Regali e regole. I due artisti, per l'avvio dello SpazioGAM, presentano "Disponibilita' della cosa", una scultura realizzata interamente con banconote da 50 euro. In quest'opera si fondono le loro pratiche peculiari: le sculture di carte piegate di Arienti e gli esperimenti per alterare le banconote di Pietroiusti, queste convergono in un oggetto inedito avvalendosi anche della collaborazione di un legale, Paolo Bergmann, e del pubblico presente. L'opera rende possibile la coesistenza del valore del denaro e di quello dell'opera d'arte.
Si inaugura sabato 5 aprile, alle 17.00, la mostra “Regali e regole. Prendere,
dare, sbirciare nel museo”, con progetti ideati appositamente da Stefano Arienti
e Cesare Pietroiusti per inaugurare lo SpazioGAM del MAMbo – Museo d’Arte
Moderna di Bologna.
Lo SpazioGAM, attiguo alla collezione permanente, nasce per ospitare iniziative
finalizzate alla rivisitazione della collezione e all’interazione con la città e per
promuovere attività sperimentali relative alla storia del museo e della storia
culturale locale e all’analisi di problematiche inerenti la realizzazione e la
divulgazione delle pratiche artistiche attuali.
Gli interventi ideati per l’avvio dello SpazioGAM da Stefano Arienti e Cesare
Pietroiusti, due fra gli artisti italiani più stimati internazionalmente, si
focalizzeranno sulle caratteristiche del museo d’arte contemporanea e sulle
pratiche che possono consentirgli di rispondere adeguatamente alle attuali
questioni riguardanti l’autorialità, il valore dell’opera d’arte, la sua distribuzione
e la sua conservazione, la partecipazione del pubblico.
Accettando di confrontarsi su questi temi e sulla reciproca ricerca, Arienti e
Pietroiusti si associano per la prima volta nella realizzazione di lavori che
rivisitano esperienze precedenti di entrambi e le fondono in opere originali e
connotate da inedite, sorprendenti implicazioni.
Durante la serata inaugurale il pubblico potrà partecipare alla creazione
dell’opera “Disponibilità della cosa”, una scultura realizzata interamente con
banconote da cinquanta euro, che è stata illustrata al pubblico nel corso di una
conferenza svoltasi il 20 marzo scorso. Per ogni banconota consegnata, gli
offerenti riceveranno un contratto e un certificato di conferimento numerato e
firmato con il quale verrà sancito un patto di compartecipazione fra il conferente
e gli artisti agli eventuali utili che saranno realizzati alla vendita dell’opera.
In quest’opera si fondono pratiche peculiari di ciascuno dei due artisti: le
sculture di carte piegate di Arienti e gli esperimenti per alterare le banconote di
Pietroiusti convergeranno infatti in un oggetto del tutto inedito nelle sue
implicazioni non solo estetiche, ma anche economiche, tanto che la
progettazione dell’opera si è avvalsa della collaborazione – da considerarsi a
tutti gli effetti un apporto di tipo autoriale – di un legale, Paolo Bergmann. La
precisa definizione delle regole che consentiranno la realizzazione di
“Disponibilità della cosa” renderà possibile l’enigmatica coesistenza in un unico oggetto sia del valore del denaro sia dell’opera d’arte, facendo così coincidere
per la prima volta – usando le espressioni di Marx – l’“equivalente generale”
astratto di qualsiasi transazione e la merce stessa.
Sul sito del MAMbo (http://www.mambo-bologna.org/filesito/ita/collezioni/collezioni-mambo/disponibilitadella-cosa.htm) sarà inoltre
possibile ottenere, in qualsiasi momento, informazioni sugli sviluppi economici
dell’operazione.
