie e le ossessioni del quotidiano.


comunicato stampa

Inaugura Venerdì 28 Marzo prossimo ANIMA(E), la prima esposizione del Cuore Verde tra due Laghi, progetto cultural - turistico avviato tra le sponde del Lago Maggiore e del Lago d’Orta.
Primo ospite del Cuore Verde è la Svezia, che da qualche anno ha stabilito una forte relazione culturale con l’Italia, dove proprio il contemporaneo gioca un ruolo da protagonista, grazie a curatori (recente è anche la nomina di Daniel Birnbaum alla direzione di T2 Torino Triennale), artisti affermati, ma anche ad una generazione di giovani emergenti che stanno entrando in forze sulla scena artistica internazionale.

Giovane è anche il curatore di ANIMA(E), Oscar Aschan, che proprio a Goteborg ha curato nel 2007 la collettiva di italiani Fatto in Svezia. Ora tocca a questi 15 artisti, chiamati da Stoccolma, Goteborg, Malmo, svelare la forza e la creatività svedese attraverso forme espressive e materiali diversi (dalla scultura all’installazione, dalla pittura al ricamo, dalla luce al suono) per raccontare i luoghi dell’anima, con le sue fobie, le ansie e le ossessioni del quotidiano.

Per la prima volta in Italia il duo multimediale formato da Mats Bigert e Lars Bergström presenta Inverted space molecules (2007), installazione di immagini che, come gran parte del loro recente lavoro, vuole essere una denuncia sul tema allarmante dei cambiamenti climatici. Le immagini, montate su globi sospesi che richiamano cluster molecolari, assumono prospettive inaspettate.
L’ormai ottantenne Gustav Kraitz e la moglie Ulla sono conosciuti per le loro sculture monumentali all’interno di parchi e luoghi pubblici, ma qui espongono una delle più intime, White Torso (1980), tributo in marmo bianco alla maternità.

Mandana Moghaddam riprende ancora una volta il lavoro che la accompagna dal 2003 e che così giungerà alla versione IV: Chel Gis (quaranta trecce), traendo spunto da un antico mito iraniano, ci comunica quanto il lato femminile celi dietro un'apparente fragilità un’insospettabile forza. The Bear and the Girl (2006)di Helen Dahlman ben si sposa con i luoghi del Cuore Verde, dove la fiaba diventa la modalità narrativa per raccontare il senso di paura e vulnerabilità che sono dentro l’essere umano, e la necessità di trovare un legame con la natura.

Björn Perborg con Krucifix (2002) è dissacrante tanto quanto Mikael Richter con la sua sedia con aureola Gloriestol (2005): entrambi interrogano il visitatore su un tema sempre aperto, che non lascia spazio all’ironia. L’opera di Jenny Magnusson (titolo da confermare) comunica silenziosamente, perché lei non crede nella necessità degli artisti di urlare i propri messaggi. E così dona nuova vita a oggetti quotidiani, banali, inserendoli in nuovi contesti e attribuendo loro nuovi significati.

Due artisti sono chiamati a realizzare le sculture in situ: da una parte quella pesante, opprimente di Roland Borén, dall’altra quella leggera, onirica di Pecka Söderberg; e ancora Nils Ramhöj, cui viene lasciato per l’occasione uno spazio ove dar sfogo alla propria eterna ossessione, il rapporto tra padre e figlio, proprio come nella serie Portrait of a Son (2007). Jan Cardell ha un spazio dedicato, dove azionare la sua Rytmobile che coniuga suoni meccanici, a tratti elettronici, con la poesia delle sculture/orchestre floreali.

Due le sedi principali di ANIMA(E): Villa Nigra a Miasino, una delle più belle residenze aristocratiche settecentesche del territorio, e Palazzo Tornielli nella suggestiva Ameno, cui si aggiungeranno dei satelliti a cielo aperto, per creare un vero e proprio percorso nella Valle dell’Agogna e tra le colline boscose che sovrastano il Lago Maggiore. “Il Cuore Verde è fatto di luoghi così ricchi di fascino da richiamare artisti, musicisti, scrittori da tutta Europa, che qui hanno trovato uno spazio umanistico ideale per vivere e sviluppare ricerche e riflessioni intorno ai temi del contemporaneo.” racconta Enrica Borghi, anche lei un’artista che ha scelto Ameno come residenza e sede della sua Associazione Asilo Bianco, coordinatrice delle iniziative sul territorio.

ANIMA(E) è un evento promosso dalla Provincia di Novara e dagli enti e associazioni del Cuore Verde tra due Laghi, con il sostegno della Regione Piemonte, del Ministero della Cultura Svedese e dell'Ambasciata di Svezia a Roma. Novara, Febbraio 2008

Il curatore :
- Oscar Aschan è un giovane curatore indipendente. Il suo esordio è stato con ART a Beria (Mozambico), per poi lavorare in Europa tra Glasgow, Tolosa e recentemente Goteborg, dove nel 2007 ha avviato un progetto di scambio con l’Italia curando la collettiva “Fatto in Svezia”. Nelle sue mostre è costante la ricerca dell’equilibrio: tra maschile e femminile, tra locale e internazionale, tra bianco e nero, tra mezzi espressivi differenti. E’, per dirla con parole sue, la “non omogeneità”, laddove ogni singolo elemento espositivo deve dialogare con il resto, pur mantenendo la sua individualità espressiva.

