Attraverso un'attenta selezione di opere, la mostra intende percorrere le mille sfaccettature della sensibilita' dell'artista, espressa attraverso suggestive immagini visionarie che danno forma al dialogo magicamente intimo tra il pittore-poeta e la natura.
Nel panorama delle iniziative culturali che maggiormente si distinguono per l’ampio respiro internazionale, un posto di tutto rilevo spetta alla città di Stoccarda che, tra aprile e maggio 2008, ospiterà in alcune delle sue sedi più rappresentative una prestigiosa selezione di artisti provenienti da tutto il mondo, ognuno portavoce delle peculiarità geo-culturali della propria terra di origine. In questo immenso puzzle multietnico intriso di tradizioni e colori chiamati a parlare tra di loro una lingua capace di superare qualsiasi confine, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda, da anni impegnato nella diffusione della lingua e della cultura contemporanea italiana, ha voluto quale ambasciatore dell’arte del nostro Paese il giovane Maestro friulano Iacopo Toppazzini.
Attraverso un’attenta selezione di opere, esposte dal 5 aprile all’8 maggio presso i locali dell’Istituto di Kolbstraße 6, la mostra intende percorrere le mille sfaccettature della sensibilità dell’artista, espressa attraverso suggestive immagini visionarie che danno forma al dialogo magicamente intimo tra il pittore-poeta e la natura.
Quella di Toppazzini è una pittura di respiro naïf, eppure unica nel suo iperrealismo che come leitmotiv sceglie l’incanto della notte; una notte intesa non come oscurità, ma quale lucido scenario parallelo dal quale riaffiorano, quasi fossero speranze, elementi luminosi portatori di vita. A volte, come in Si accendono le luci e Metropoli (2004), il bagliore è quello distante della città, mentre in altre viene sprigionata dalla forza dei colori che costellano il mondo animale. Basti citare Rospo nel parco (2007) o le sagome bizzarre dei pesci di profondità, in cui il riverbero stesso del soggetto riesce emblematicamente a illuminare la notte degli abissi.
Scrive infatti Barbara Greco: «All’interno di una visione unitaria, di una filosofia coerente pur nella diversità dei temi, i simboli onirici ed evocativi si sovrappongono agli elementi realistici – presi da tempi, spazi, piani diversi – e creano i differenti registri espressivi delle opere: piacevoli atmosfere verdi, apparentemente serene ed idilliache, in cui alberi, erbe, rocce, acque simboleggiano la tessitura eterna della vita e dello spirito e si confrontano, per contrasto, con i paesaggi notturni di città, inquietanti nelle ombre, ma affascinati nel brillio di luci e nel brulichio di vita».
Nato a San Daniele del Friuli nel 1972, Toppazzini si è laureato in Storia dell’Arte contemporanea e ha approfondito da autodidatta la sua passione per la pittura, con particolare riferimento alle tecniche murali studiate in California, Messico e Argentina. Dopo una lunga esperienza internazionale che lo ha portato ad esporre in mostre tenute in alcuni dei maggiori centri culturali mondiali quali Parigi, Vienna, Istanbul, Sidney, Efeso, Salisburgo, Salvador de Bahia, Budapest, Helsinki e Cracovia, vari riconoscimenti gli sono stati tributati in occasione dalla partecipazione, quale rappresentante italiano, alla grande rassegna “Young European Artist” tenutasi al MOYA Museum di Vienna nel 2005 e - nel 2006 - al Premio Razzano di Benevento, il più prestigioso concorso italiano per giovani artisti.
In concomitanza con la “lunga notte dei Musei” di Stoccarda, che prevede orari di apertura del tutto eccezionali, il vernissage della mostra avrà luogo sabato 5 aprile, dalle ore 19.00 alle ore 2.00.
Inaugurazione 5 aprile 2008
Istituto Italiano di Cultura
Lenzhalde, 69 - Stuttgart
Orari: lun-mer 15.00 - 18.00; gio 10.00 – 13.00