Nel corso della mostra a chiunque sarà anche consentito, nel rispetto di alcune
regole prestabilite e fino ad esaurimento, prendere uno dei disegni originali
realizzati singolarmente dagli artisti, disposti a centinaia su un’intera parete
dell’ambiente espositivo. I lavori di Pietroiusti saranno realizzati in
collaborazione con i partecipanti al workshop condotto dagli artisti nella
settimana precedente la mostra utilizzando vino (Sangiovese di Romagna) o
acqua (di rubinetto) su carta, mentre quelli di Arienti, che affronta per la prima
volta il disegno a mano libera, saranno dedicati a precise categorie di soggetti.
Nell’ambiente confinante una porta rappresenterà un’allusiva “apertura” sullo
spazio retrostante, occupato dal laboratorio di falegnameria del museo, del
quale si udiranno i rumori, mentre la parete opposta accoglierà il risultato di
un’ulteriore “apertura”, dedicata questa volta ai partecipanti ai laboratori
didattici, che potranno esporre qui i loro elaborati.
La mostra si chiude con due opere storiche degli artisti, realizzate entrambe nel
1988: Turbine di Stefano Arienti e Bar di Radda in Chianti – 14 agosto 1988 di
Cesare Pietroiusti. La prima, appartenente alle collezioni del MAMbo, è un
esempio significativo delle sculture realizzate da Arienti, negli anni dei suoi
esordi, ripiegando le pagine di libri e fumetti; la seconda, costituita da una porta
coperta di graffiti asportata dal bagno di un bar di Radda in Chianti, è invece un
eloquente esempio dell’interesse da sempre rivolto da Pietroiusti agli effetti
creativi e ai risultati estetici di azioni anonime e collettive.
Le due opere indicheranno i diversi punti di partenza che contraddistinguono gli
artisti, sottolineandone le rispettive poetiche ed evidenziando la
complementarietà degli apporti da loro dati nella realizzazione delle opere
comuni proposte nella mostra. Ne risulterà chiarito anche il tipo di responsabilità
che ciascuno di loro ha assunto come preminente nel proprio lavoro: l’impegno
distintamente individuale di Arienti nella ricerca di inediti esiti e valori estetici a
partire da elementi e situazioni ordinari e quello squisitamente relazionale di
Pietroiusti nell’affrontare l’arte come risultato di trattative e azioni interpersonali
e pubbliche.
L’obiettivo comune ad entrambi di oltrepassare i limiti e l’autoreferenzialità di
oggetti e situazioni viene applicato con questa mostra allo stesso museo, che la
sera dell’inaugurazione avrà un’uscita imprevista, per donare al pubblico la
sorpresa di poter sbirciare in spazi di servizio normalmente preclusi ai visitatori.
A chiusura della rassegna, fra il 28 e il 29 giugno, gli artisti, per 24 ore
consecutive, resteranno in uno spazio particolarmente accogliente del Museo,
per incontrare i visitatori e conversare liberamente con loro.
Il progetto e l’allestimento della mostra si avvalgono della collaborazione di tutto
lo staff del MAMbo e dei partecipanti al laboratorio didattico condotto dagli
artisti dal 31 marzo al 4 aprile 2008.
La rassegna e tutti gli eventi correlati saranno documentati in un DVD che sarà in
distribuzione dall’autunno 2008.
Immagine: Cesare Pietroiusti, Machelem "800 opere in distribuzione gratuita", birra belga su carta in occasione della mostra "Looking for the border" Bruxelles, novembre 2007
Il progetto non si sarebbe potuto
realizzare senza la preziosa collaborazione di: Eleonora Concetti, Lara Facco, Claudio Musso, Alice Panti, Sabrina Samorì
Comunicazione:
Giulia Pezzoli Ufficio Comunicazione e sviluppo marketing MAMbo tel. 051 6496616 – giulia.pezzoli@comune.bologna.it
Claudio Calari tel. 051 6496620 Claudio.Calari@comune.bologna.it
Inaugurazione: sabato 5 aprile 2008, ore 17.00
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14 – Bologna
Orari: martedì – domenica 10.00 - 18.00
giovedì 10.00 - 22.00
lunedì chiuso
Ingresso gratuito