Gli artisti:
- Bigert & Bergström e' un duo di Stoccolma che fin dagli inizi degli anni ‘90 tratta il tema dell’ambiente e della lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza, culminando nella mostra Everybody Talks About The Weather, but Nobody Does Anything About a Uppsala nel 2006. Le loro installazioni e performance fanno largo uso dell’immagine, fotografica e video. Hanno partecipato a fiere, musei e biennali nel mondo, tra cui Mosca nel 2007 e Singapore nel 2006.

- Roland Borén ci mostra il futuro come farebbe Fritz Lang in “Metropolis”. Considerato uno dei maggiori scultori dalla Svezia, le sue torri in metallo lanciate verso il cielo ci rammentano il buio e la disillusione che prima o poi attendono ogni essere umano. Le stesse sculture si ritrovano anche nei suoi quadri.

- Jan Cardell è artista, scultore, tecnico del suono. Realizza vere e proprie invenzioni tecniche che inducono il visitatore a interagire. Queste “ritmobili” sono costruzioni complicatissime che creano musica, suoni, movimento, luce: tutto quello che può portare in vita gli oggetti. Sua è Papyra, la scultura all’ingresso della Biblioteca Alessandrina di Egitto realizzata nel 2006.

- Helen Dahlman incentra il suo lavoro sui temi del potere e della paura, dell’esposizione e della protezione, della presenza e dell’isolamento, raccontandoli come in fiabe, con toni giocosi e poetici. Le sue opere utilizzano molto il ricamo e altre forme di lavorazione dei tessuti, proprio come nel progetto The Bear and the Girl. Suoi lavori sono anche esposti nella collezione permanente del Museo della Moda svedese.

- Ulla and Gustav Kraitz sono la coppia artistica di punta della Svezia, e anche da più lunga data (lui ha compiuto da poco gli 80). Le loro opere sono in musei, parchi e luoghi pubblici in tutta Europa e negli Stati Uniti, dove svetta il monumento a Wallenberg all’esterno del Palazzo delle Nazioni Unite a New York. La loro produzione artistica ha toccato la scultura, l’arredo, gli oggetti, passando dall’intimo al monumentale, ma sempre tornando con la mente agli eventi che li hanno toccati da vicino.

- Jenny Magnusson, migliore giovane artista svedese nel 2006, lavora con gli oggetti quotidiani - un ferro da stiro, una padella… - e li riposiziona in nuovi contesti. Le sue installazioni trasmettono calma, bisbigliano ai visitatori, eppure hanno una grande forza in relazione ai concetti di spazio e percezione.

- Mandana Moghaddam, iraniana cresciuta a Goteborg, lavora perlopiù su installazioni incentrate sui temi della comunicazione, dell’isolamento, dell’esilio, culturale e sociale. La sua Chelgis è la reinterpretazione di una fiaba persiana: il progetto conta oggi 3 versioni ed è stato presentato alla Biennale di Venezia nel 2005.

- Björn Perborg vive tra Goteborg e Santiago (Cile) ed è uno degli artisti emergenti che più stanno facendo parlare. Le sue provocazioni non richiedono adesione o dissenso, ma piuttosto obbligano a riflettere e a rivedere i nostri pregiudizi. I nostri sensi sono tenuti a risvegliarsi attraverso gli odori, i suoni, la luce, il tatto.

- Nils Ramhöj ha incentrato gran parte della sua produzione intorno alla figura del padre (e alla paternità), visto come elemento mitico, icona, capo famiglia che invecchia e muore.

- Mikael Richter è forse l’artista svedese più amato dagli stessi artisti, per cui si batte da anni per migliorarne le condizioni. Ma è anche uno dei più divertenti dissacratori con le sue installazioni che, dopo aver suscitato sonore risate, trasmettono il reale messaggio dell’artista, che lentamente si insinua nei visitatori.

- Pecka Söderberg è lo scultore dei sogni, che lui dipinge sul legno a cui dà forme e dimensioni umane, come a volere trovare un punto di incontro terreno.

Immagine: Helen Dahlman, Bear and Girl

Inaugurazione: 28 Marzo 2008 dalle 18.00
Apertura: 29 Marzo - 6 Luglio 2008

Villa Nigra, piazza del Municipio, Miasino (No)
Spazio Museale di Palazzo Tornielli, piazza Marconi 1, Ameno (No)
Orario: gio-ven 15.00 - 18.30; sab-dom 10.00 - 18.30
Ingresso libero

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